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6 Ago [21:10]

Kaltenborn: ‘Puntiamo a risorgere’

Con zero punti ottenuti nei primi 11 Gran Premi, il 2014 si dimostra una difficile stagione per la Sauber. Nonostante lo stesso team ammetta che la Sauber C33 spinta da motore Ferrari non sia certo la miglior vettura che abbiano progettato, non è bastata ad Adrian Sutil o Esteban Gutierrez per agguantare la top-10 e la conseguente zona punti. Il 2013 tuttavia non era stata una stagione semplice, con sette punti ottenuti nella prima parte di stagione e 50 nella seconda, situazione che il team principal Monisha Kaltenborn conta di poter ripetere.

Ad essere sinceri la vostra stagione sino a qui è stata terribile. C’è qualcosa di positivo che potete estrarre da questi primi mesi dell’anno?
“Se guardiamo la performance fine a sé stessa, non c’è nulla di positivo. Quello che dobbiamo tener presente è il motivo per cui ci troviamo a questo punto ora. Questo risale al 2013, quando abbiamo deciso di concentrarci sulla vettura di quell’anno, consci del fatto che avremmo corso dei rischi sul progetto e sullo sviluppo della monoposto attuale. Con tutti i cambiamenti in atto questo ci ha rallentato inevitabilmente, ma era la scelta giusta per il 2013 e non ci aspettavamo che ci avrebbe penalizzato quest’anno, tanto da portarci al punto in cui siamo ora.

Possiamo cambiare le cose che sono sotto il nostro controllo e dobbiamo essere critici con noi stessi su questo. Con tutte le restrizioni che abbiamo, e con la difficoltà di essere dei clienti per quanto riguarda la fornitura dei motori, ci siamo dovuti soffermare su diversi fattori che ci hanno costretti a fare dei compromessi. A questo punto dell’anno poi possiamo dire che sia una stagione basata decisamente sulle power-unit, e ce ne è una su tutte, che purtroppo non è la nostra, che ha un grande vantaggio sugli avversari. L’unica cosa positiva che possiamo riscontrare è che ci siamo probabilmente lasciati alle spalle il peggior momento della nostra annata, e che da qui in poi abbiamo buone ragioni per pensare che le cose andranno meglio”.

Quale è il Vostro piano piano di emergenza, nel caso ci voglia più tempo del previsto per rinvenire?
“Il piano di emergenza è abbastanza semplice: ottenere punti, un punto. Abbiamo avuto una difficile partenza, ma guardando dal nostro punto di vista, quello del telaio, abbiamo fatto passi in avanti ed introdotto sviluppi. È solo che il divario è molto grande e non si vedono immediatamente i miglioramenti dall’esterno, sia sulle performance che sui risultati. Il vantaggio rispetto allo scorso anno è che non è prevista una rivoluzione per il 2015 e quello che proviamo adesso può essere utilizzato come base per il futuro. Posso aggiungere che dal punto vista dell’unità motrice, i nostri fornitori stanno lavorando sodo e stanno spingendo a fondo per avere dei miglioramenti”.

Vediamo che anche la Ferrari arranca, quindi teoricamente usare la loro power-unit deve avere una grossa influenza nella vostra situazione
“È uno dei maggiori fattore, ma non penso sia facile dire che sia colpa di altri. Dobbiamo sempre guardare prima a quello che facciamo, essere onesti al riguardo e questa macchina non è sicuramente una delle migliori che abbiamo realizzato. Si il motore poi è uno dei maggiori fattori, soprattutto dal punto di vista della guidabilità del propulsore, ma non per questo ci arrendiamo. Abbiamo un lungo rapporto con la Ferrari ed abbiamo avuto alti e bassi in questi anni, ma restiamo insieme e ne usciremo insieme”.

Com’è il vostro rapporto con Ferrari ora? Ci sono state tensioni tra Red Bull e Renault, siete anche voi a questi livelli?
“Non conosco la situazione tra Renault e Red Bull, ma noi siamo molto vicini alla Ferrari ed abbiamo un rapporto molto aperto”.

Quindi non puntate il dito?
“Non l’abbiamo mai fatto. Se ci sono momenti in cui le cose non vanno bene, lo diciamo apertamente e ci concentriamo per uscire tutti insieme da questo tipo di situazione. Sono certa che se io sono triste o insoddisfatta, i miei colleghi in Ferrari lo sono il doppio di me e quindi non devo preoccuparmi di questo. La cosa importante è che sono sulla giusta strada e sanno il da farsi ed io ho piena fiducia nelle loro potenzialità”.

