Mattia Tremolada - Dutch Photo Agency Una partenza eccezionale, con sette podi nelle prime sette gare della stagione. Quello di Dino Beganovic, pilota della Ferrari Driver Academy schierato dal team Prema, era tra i nomi più attesi al via della stagione 2022 di Formula Regional by Alpine, ma il suo avvio stagionale ha davvero lasciato il segno, mettendo in ombra nomi pesanti e forse più quotati per il successo in campionato tra cui quello del compagno di squadra Paul Aron, così come di Hadrien David, Gabriele Minì e Michael Belov.
Non è stato tutto facile però per il pilota svedese, che dopo la squalifica rimediata a Le Castellet ha vissuto un paio di appuntamenti complicati a Zandvoort e Budapest. Beganovic ha saputo dare un deciso colpo di reni a Spa-Francorchamps, riportando il proprio margine di vantaggio dai 9 punti che aveva alla vigilia della tappa belga a 41 nei confronti del primo degli inseguitori Minì. Quando al termine della stagione mancano i tre appuntamenti di Spielberg, Barcellona e Mugello, abbiamo ripercorso la stagione 2022 con il pilota svedese, cercando di individuare la chiave che gli ha permesso di disputare una stagione strepitosa fino a questo momento.
“Già verso la fine della passata stagione abbiamo iniziato a lavorare per il 2022 - ha commentato Beganovic - Ho avuto la possibilità di cementare il rapporto con il mio ingegnere nei test post-campionato e anche nella Formula Regional Asia, disputata in inverno. Anche se i risultati non sono stati eccezionali (quinto in classifica con una vittoria e cinque podi, ndr), abbiamo svolto un lavoro importantissimo proprio in vista della stagione 2022, conoscendoci in ogni aspetto e creando un ottimo rapporto. È stato un processo lungo e svolto un po’ nell’ombra, ma che sta dando ottimi frutti”.
Ti aspettavi di avere un avvio di stagione così buono?“Al secondo anno nella categoria avevo ovviamente delle aspettative molto alte e volevo combattere per il campionato. Sto riuscendo nell’intento, guidando la classifica dalla prima gara della stagione. Ho avuto un avvio incredibile con sette gare in cui il peggior risultato è stato un secondo posto. A Budapest abbiamo sofferto, ma è stato molto positivo tornare al vertice a Spa-Francorchamps”.
Nella fase centrale di campionato Minì ha recuperato molti punti, cosa ti aspetti dalla volata finale?“Non saprei sinceramente cosa possano tirare fuori i miei avversari, ma i circuiti che andremo ad affrontare nella parte finale di stagione sulla carta dovrebbero esserci favorevoli, anche se sono ovviamente piste conosciute a tutte le squadre. Dobbiamo continuare a lavorare per rimanere al vertice e lottare per la vittoria in ogni gara, ci sono molti contendenti al titolo e la lotta sarà tirata”.
La stagione 2021 ha ricordato per certi versi quella che hai vissuto l’anno precedente nella Formula 4 Italia, con una crescita costante che ti ha portato nel primo caso a firmare la pole nell’ultima tappa di Monza e nel secondo a conquistare la prima vittoria in carriera nel penultimo appuntamento di Imola. Pensi anche tu che ci siamo punti in comune tra le due annate?“In entrambi i casi sono riuscito a migliorarmi di gara in gara, aumentando la mia confidenza con la vettura. In Formula 4 la sfida era adattarsi alle corse in monoposto, in cui ero all’esordio, mentre in Regional direi che la sfida maggiore è stata raggiungere il livello degli avversari, che è molto alto. Ho sempre creduto che l’importante fosse mantenere una parabola ascendente e continuare a migliorarsi. È quello che stiamo facendo”.
Rimanere legato al team Prema per tre anni consecutivi ti ha aiutato in questo?“Sicuramente. Dal 2020 ho la possibilità di lavorare in un ambiente famigliare. Prema ha ovviamente una storia importantissima alle spalle ed è stato ottimo per me rimanere qui e poter raccogliere quanto seminato nelle passate stagioni”.
Fai parte della Ferrari Driver Academy fin dall’inizio della tua carriera in monoposto, come ti ha aiutato?“Non potendo svolgere test con la vettura da gara, il lavoro che facciamo fuori dalla pista con FDA è ancora più importante. Cerchiamo di ottimizzare al meglio il periodo tra una tappa e l’altra per preparaci come possibile all’appuntamento successivo. Prima di ogni weekend di gara trascorro circa una settimana a Maranello, seguendo un programma ben preciso, in cui alterno allenamenti intensi alla preparazione teorica. In questa fase cerchiamo di individuare cosa non ha funzionato nella tappa precedente e cosa invece possiamo portare in dote negli appuntamenti successivi. Credo che Ferrari abbia visto qualcosa in me e poter usufruire del loro programma di allenamento e delle loro strutture è davvero fantastico”.
Oltre alla FDA c’è un’altra figura che ti segue dagli esordi in monoposto, quella di Rickard Rydell. Quale è stato il suo ruolo?“È molto bello lavorare con Rickard. La nostra collaborazione è iniziata nel 2019 e lui si occupa praticamente di tutto per me, curando l’aspetto manageriale della mia carriera, ma dandomi anche consigli preziosi attingendo alla sua esperienza di ex pilota. Sono molto grato a lui per tutto il lavoro che ha fatto per me negli ultimi anni”.
Pensi che la vittoria di Marcus Ericsson alla 500 miglia di Indianapolis e la tua leadership nella Regional stia aiutando il movimento svedese nel motorsport?“Credo di sì. La vittoria di Marcus a Indy ha avuto grande spazio in Svezia, ma anche il mio successo a Monaco non è passato inosservato. È molto bello vedere questo interesse, che spero cresca ancora nei prossimi anni”.