7 Set [14:42]
Herta in AlphaTauri se lascia Gasly,
ma va sciolto il nodo Superlicenza
Jacopo Rubino
C'è anche lui dentro all'imprevedibile mercato piloti di questa estate: Colton Herta, oggi in IndyCar. A sorpresa, già nel 2023 potrebbe diventare il primo statunitense a correre in Formula 1 otto anni dopo Alexander Rossi, e 17 dopo Scott Speed. Con cui avrebbe in comune la scuderia, l'AlphaTauri che all'epoca era la neonata Toro Rosso, ex Minardi. L'ipotesi di vedere Herta nel team di Faenza è più di una voce, ne hanno parlato apertamente Christian Horner e Helmut Marko della casa madre Red Bull.
"Credo sia un talento interessante, un nome giovane che si è affermato negli Stati Uniti, sarebbe molto interessante vedere come si comporterebbe in F1. Il campionato sta crescendo in popolarità nel mercato degli USA, avere un pilota locale competitivo sarebbe molto intrigante", ha dichiarato Horner.
Al momento, il destino di Herta è strettamente intrecciato a quello di Pierre Gasly. Il francese è sotto contratto anche per l'anno prossimo, ma sappiamo che potrebbe essere liberato di fronte all'offerta dell'Alpine, che sta cercando il sostituto di Fernando Alonso dopo aver perso Oscar Piastri. Il vincitore del Gran Premio d'Italia 2020 è la soluzione preferita, mancherebbe solo l'intesa con il fronte Red Bull. "Se le nostre condizioni saranno accettate, non gli bloccheremo la strada. Per lui sarebbe un sogno guidare per una squadra ufficiale francese", ha messo in chiaro Marko a Sky Germany.
Su Herta, considerato l'unico rimpiazzo per Gasly, il consulente austriaco ha ammesso di averne seguito le vicende: "Ha già fatto un test in F1, è stato bravo, ma non voglio entrare nei dettagli". L'americano, a luglio, ha infatti girato a Portimao con la McLaren, che per lui ha organizzato dei test privati con la monoposto 2021, la MCL35M. La compagine di Woking era curiosa di capirne il potenziale, ma sottotraccia aveva già siglato l'accordo con Piastri.
Herta, al momento, ha però un problema: è privo di Superlicenza. Per ottenerla, serve accumulare 40 punti attraverso i risultati nei vari campionati accreditati durante le quattro stagioni precedenti, ed Herta è fermo al momento a 32. La sua campagna 2022 in IndyCar, che si concluderà proprio in questo weekend a Laguna Seca, non è peraltro delle migliori. È infatti ottavo in graduatoria, e non basterebbe per arrivare alla fatidica soglia minima. Potrebbe però guadagnare un altro punto per ogni eventuale turno di prove libere del venerdì disputato da qui a fine stagione.
Il Codice Sportivo Internazionale della FIA, comunque, prevede di considerare possibili eccezioni, rilasciando una Superlicenza senza i punti minimi. "Pensiamo di poter dimostrare che abbia i requisiti", ha affermato fiducioso Marko ad Autosport. L'arrivo di un lasciapassare, però, farebbe storcere il naso ai team concorrenti, a Liberty Media, che sull'argomento non ha voce in capitolo, e a tutti gli altri piloti impegnati nella filiera europea che conduce alla F1. Compresi quelli del programma giovani Red Bull, tra i quali Liam Lawson, Dennis Hauger, Isack Hadjar e Jak Crawford, peraltro statunitense.