Jacopo RubinoQuarta forza del 2018, proseguendo la propria scalata, la Renault è chiamata ora ad avvicinare sul serio i top-team della F1. Nasce da queste premesse la RS19, mostrata in realtà online visto che è ancora in fase di assemblaggio. Una piccola delusione. L'evento "fisico" nella sede di Enstone, quindi, ha visto esposta la vecchia RS18, buona principalmente per mostrare il numero 3 che utilizzerà Daniel Ricciardo. L'australiano affiancherà il confermato Nico Hulkenberg, per dar vita a una delle coppie di piloti più interessanti di questa stagione.
Dalle immagini digitali diffuse in Rete, comunque, la nuova macchina appare una diretta evoluzione della precedente, al di là dell'ala anteriore ridisegnata (e semplificata) come richiesto dalle modifiche regolamentari. Come nel caso della Toro Rosso mostrata ieri, i principali cambiamenti sembrano riguardare la zona delle pance, con bocche di ingresso ridotte, e i deviatori di flusso. I leggeri ritocchi alla livrea, con quell'area adesso tinta di nero e non più di giallo, rendono tuttavia più complicato scorgere i dettagli. Chissà che i progettisti non abbiano cercato di "nascondere" qualche soluzione innovativa.
Nel complesso lo schema cromatico resta in ogni caso immutato, con la base nera e una striscia gialla che corre dal musetto fino all'abitacolo, per poi dividersi in due inserti laterali che arrivano fino allo scarico. Il giallo domina inoltre l'alettone posteriore e rifinisce la pinna sul cofano motore. A proposito di motore, qui Renault gioca una partita importante nella caccia a Ferrari e Mercedes, ma anche nella sfida per l'orgoglio contro l'ex cliente Red Bull, che ha preferito passare alla rivale Honda. Fra le parti, in questi mesi, non sono mancate varie frecciatine per mettere in dubbio le rispettive mosse. Il verdetto spetta ovviamente alla pista: a fine 2018 la power unit francese sembrava aver mostrato dei progressi nelle sue ultime evoluzioni, ma anche qualche problema di affidabilità che aveva colpito in particolare proprio Ricciardo.
"Abbiamo cercato di migliorare l'intera disposizione degli elementi, per rendere la vettura più leggera", ha sottolineato il direttore tecnico Nick Chester. "I nostri piloti hanno influenzato lo sviluppo, e le indicazioni di Daniel sono state vicine a quelle di Nico".
Nel 2019, peraltro, Renault festeggia un anniversario significativo della propria storia nel Circus: i 40 anni dalla prima vittoria (nel Gran Premio di Francia, con Jean-Pierre Jabouille), e la prima in assoluto di un propulsore sovralimentato. "L'impegno in F1 traina la reputazione dell'intero gruppo ed è un forte laboratorio tecnico, soprattutto perché l'industria dell'auto entra nell'era del recupero di energia e dell'ibrido", ha affermato Jerome Stoll, presidente di Renault F1. Il manager transalpino ha ripreso il ponte di comando che dal 1° gennaio avrebbe dovuto cedere a Thierry Koskas, il quale ha però lasciato il gruppo. E soprattutto, Stoll si aspetta ora di lottare per il podio. Le tre big sono avvisate.
Ghosn resta nel gruppo RenaultNello stesso giorno in cui è stata presentata la nuova monoposto di F1, il Gruppo Renault ha dato maggiori dettagli sul riassetto dirigenziale provocato dall'arresto del leader Carlos Ghosn, accusato di irregolarità finanziarie dalla giustizia giapponese. Il manager brasiliano manterrà il ruolo di direttore, pur avendo rassegnato le dimissioni come presidente e amministratore delegato, sostituito dal già annunciato Thierry Bolloré. In base ai precedenti accordi con Nissan, Ghosn mantiene inoltre un posto nel cda dell'alleanza con il marchio nipponico (e Mitsubishi), assieme agli incarichi nelle joint venture con la russa Rostec, proprietaria del marchio Lada, e della filiale Renault in Brasile.