Michele Montesano
Tagliando per primo il traguardo di Jeddah, Oliver Rowland quest’oggi si è ripreso la vittoria che gli era stata sottratta, nella gara di ieri, proprio negli ultimi chilometri. Unico pilota, finora, ad aver conquistato due E-Prix nel corso della stagione, l’alfiere della Nissan prova così ad allungare nella classifica generale di Formula E. Podio tutto inglese in Arabia Saudita, infatti alle spalle di Rowland hanno chiuso Taylor Barnard, su McLaren, e l’alfiere della Maserati Jake Hughes.
La tensione, prima dello spegnimento dei semafori, ha giocato un brutto scherzo a Zane Maloney che ha tardato a portare la sua Lola Yamaha sulla piazzola in griglia. Ciò ha costretto la direzione gara a ripetere la procedura di partenza. L’avvio dell’E-Prix di Jeddah ha perso subito due protagonisti. Il vincitore di gara 1 Max Günther è arrivato lungo alla prima staccata tamponando la Porsche dell’incolpevole Antonio Felix Da Costa. Per entrambi il ritiro è stato immediato.
Scattato dalla pole, Barnard ha mantenuto saldamente il comando delle operazioni seguito da Hughes, bravo sfilare Rowland già al primo giro. L’assenza del Pit Boost, la sosta per la ricarica rapida, ha reso più strategico l’utilizzo dei due Attack Mode. Conclusa la prima attivazione, Barnanrd è riuscito a mantenere la testa della gara tallonato da Rowland. Potendo contare sul 2% in più di carica residua rispetto ai rivali, il pilota Nissan ha rotto gli indugi prendendo il comando dell’E-Prix nel corso della ventunesima tornata.
Dopo tre giri Rowland ha quindi azionato il secondo Attack Mode, della durata di sei minuti, involandosi verso la vittoria. Scivolato al secondo posto, Barnard ha attivato, a sua volta, il Boost di potenza. Tuttavia in McLaren hanno deciso di dividere equamente i due Attack Mode, della durata di quattro minuti ciascuno. Ciò non ha permesso a Barnard di rispondere a Rowland che ha tagliato il traguardo in solitaria con un vantaggio di quasi sei secondi sul resto del gruppo.
Persa l’occasione di conquistare la sua prima vittoria in Formula E, Barnard negli ultimi giri ha dovuto vedersela anche con Hughes. Il pilota della Maserati, sulla stessa strategia di Rowland, ha provato fino all’ultimo a sorpassare l’ex compagno di squadra ma si è dovuto accontentare del terzo posto. L’inglese (nella foto sopra) ha così potuto festeggiare il primo podio con i colori Maserati precedendo Jake Dennis. A differenza di tutti gli altri, il team Andretti ha optato per una doppia attivazione ravvicinata degli Attack Mode. Ciò ha consentito a Dennis, partito diciannovesimo, di scalare la classifica fino a sfiorare il podio.
Nick Cassidy ha conquistato un quinto posto che è una boccata d’ossigeno per Jaguar. Il neozelandese è, inoltre, riuscito a marcare anche i suoi primi punti stagionali. Al contrario, Mitch Evans è stato costretto al ritiro segnando il secondo zero in Arabia Saudita. Gara tutta in rimonta per Stoffel Vandoorne. Dopo aver ottenuto il terzo posto in qualifica, il pilota della Maserati è stato retrocesso in ultima fila a seguito di un estintore trovato irregolare sulla sua monoposto. Vandoorne ha quindi dato fondo a tutta la sua esperienza per tagliare il traguardo sesto davanti a Jean-Eric Vergne.
Pascal Wehrlein (nella foto sopra) ha chiuso con un ottavo posto un fine settimana a dir poco difficile. Tamponato nella prima manche, il tedesco della Porsche quest’oggi si è mantenuto lontano da possibili situazioni pericolose. Scattato tredicesimo, il campione in carica di Formula E ha quindi recuperato fino all’ottava piazza cercando di incamerare punti importanti in ottica campionato. A completare la zona punti Dan Ticktum, al volante della Cupra Kiro motorizzata Porsche, e un consistente Edoardo Mortara con la Mahindra.
Sabato 15 febbraio 2025, gara 2
1 - Oliver Rowland (Nissan) - Nissan - 31 giri
2 - Taylor Barnard (Nissan) - McLaren - 5"844
3 - Jake Hughes (DS Maserati) - Maserati - 6"855
4 - Jake Dennis (Porsche) - Andretti - 7"214
5 - Nick Cassidy (Jaguar) - Jaguar - 7"487
6 - Stoffel Vandoorne (DS Maserati) - Maserati - 8"005
7 - Jean-Eric Vergne (DS) - DS Penske - 8"409
8 - Pascal Wehrlein (Porsche) - Porsche - 11"517
9 - Dan Ticktum (Porsche) - Cupra Kiro - 14"910
10 - Edoardo Mortara (Mahindra) - Mahindra - 15"964
11 - Nico Müller (Porsche) - Andretti - 16"284
12 - Sam Bird (Nissan) - McLaren - 17"179
13 - Nyck De Vries (Mahindra) - Mahindra - 20"788
14 - Robin Frijns (Jaguar) - Envision - 21"164
15 - Norman Nato (Nissan) - Nissan - 21"511
16 - Lucas di Grassi (Lola Yamaha) - Abt - 22"961
17 - David Beckmann (Porsche) - Cupra Kiro - 31"035
18 - Zane Maloney (Lola Yamaha) - Abt - 1'14"502
19 - Sébastien Buemi (Jaguar) - Envision - 1'18"601
Giro più veloce: Sam Bird 1'17"521
Ritirati
Mitch Evans (Jaguar) - Jaguar
Antonio Felix da Costa (Porsche) - Porsche
Maximilian Günther (DS) - DS Penske
Il campionato piloti
1.Rowland 68 punti; 2.Barnard 51; 3.Da Costa 39; 4.Günther 37; 5.Hughes 27; 6.Vergne 26; 7.Evans 25; 8.Wehrlein 25; 9.Dennis 25; 10.De Vries 24.