Massimo Costa - XPB ImagesMattia Binotto non si era nascosto. Il neo team principal Audi Sauber, appena indossata la nuova divisa, alla domanda su chi avrebbe occupato il secondo sedile del team svizzero nel 2025 (per il primo era stato scelto l’esperto Nico Hulkenberg), aveva dichiarato che seguiva con interesse il giovane Gabriel Bortoleto. Nelle ultime settimane, si era fatta forte la pista Franco Colapinto, ma quando è stato il momento di scegliere, Bortoleto è salito in pole ed ha firmato il contratto che lo lega al costruttore tedesco.
Con Gabriel, neo vincitore del campionato di Formula 2 col team Virtuosi, il Brasile ritrova un proprio pilota nel Mondiale F1. Un Paese che ha avuto campioni del mondo come Emerson Fittipaldi, Nelson Piquet, Ayrton Senna, vice campioni del mondo come Rubens Barrichello e Felipe Massa, vincitore di una gara Carlos Pace, non vedeva una bandierina brasiliana al via di un Gran Premio dal 2020.
In quella stagione, Pietro Fittipaldi, nipote di Emerson, è stato chiamato dal team Haas per sostituire nella seconda gara sul circuito del Bahrain e ad Abu Dhabi, l’infortunato Romain Grosjean. Una breve presenza la sua, che non ha avuto seguito. Prima di lui nell’epoca recente, Massa, che ha chiuso la lunga carriera in F1 nel 2017, mentre nel 2016 ha terminato la sua avventura in F1 Felipe Nasr, protagonista in sole due stagioni.
Bortoleto, 20 anni, di San Paolo, è la nuova speranza di una nazione che ha sempre Senna nel cuore e come idolo assoluto. E lo stesso Gabriel, quest’anno ha utilizzato un casco che riproduce il design di quello di Ayrton. Bortoleto ha disegnato un percorso netto come già vi sono riusciti Charles Leclerc, George Russell, e Oscar Piastri: ovvero, vincere al debutto il titolo di GP3/Formula 3 e Formula 2.
Infatti, Bortoleto nel 2023, ha conquistato col team italiano Trident il campionato di Formula 3 al termine di una lunga cavalcata che lo ha visto due volte vincitore, autore di una pole, e soprattutto ben 15 volte a punti nelle 18 gare disputate. E quest’anno, in Formula 2 col team inglese Virtuosi, il ragazzo brasiliano si è ripetuto: due vittorie, due pole e a punti in 22 occasioni su 28 gare fino ad ora disputate.
Una delle qualità di Bortoleto, è la capacità di massimizzare il risultato. Quando le cose non sono perfette per quanto riguarda il set-up della monoposto, oppure per situazioni sfavorevoli createsi in gara, lui riesce sempre a uscirne a testa alta portando a casa punti importanti. Notevole è anche la sua capacità nel gestire gli pneumatici. Bortoleto ha infatti l’abilità di saper aggiustare la propria guida in base al degrado delle gomme, una dote non comune tra i suoi colleghi e apprezzatissima dagli ingegneri che lo hanno diretto in questi anni.
E dire che in F4 Italia, nel 2020, nel suo primo anno in monoposto con Prema non era riuscito a lasciare particolari ricordi, se non una splendida vittoria sotto la pioggia battente al Mugello. Quell’anno, aveva concluso il campionato in quinta posizione. E anche nella Regional European by Alpine, i risultati non sono stati avvincenti la prima stagione con FA Racing (2021), con un 15esimo posto finale e un podio, secondo a Spielberg. Passato in R-Ace, le cose sono migliorate ed è arrivata la sesta piazza nella graduatoria generale con due vittorie, a Montmelò e a Spa.
Poi, il gran salto compiuto in F3. Quando è approdato in Trident, qualche dubbio c’era considerando i risultati non esaltanti ottenuti nelle precedenti categorie affrontate. Ma fin dal primo test di Jerez, quei punti interrogativi su di lui sono stati spazzati via, Bortoleto si è subito adattato alla maggior potenza della Dallara, così come ha facilmente abbracciato un anno dopo i tanti cavalli sprigionati dalle vetture di Formula 2. La storia del motorsport ci spiega che vi sono piloti che con una maggior potenza dietro le spalle riescono a dare il meglio e Bortoleto è sicuramente tra questi.
Si racconta che in un test sostenuto nei mesi scorsi a Spielberg con la McLaren, che lo aveva inserito nella propria Academy dopo il trionfo in F3, i componenti della squadra di Zak Brown siano rimasti molto colpiti dal lavoro svolto e soprattutto dalla velocità e facilità con cui ha raggiunto il limite. Ma proprio in McLaren, il brasiliano non avrebbe trovato spazio, bloccato dai contratti a lungo termine di Lando Norris e Oscar Piastri. Il team principal Andrea Stella, aveva detto chiaramente nel corso del weekend di San Paolo, che davanti a una seria richiesta per Bortoleto, loro non avrebbero avuto problemi nel lasciarlo libero, del resto non potevano certo bloccargli la carriera.
Bortoleto è cresciuto nel mondo delle corse. Il padre, dirigente di una compagnia telefonica, è da anni tra i promotori del campionato brasiliano Stock Car ed ha anche fondato un proprio team, il KTF Sport. Gabriel ci ha pure corso nel 2021 in un appuntamento a Curitiba vincendo la seconda gara della categoria Light di quel weekend. Nel 2022 invece, ha corso nella Stock Car ufficiale la tappa di casa, a San Paolo chiudendo sesto la prima gara in coppia con Gaetano Di Mauro.
Gabriel ha un fratello maggiore, Enzo di 26 anni, che si è cimentato con le gare. Nel 2016 ha corso nella F3 inglese (11esimo), poi è tornato in Brasile gareggiando col team di famiglia nelle Stock Car, ma nel 2019 si è ritirato. E tutta l’attenzione dei Bortoleto è andata sul fratellino Gabriel. Col senno di poi, a ragion veduta...