Jacopo Rubino - XPB ImagesSebastian Vettel ha deciso: si ritirerà dalla Formula 1 al termine di questa stagione. L'annuncio è arrivato alla vigilia del Gran Premio d'Ungheria, dopo diverse settimane in cui il futuro del pilota tedesco è stato al centro di vari scenari, dallo stop al rinnovo in Aston Martin, e persino un fantomatico passaggio in McLaren. Ma alla fine il quattro volte iridato ha preferito appendere il casco al chiodo, dopo 16 campionati in carriera.
"Una scelta difficile da prendere", ha ammesso Vettel, "ci ho pensato parecchio. A fine anno mi prenderò un po' più di tempo per capire a cosa dedicarmi prossimamente. Amo questo sport, è stato al centro della mia vita sin da quando posso ricordare, ma per me c'è anche una vita al di fuori della pista. Essere pilota non è mai stata la mia unica identità".
"La F1 ha tolto energie e tempo alle altre passioni che ho maturato, e non è più compatibile con il mio desiderio di essere un grande padre e marito. La mia priorità è passata dal lottare per gare e campionati al vedere crescere i miei figli, trasferire loro i miei valori, sostenerli e ascoltarli, ma anche io imparare e lasciarmi ispirare da loro", ha raccontato con sincerità.
Da tempo è ad esempio noto il genuino interesse di Seb per la tutela dell'ambiente e delle pari opportunità, con numerose iniziative concrete che lo hanno visto protagonista. Non è affatto da escludere che anche questi fattori abbiano inciso sulla sua decisione. Staremo a vedere quali progetti avrà in mente. Di sicuro, nel 2023 la F1 sarà orfana di una delle sue personalità di maggior valore, dal punto di vista umano prima ancora che da quello sportivo.
Il 2022 è il secondo anno di Vettel in Aston Martin, una sfida in cui ha creduto fortemente ma che fin qui non ha raggiunto i risultati attesi, nonostante i grandi investimenti del boss Lawrence Stroll. "In ogni caso, si stanno mettendo assieme tutti i pezzi per avere un team al vertice negli anni a venire", ha affermato il 35enne Vettel, che nel 2021 ha festeggiato con la scuderia britannica il podio in Azerbaijan. Poteva esserci bis proprio a Budapest, ma una squalifica per irregolarità tecnica aveva cancellato il secondo posto ottenuto al traguardo.
"Le sue qualità ci mancheranno", ha commentato il team principal Mike Krack, che
sperava di convincere Vettel a proseguire. "Abbiamo imparato tutti da lui, e il suo contributo sarà a beneficio della squadra per lungo tempo. Quando diventeremo pienamente competitivi, e ci riusciremo, uno degli artefici sarà stato lui. Gliene saremo sempre grati".
Più che militando in Aston Martin, ovvamente, Vettel si è ritagliato uno spazio nella storia della F1 con i quattro titoli consecutivi in Red Bull, dal 2010 al 2013, dopo la sensazionale vittoria del Gran Premio d'Italia 2008 con la "piccola" Toro Rosso. Chiusi i legami con la multinazionale austriaca, che lo aveva seguito sin dalle serie minori, ecco l'avventura in Ferrari: il sogno di replicare le gesta del suo idolo e mentore Micheal Schumacher non si è realizzato, ma Vettel ha lottato per i Mondiali 2017 e 2018 contro Lewis Hamilton e la Mercedes. Nonostante la successiva spirale negativa, il suo attaccamento alla causa non è stato certo dimenticato dai tifosi ferraristi. E le statistiche, comunque, parlano chiaro: con 53 successi (l'ultimo nel 2019 a Singapore) è dietro solo agli stessi Schumacher ed Hamilton.
"La mia miglior gara? Deve ancora venire, non vedo l'ora di affrontare strade inesplorate", ha detto Vettel nel suo messaggio di congedo, aprendo per l'occasione un account Instagram. Lui che fin qui aveva sempre detto no ai social. Ma i veri saluti saranno ad Abu Dhabi, per la 300esima e ultima presenza nel Circus: si può aspettare ancora un po' per la malinconia.