15 Giu [15:32]
La prima maglia biometrica omologata,
un progetto OMP-Marelli tutto italiano
Jacopo Rubino
La prima maglia biometrica omologata per le corse automobilistiche è un progetto tutto italiano, sviluppato in collaborazione fra OMP Racing e Marelli: il sistema VISM, acronimo di Vital Signs Monitor. Il sottotuta, grazie a sensori tessili e una unità di misurazione, registra e trasmette i dati acquisiti sui parametri vitali del pilota che lo indossa. Si tratta di un nuovo step in questo campo dopo i guanti biometrici che la FIA ha reso obbligatori in Formula 1 a partire dalla stagione 2018.
La maglia biometrica VISM ha tre principali aree di applicazione: monitoraggio delle prestazioni, raccolta dati per l'allenamento e sicurezza del pilota. Gli indicatori di riferimento sono l'elettrocardiogramma e la dilatazione toracica: analizzati in simultanea, battito cardiaco e ritmo respiratorio danno un'immediata panoramica sullo stato di salute del pilota e sul suo indice di performance, anche per individuare in tempo reale potenziali situazioni di stress, affaticamento o alterazione. La gestione di informazioni sensibili, come sono appunto quelle biometriche, è stata fra le sfide più impegnative da affrontare: è stato necessario implementare processi sicuri e affidabili che possano proteggerne la riservatezza.
L'azienda genovese OMP ha condotto il lavoro con il proprio bagaglio di esperienza nei sistemi di sicurezza, nella produzione di abbigliamento ignifugo per piloti e nella conoscenza delle norme di omologazione. Marelli ha contribuito con il proprio know-how in fatto di elettronica applicata al motorsport, acquisizione dati e telemetria.
"Due eccellenze italiane che lavorano insieme per proiettare il mondo del motorsport verso il futuro: questo ci rende particolarmente orgogliosi dello sviluppo di VISM", ha affermato Paolo Delprato, amministratore delegato di OMP Racing. E ancora una volta il mondo delle corse potrebbe confermarsi un laboratorio tecnologico per la mobilità di tutti i giorni, stando alle parole di Riccardo De Filippi, CEO di Marelli Motorsport: "Riteniamo che questa esperienza possa essere di notevole importanza per lo sviluppo di sistemi di sicurezza, nonché ausilio attivo alla guida, anche nelle auto di serie".