Jacopo RubinoPer la prossima stagione, la prima con le nuove monoposto Gen3, la Formula E è pronta a rinunciare ad una delle sue particolarità, seppur sempre controversa: il Fanboost, pensato per offrire un extra di potenza in gara ai piloti preferiti dal pubblico. Pur aggiornato nelle modalità di voto e di impiego, il Fanboost è stato un punto fermo della serie elettrica sin dall'edizione inaugurale datata 2014-2015. Gli appassionati non lo hanno però mai digerito completamente, considerandolo in buona parte un meccanismo "artificiale" che antepone lo show alla competizione pura.
Secondo quanto anticipato da The Race, gli organizzatori e le squadre hanno trovato l'unanimità per cancellare il Fanboost dal regolamento sportivo 2023. L'ufficialità potrebbe arrivare con resoconto del Consiglio Mondiale della FIA previsto mercoledì 19 ottobre, mentre si prevede la conferma dell'Attack Mode, attraverso cui piloti ottengono una potenza aggiuntiva transitando in una zona di attivazione designata lungo il tracciato.
L'addio al Fanboost può anche essere interpretato come un tentativo di dare un profilo più "maturo" alla Formula E, che si prepara a vivere la nona edizione ed è ormai lontana dall'effetto novità degli albori, quando iniziative fantasiose potevano servire a catturare l'attenzione.
In verità, il Fanboost si è rivelato raramente decisivo, e i risultati delle votazioni erano diventati ormai abbastanza scontati: basti pensare che Stoffel Vandoorne (poi iridato) è stato nominato in tutte le 16 manche su cui si è articolato il Mondiale 2022, mentre Antonio Felix da Costa e Jean-Eric Vergne sono stati selezionati in 15 e in 11 occasioni.