27 Set [16:45]
Il rischio del pubblico a Sochi:
poche mascherine e zero distanziamento
Massimo Costa
Gli organizzatori del Gran Premio di Sochi, in Russia, erano stati chiari fin dall’inizio con Liberty Media: noi una gara di F1 senza pubblico non la vogliamo se non ci permettete di far entrare il pubblico. I padroni della F1 hanno abbozzato aspettando di vedere come si evolveva la situazione Covid-19. Considerando che i numeri Coronavirus provenienti dalla Russia sono stati sempre poco chiari e pure contestati dagli esperti virologi locali, Liberty Media ha lasciato fare agli organizzatori e al Governo nazionale.
Alla fine, è stato permesso di accogliere ben 30.000 spettatori per ognuna delle tre giornate del weekend F1. Dunque, un totale di 90.000. Ma in realtà, il pienone c’è stato soltanto la domenica per il Gran Premio. Ed è stato un bel vedere, senza dubbio, un segnale di un ritorno alla normalità che in realtà non c’è, perché in tutta Europa la situazione Covid-19 è preoccupante e, per esempio, nessun Paese ha pensato di permettere nel mondo del calcio un così alto numero di tifosi (i 30mila di Sochi) sulle tribune. La sensazione è che la Russia dittatoriale abbia preso l'occasione per mostrare al mondo che a casa loro il Covid-19 non esiste...
In F1, ad aprire al pubblico per la prima volta nel 2020 era stato il Mugello, ma con 3.000 persone ammesse e con l’obbligo dell’uso della mascherina e relativo distanziamento in tribuna tra i diversi nuclei famigliari. In Russia, di mascherine se ne sono viste pochissime e nella tribuna centrale così come in quella della curva 2, il distanziamento non è proprio esistito, tutti vicini come niente fosse. Il pubblico potrà entrare anche al prossimo GP di Germania al Nurburgring, non più di 20.000 spettatori, mentre anche per Imola la Regione Emilia Romagna permetterà non più di 13.147 spettatori.