6 Set [16:00]
La Ferrari nella spirale negativa,
a Monza serve una reazione completa
Jacopo Rubino
"Ora arriva Monza, dove ci aspetta l'abbraccio dei nostri tifosi. Sappiamo di poter contare sempre sul loro supporto", ha dichiarato il team principal Mattia Binotto. Chissà però con che spirito si presenteranno i fan della Ferrari al Gran Premio d'Italia, dopo aver acquistato i biglietti sull'onda dell'entusiasmo di qualche settimana fa, adesso che la squadra di Maranello si presenta in sofferenza all'appuntamento di casa.
La ripresa dalla pausa estiva ci ha mostrato una Rossa opaca su diversi fronti. Ci sono stati gli errori strategici e nei pit-stop, gravi per chi dovrebbe giocarsi il titolo, ma al momento preoccupa di più il calo di competitività patito dalla F1-75. Qualcosa ha smesso di funzionare, anche nella preparazione degli assetti alla vigilia. Nonostante Binotto abbia minimizzato, la famigerata direttiva tecnica 039, quella entrata in vigore da Spa come misura anti-porpoising, sembra aver limitato parecchio le prestazioni della vettura. Molto più della rivale Red Bull, che era l'altra grande "indiziata" nello sfruttare la flessibilità del fondo per avere un guadagno velocistico. La RB18 però non ha perso smalto, e la chiave forse è anche la capacità di produrre sviluppi efficaci.
Zandvoort sulla carta doveva essere un tracciato favorevole, ma se nel giro secco della qualifica c'è stato equilibrio contro la Red Bull, in pole grazie a uno splendido Max Verstappen, domenica la Ferrari ha avuto un rendimento persino inferiore alla Mercedes, che si fa sempre più minacciosa nel Mondiale Costruttori. E le difficoltà sono state accentuate con la mescola più dura di pneumatici, specialmente a livello di trazione. "Il primo stint con gomme soft è stato molto buono, ed ero fiducioso che avremmo continuato con un ritmo simile. Invece, con le medie ho faticato di più, specie in contrasto alle Mercedes con le hard", ha ammesso Leclerc in Olanda. Per il monegasco non è certo una consolazione l'aver ritrovato il podio, sul quale era salito una sola volta nei nove precedenti round.
Come se non bastasse, al di là del fattore-campo, Monza non si profila come la pista ideale per esaltare le caratteristiche della monoposto italiana: non lo avremmo detto nemmeno prima di assistere alla flessione. Ma per la repentina piega presa da questa stagione di Formula 1, nel Tempio della Velocità la Ferrari è chiamata ad una reazione innanzitutto d'orgoglio, facendo funzionare ogni aspetto nel miglior modo possibile. Il compito sarà un po' più complicato per Carlos Sainz, che andrà in penalità in griglia montando (almeno) la nuova parte ibrida, già adottata per Leclerc dal Belgio. Il guadagno, più che di cavalli, è stato in termini di peso ed efficienza, ma ci si attende che i motoristi optino per mappature più spinte, a costo di qualche rischio di affidabilità. Proprio perché si corre a Monza.