Siete nella condizione in cui era la Williams nel 2013 e loro hanno dimostrato che una resurrezione è possibile. Pensa che succederà presto anche per la Sauber?
“Sono certa che torneremo presto in alto, anche se ci vorrà tempo. Ci stiamo muovendo nella giusta direzione e, di certo, le cose cambieranno in questa stagione. Abbiamo avuto le nostre possibilità nelle ultime gare ma non le abbiamo sfruttate. Non dobbiamo commettere errori in gara e cogliere ogni opportunità che ci si presenta.

Ci può dare qualche esempio di questi errori?
“In Austria abbiamo fatto un errore al pit-stop ed il pilota ne è stato penalizzato. Queste cose semplicemente non dovrebbero accadere. Simile discorso per Monaco, quando eravamo sulla via giusta per concludere in zona punti, ma abbiamo perso entrambe le vetture. Stessa cosa anche nella scorsa gara, dove avremmo potuto conquistare dei punti. Certo sono speculazioni, ma avevamo l’occasione di raccogliere un risultato, e siccome non eravamo contenti della nostra mancanza di competitività, era importante essere lì. Se succede qualcosa di anomalo in gara, dobbiamo poter cogliere l’occasione e quindi dobbiamo avvicinarci ancora alla top-10”.

La vostra formazione di piloti non vi ha portato dove auspicavate, e forse anche loro si aspettavano qualcosa di più. Come si pone rispetto a questa analisi?
“Non ci sono due entità separate. Siamo un team composto da tanti differenti membri e i piloti sono parte della squadra. Se vogliamo vedere invece la squadra e i piloti come due entità separate, da parte nostra dobbiamo essere in grado di fornire una vettura decisamente competitiva. Da questo presupposto potrei essere in grado di fare valutazioni ragionevoli, ma non siamo nelle condizioni di poterlo fare. Ad eccezione di alcune problematiche tecniche, non siamo stati immuni da errori sia da parte dei piloti che della squadra”.

Cosa ci dice del vostro terzo pilota, Giedo van der Garde? Ha fatto bene durante le prove del venerdì? C’è qualche possibilità di vederlo correre nelle ultime gare?
“La posizione di Giedo è molto chiara. Lui è il nostro terzo pilota e riserva, e nella sfortunata ipotesi che qualcosa capiti ai nostri piloti ufficiali, ne prenderà il posto. La cosa positiva è stato vedere quanto van der Garde sia stato veloce con la nuova macchina sin dai primi test in Bahrain, perché sappiamo quanto sia difficile da guidare, specialmente la nostra vettura, non solo il nuovo modello di Formula 1. Forse ha osato troppo a Silverstone, dove ha avuto un grosso incidente, che non è certo la cosa ideale, ma per il resto ha fatto un lavoro solido”.

Abbiamo visto la Caterham cambiare proprietà a metà stagione. Quanto è sicura la struttura societaria della Sauber?
“La struttura è solida, siamo trasparenti dal punto di vista economico e finanziario, e fondamentalmente siamo due persone, cosa già risaputa da tempo”.

Cosa potrebbe aiutare i progressi della Sauber nella seconda parte della stagione? Che progetti avete?
Abbiamo diverse aree su cui agire ed intervenire. Dal punto di vista aerodinamico sulla vettura, possiamo progredire avendo un migliore set-up e portando nuovi aggiornamenti ad ogni gara. Come team dobbiamo eliminare ogni errore commesso, mentre per l’aspetto del propulsore siamo limitati, ma sono certa che si stia muovendo qualcosa anche in quella direzione. Di certo poi, per una squadra come la nostra, è fondamentale avere i giusti finanziamenti per azionare tutto il materiale a nostra disposizione. Se si trovano i fondi, ci si può cimentare nello sviluppo e questo incide notevolmente sulle performance”.

La Sauber è decima in classifica in questo momento. È l’obiettivo minimo che avete per questa stagione?
“Vogliamo sicuramente di più, qualora fosse possibile. Non accetto la posizione in cui siamo, e dobbiamo progredire e sono certa ce la faremo”.

Quale lo scenario peggiore? Concludere undicesimi?
“Non c’è prospettiva peggiore, ma non ci penso”.

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RS Racing