31 Lug [17:28]
La Sprint di Spa ha evidenziato
l'inutilità di questo format
Massimo Costa - XPB Images
Chissà cosa avranno pensato Liberty Media e la FIA nell'assistere allo spettacolo (?) della corsa Sprint che si è disputata sabato a Spa. Una gara rimandata di un'ora per pioggia e che ha totalizzato 11 giri, in realtà 8 perché è entrata la safety-car per l'incidente di Fernando Alonso, facendo sorridere tutti. Questo accade quando si vuole snaturare un format che ha sempre funzionato.
Per di più, i piloti sono stati fatti partire con le full wet quando ormai non era più necessario, avendo ritardato la partenza per ragioni di sicurezza (e su questo punto niente da dire), e quindi si è creata una incredibile situazione di grande pericolo in corsia box quando i venti piloti, in un arco di tempo di due tornate, sono rientati per montare le intermedie.
La gara poi, nonostante si fosse su un circuito come Spa dove i sorpassi sono più che mai fattibili, è stata di una noia indescrivibile, pur essendo così breve e pur avendo avuto in testa per un brevissimo arco di tempo Oscar Piastri. E quando si è verificato un vero tentativo di sorpasso, Lewis Hamilton su Sergio Perez, che ha portato a un contatto minimo, il reo, ovvero l'inglese, è pure stato penalizzato con una decisione poco condivisibile.
Un fallimento completo, che però non verrà mai ammesso da Stefano Domenicali e tutta la compagnia. Oramai il "mood" è questo: cambiare, cambiare, cambiare a costo di umiliare la stessa Formula 1. Italiaracing non è mai stata favorevole, fin dal primo annuncio, a queste corsette del sabato, ma come tutti coloro che non apprezzano i cambiamenti (o meglio, questo particolare cambiamento) si viene bollati come tradizionalisti, detto anche con un certo disprezzo. Spazio dunque al nuovo che avanza, come se fosse per forza la cosa migliore, e chi lo critica è soltanto un vecchio conservatore.