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28 Lug [1:57]

La pioggia fa paura a Spa
L'allarme di Russell e Verstappen

Massimo Costa - XPB Images

"Forse bisognerebbe iniziare a pensare come cambiare quel tratto di circuito". Fernando Alonso dopo la tragedia di Dilano Van't Hoff dell'1 luglio. "Penso che non fosse necessario far ripartire quella gara dopo la safety-car con quelle condizioni meteo per percorrere soltanto due giri". Max Vertsappen, connazionale di Van't Hoff. L'ennesima tragedia avvenuta a Spa quest'anno, sotto la pioggia, all'imbocco del rettifilo del Kemmel, ha lasciato una volta di più il segno nelle menti dei piloti, facendo tornare in mente a tutti il dramma del 2019, quando sul Raidillon ha perso la vita Anthoine Hubert mentre Juan Manuel Correa ha subìto un calvario incredibile per la ricostruzione degli arti inferiori.

L'arrivo a Spa dei piloti F1 sotto la pioggia, ha subito preoccupato tutti e l'argomento è divenuto questo: considerando che potrebbe piovere per l'intero fine settimana, e che è anche programmata la gara Sprint oltre al tradizionale Gran Premio, se la pista è eccessivamente bagnata come ci comportiamo? La visibilità potrebbe essere ridottissima, come si è visto nella tragica gara della Regional by Alpine, i rischi decisamente eccessivi. Cosa fare dunque? Il direttore di gara Niels Wittich dovrà prendere decisioni rapide e delicate, su questo non c'è dubbio. Di certo evitare quanto accaduto nel 2021, con quei pochi giri svolti dietro la safety-car per assegnare il minimo punteggio.

Verstappen ha parlato a lungo di questa preoccupazione dei piloti: "Non è bello correre con la pioggia, ma è da sempre così e non possiamo fare molto al riguardo. Se pioverà, la visibilità sarà molto scarsa, Wittich ha ormai la giusta esperienza per sapere come agire. Dovrà ascoltare cosa gli dice Maylander dalla safety-car per capire se la pista è sicura. Altrimenti cosa facciamo, non corriamo più con la pioggia...".

"Le gomme più grandi come dimensioni al pari delle monoposto, hanno aumentato gli spruzzi che lanciano le vetture. Ricordo nel 2016, a San Paolo stava piovendo e avevo fatto il pit-stop. Ero quindi nelle posizioni retrostanti. Non c'erano ancora gli pneumatici con le attuali dimensioni, ma già allora non si vedeva niente. Notai Alonso in testacoda all'ultimo momento, mentre in rettifilo si andava a tutta velocità, ma era come andare al buio senza fari e se ci fosse stata una monoposto in mezzo alla pista l'avrei centrata in pieno".

Verstappen però, non ha particolari appunti da rivolgere alla conformazione del tracciato di Spa, al punto più pericoloso, quello che va dalla Eau Rouge al Raidillon: "Corriamo su altri circuiti che hanno zone complicate e se guardiamo a quanto accaduto a Spa, gli incidenti sono nati per dinamiche molto sfortunate. Vi sono altre piste in cui se esci e sbatti contro le protezioni, puoi rimbalzare in mezzo al circuito e se la visibilità è scarsa, può accadere qualcosa di grave . Certo, due incidentti così drammatici e così ravvicinati negli anni sono pesanti".

Sul tema molto sensibile, si è espresso anche George Russell, presidente della GPDA che riunisce tutti i piloti. "La domanda è: Spa è un circuito sicuro? Il motorsport è sempre pericolosi quando si viaggia alle nostre velocità. Per me Spa è uno dei tracciati più pericolosi assieme a Jeddah e Montecarlo, in una certa misuta ci metto anche Suzuka. Se a ciò aggiungiamo condizioni meteo difficili, allora tutto si complica. Per farvi capire quel che non vediamo quando l'asfalto è molto bagnato, se vi troverete in autostrada sotto una pioggia battente, spegnete i tergicristalli ed è quella la sensazione che si prova quando si è nell'abitacolo di una monoposto. Tra noi piloti si è anche parlato della possibilità di cambiare il layout della Eau Rouge, ma non pensiamo sia necessario. Sono già stati fatti buoni progressi in quel punto".

"Vogliamo tutti correre, ma quando sei sul Kemmel a tutta velocità e non riesci a vedere 50 metri davanti a te, c'è il rischio di creare incidenti enormi, quindi la responsabilità di chi deve prendere decisioni sarà fondamentale questo fine settimana. Penso alla tragedia di Van't Hoff e ritengo che sì, era solo questione di tempo perché accadesse qualcosa del genere quando la visibilità è nulla. E' ovvio che cancellare una gara di F1 non è positivo per nessuno, ma non vogliamo vedere un altro drammatico incidente come quello che si è verificato nella Regional by Alpine".

"Noi della GPDA siamo in stretto contatto con la FIA, ascoltano le nostre proposte, la sicurezza è sempre il punto principale delle nostre conversazioni. Ma deve essere così anche nelle formule minori dove in direzione gara non hanno tutta la tecnologia visiva della F1 per capire rapidamente quello che sta accadendo sul circuito. Occorrono reazioni rapide per evitare terribli incidenti. Correre con la pioggia sarà sempre pericoloso finché non si troverà una soluzione, ma è un fatto che non la si troverà probabilmente per molti anni a venire. E' una cosa davvero difficile da risolvere. E poi sono molto preoccupato per le categorie come la F3 che portano in pista trenta monoposto. E' pericoloso non solo in caso di pioggia, ma anche con asfalto asciutto. Sono troppe".

RS Racing