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15 Giu [22:21]

Le Mans - Le prime ore
Toyota al top, Cairoli KO

Marco Cortesi

Toyota in al comando con relativa tranquillità nella 24 Ore di Le Mans 2019. La vettura di Pechito Lopez, divisa con Kamui Kobayashi e Mike Conway, ha marcato il tempo nelle prima fase, ma ora al comando c'è l'esemplare di Nakajima-Alonso-Buemi anche a causa di problemi in frenata occorsi a Lopez, autore di due "lunghi". Come spiegato da Fernando Alonso, la vettura numero 8 ha pagato un po' dazio in termini di velocità massima, ma ha ottime performance col calare della notte, al contrario della numero 7.

BR1-Dallara al terzo e quarto posto
Sono staccate di oltre un giro le due vetture del team SMP. Le Dallara-BR1 sono al momento guidate da Sergey Sirotkin e Mikhail Aleshin. Una serie di problemi ha rallentato le vetture del team Rebellion: la numero 1 è stata subito portata ad inseguire da una foratura e da altre problematiche minori, mentre la numero 2 ha colpito le barriere, "scappata" dalle mani di Thomas Laurent in staccata con asfalto umido. Incredibilmente, considerando la violenza dell'impatto, il team ha riparato i danni della violenta uscita senza perdere il giro ed è quinta.

LMP2 condizionata dalle safety-car
In LMP2, battaglia molto ravvicinata a quattro, anche se le vetture del team Signatech e G-Drive si sono avvantaggiate di una safety-car: al momento, al comando della classe P2 c'è Jean-Eric Vergne che ha passato André Negrao. Il brasiliano aveva preso la testa ai danni di Roman Rusinov.

GTE-Pro: la classe principale
Dal punto di vista sportivo, la GTE-Pro è la classe di punta. Si sta verificando una bagarre incredibile, che dopo svariate ore di corsa vede le vetture, più o meno vicine come alla partenza: sono 9 le macchine racchiuse in 30". La sorpresa principale è che le Ferrari sono molto più competitive che in prova. La 488 numero 51 ha lottato per la vetta con Daniel Serra, riuscendo più volte nell'obiettivo, e riconquistando ripetutamente la prima posizione dopo le soste. Anche grazie alle safety-car, al top c'è però una Porsche, quella di Kevin Estre. Alessandro Pier Guidi, che ha rilevato Serra, è terzo dietro alla Corvette di Antonio Garcia. In Ferrari si è scelta una strategia diversa sulle gomme, con cambi delle coperture esterne a ogni sosta, mentre molti avversari vanno in doppio stint, per salvaguardare il fine gara. Questo porta a continui cambiamenti e stravolgimenti.

Brutto botto per la Corvette di Fassler, Cairoli KO
Unico KO di rilievo quello dell'altra Corvette, la numero 64, guidata da Marcel Fassler, toccato e spedito nel muro da una Porsche di classe GTE-Am. Sfortunatamente, è proprio quella su cui Matteo Cairoli aveva fatto faville centrando la pole. Il gentleman nipponico Satoshi Hoshino ha commesso diversi errori sin dal via, girandosi da solo e poi colpendo Fassler. Tra l'altro, Hoshino, rimasto scioccato, non tornerà al volante, causando il ritiro della vettura.

In GTE-Am quindi, conduce la Ford GT "privata" del team Keating, anche se la maggior parte del lavoro è stata finora fatta dai "pro" Felipe Fraga e Jeroen Bleekemolen. Da segnalare uno spettacolare testacoda per Francesco Castellacci e la vettura del team AF Corse, mentre la temibile Aston Martin di Lamy-Lauda-Dalla Lana ha incontrato diversi problemi ed è sotto di un giro.