10 Dic [15:45]
Il caso Red Bull
Perché Lawson e non Tsunoda?
Massimo Costa - XPB Images
Quattro anni di Formula 1, 87 Gran Premi disputati, vorranno pur dire qualcosa. Soprattutto se, dopo progressi continui e ottimi risultati conseguiti nel tempo, hai mandato a casa Nyck De Vries, Daniel Ricciardo e messo la museruola all'ultimo arrivato, Liam Lawson. E in precedenza, reggendo anche il confronto con Pierre Gasly nel secondo anno affrontato assieme, il 2022. Yuki Tsunoda ha messo in imbarazzo tutte le ultime scommesse di un sempre più appannato Helmut Marko e di un indecifrabile Christian Horner. Eppure, in Red Bull non lo considerano neanche un po' e per sostituire l'ormai impresentabile Sergio Perez, in pole sembra esserci proprio Lawson.
Tsunoda ha ricevuto, dopo ben 4 anni, il contentino di guidare nel test di Yas Marina la Red Bull RB20. Ma questa prova di un giorno, non cambierà nulla. Non c'è certo la necessità di fargli percorrere qualche chilometro per verificare le sue qualità avendo una marea di dati a disposizione. Il team principal Racing Bulls non ha avuto dubbi nel ritenere che le perplessità della Red Bull sul giapponese siano fuori luogo. Laurent Mekies ha dichiarato senza peli sulla lingua che: "Yuki è pronto per la Red Bull, affermare il contrario è solo una bugia".
Horner e Marko ritengono che Tsunoda sia troppo emotivo e non abbia le spalle larghe per affrontare un campionato in un top team e con un compagno di squadra come Max Verstappen. Curiosa constatazione la loro. Non ci pare che le scelte effettuate negli ultimi anni siano state azzeccate viste le bocciature di Gasly, Alexander Albon fino a Perez.
Il giapponese spinto dalla Honda, ha sempre avuto reazioni piuttosto singolari via radio in situazioni non favorevoli, ma ci ha lavorato sopra ed è nettamente migliorato sotto questo aspetto. Del resto non si può certo dire che Verstappen sia molto diverso quando le cose non vanno come lui vorrebbe, l'insulto è sempre a portata di lingua... Dunque, perché Tsunoda non andrebbe bene?
Chiariamo subito che Lawson è sicuramente un pilota velocissimo, concreto, determinato, ed è il profilo perfetto per la Red Bull. Ma ha pochi Gran Premi sulle spalle (11) e nel confronto in qualifica ha sempre perso con Tsunoda. Perché dunque non concedere una chance a Yuki e far disputare una stagione intera di apprendistato a Lawson in Racing Bulls, evitandogli di fare la fine di chi lo ha preceduto?
Alan Permane, diesse Racing Bulls e con una lunghissima storia in Benetton/Renault/Alpine, ha dichiarato: "Tsunoda è super veloce, riesce a ottenere il massimo dalla macchina, soprattutto su un singolo giro. Il suo ritmo di qualifica è stato molto buono e sono rimasto sorpreso anche dal suo feedback. Il suo inglese è eccellente".
Viene da pensare che per la Red Bull, Tsunoda sia un elemento importante soltanto per il team faentino in quanto ottimo paragone per i giovani piloti che gli vengono affiancati. Nulla di più. E' inoltre un pilota Honda e la partnership con il costruttore giapponese, seppur negli ultimi anni non sia stata in forma ufficiale, andrà a decadere dal 2026 quando Honda rientrerà in toto affiancandosi alla Aston Martin, mentre Red Bull si farà i motori in casa con il supporto della Ford.
Tsunoda con ogni probabilità (ma le sorprese sono sempre pronte a essere sfornate in F1) vivrà il suo quinto anno in Racing Bulls, un record. Infatti, mai nessun pilota del team di Faenza è rimasto così a lungo. Lawson prenderà la direzione di Milton Keynes, Perez quella di Città del Messico, mentre chi salirà sulla seconda Racing Bulls? Svanite le chance di avere Franco Colapinto, in questi giorni sono cresciute le quotazioni per Isack Hadjar, vice campione F2. Il franco-algerino, Junior Red Bull dal 2021, è un bel peperino in quanto a discussioni via radio. Ci sarebbe anche Ayumu Iwasa nella lista Junior Red Bull, ma probabilmente affronterà un secondo anno in Super Formula.
Nella foto, Tsunoda al volante della Red Bull nel test di Yas Marina