11 Gen [10:05]
La Sauber vede il sereno
Kaltenborn: "Ora c'è stabilità"
Jacopo Rubino - Photo4
Il peggio forse è passato. Dopo aver sfiorato il baratro, la Sauber guarda al futuro con maggiore serenità: in estate l'acquisizione del fondo Longbow Finance ha ridato linfa alla compagine elvetica, capace anche di togliere dal fondo della classifica con il miracoloso nono posto di Felipe Nasr a Interlagos. Un piazzamento che ha permesso di superare la Manor e di poter incassare preziosi milioni aggiuntivi. "In Brasile alla fine la ruota ha giorato dalla nostra parte", ha raccontato la team principal Monisha Kaltenborn a GPUpdate. "Sapevamo dall'inizio che avremmo potuto fare solo piccoli progressi. La difficoltà era nello svolgere tutto in modo giusto, nell'essere pronti a sfruttare eventuali occasioni. Dovevamo essere attenti e pazienti, e quando è accaduto siamo riusciti nel compito".
La manager austriaca è convinta che nel 2017 si possa di nuovo lottare a metà schieramento: "Questo è il nostro obiettivo, non vedo ragione per cui non sia possibile", ha sostenuto ottimista. Un sentimento alimentato dalla nuova proprietà: "È stato l'inizio di una nuova era per noi. Abbiamo stabilità, risorse a sufficienza, possiamo tornare a lavorare come vogliamo, fare gli sviluppi che erano rimasti fermi. Questo si avverte all'interno della squadra, nel modo in cui abbiamo approcciato le gare, le strategie decise, le persone assunte. C'è una bella differenza".
Presente nel Circus dal 1993, capace di infastidire i grandi (con il quarto posto iridato del 2001), di superare l'addio della BMW, la Sauber si è ritrovata a navigare in fondo alla griglia. "Vorrei innanzitutto che non venissimo giudicati solo per queste ultime stagioni difficili", ha rimarcato però la Kaltenborn. "Abbiamo 45 anni di storia nel motorsport, ci vediamo come una realtà svizzera ed europea. Abbiamo un settore ingegneristico forte, non solo per la F1. È un business, forniamo servizi. Conta mostrare che abbiamo ritrovato la tranquillità, che stiamo crescendo e che siamo un grande centro tecnologico".
"I team privati sono l'ossatura di questo sport, per noi la F1 è l'attività principale. Per i costruttori è invece una piattaforma di marketing, vanno e vengono mentre noi ci siamo sempre e dobbiamo adeguarci a ogni sfida. Questo andrebbe evidenziato di più", aggiunge la responsabile della formazione di Hinwil, chiedendo più equità. "E poi certi privilegi finanziari e decisionali concessi ad altre scuderie hanno portato a una competizione distorta".
Infine, l'argomento piloti. Confermato a bordo Marcus Ericsson, resta ufficialmente da assegnare il secondo sedile. Tutto lascia presagire al "prestito" di Pascal Wehrlein da parte della Mercedes, con Nasr appiedato dopo aver perso l'appoggio del Banco do Brasil. In ogni caso bocche cucite, solo considerazioni di carattere più generale. "È sbagliato pensare automaticamente che chi ha sostegno economico non sia talentuoso", ha precisato la Kaltenborn. "In tanti sono venuti da noi con budget e non li abbiamo ingaggiati, perché non li consideravamo abbastanza capace. Bisogna invece pensare che un pilota bravo è riuscito a convincere uno sponsor. Del resto si parla di grandi cifre in ballo".