Marco Cortesi
Dopo il primo capitolo della nostra
guida alla NASCAR per i nuovi appassionati, riguardo gli aspetti generali, analizziamo le auto che corrono nel campionato di vertice. Le vetture della NASCAR Cup Series hanno subito una rivoluzione negli ultimi anni. Nelle precedenti generazioni, usavano tecnologie piuttosto datate, e le squadre potevano autoprodurre molte componenti, con una competizione feroce e costosissima. Materiali ricercati, gallerie del vento 24 ore su 24, pezzi che viaggiavano con jet privati. Per ridurre i costi, e rendere il concept più moderno, si è passati a una filosofia diversa.
Oggi, le macchine NASCAR adottano un singolo telaio, e quasi tutte le componenti devono essere acquistate da dei monofornitori. I telai sono stati progettati dall'italiana Dallara. Ci sono tre diversi modelli in gara, Ford Mustang, Chevy Camaro e Toyota Camry. Le differenze tra l'una e l'altra sono rappresentate dal motore e dalla veste aerodinamica, che deve richiamare il prodotto di serie.
Come abbiamo spiegato, le macchine di questo tipo, anche delle serie minori, sono definite stock car, dato che agli inizi, si doveva correre con auto di serie. L'estetica è però oggi l'unica cosa che rimane lontanamente "stock" nel concetto di stock car.
Caratteristiche di base
Le macchine sono lunghe quasi 5 metri (492 cm), larghe due metri, alte 128 centimetri e pesano 1451 kg a vuoto. Un po' più grandi e pesanti di una vettura turismo europea, ma più corte di una F1. Le velocità massime superano i 320 chilometri orari sulle piste più veloci.
Il cambio è un sequenziale manuale a sei rapporti (contro i quattro precedenti ad H). Le sospensioni sono indipendenti (le posteriori prima avevano un assale rigido) e i cerchi sono da 18" con un monodado (prima erano 15" con cinque bulloni). Il telaio è tubolare, con strutture in composito per assorbire gli urti, e con le parti anteriori e posteriori sostituibili. L'adozione del cambio a 5 marce è stata tra gli elementi più criticati perché, avendo più rapporti, è più facile recuperare eventuali errori scalando in uscita di curva.
Motori V8 da 670 cavalli
I motori sono V8 da circa 5.8 litri e 670 cavalli. Sono a iniezione (a corpo farfallato) e alimentati con una miscela di benzina verde (85%) ed etanolo derivato dal granturco (15%). I motori vengono preparati da quattro strutture. Per Toyota e Ford c'è un solo fornitore (rispettivamente Toyota Racing Development e Roush-Yates), mentre per Chevrolet, la marca più presente sulla griglia, ce ne sono due, ck ed ECR.
Su alcune piste, quelle più veloci in particolare, le vetture vengono limitate nella potenza e nell'aerodinamica, perché sarebbero troppo veloci, o per migliorare lo spettacolo. La NASCAR interviene anche sulle mescole delle gomme per cercare di creare un pacchetto sicuro e spettacolare per ogni tracciato. A Daytona, ad esempio, la potenza è di 510 cavalli, con un lungo spoiler posteriore che fa da "paracadute". Altri circuiti hanno limiti differenti.
Tante macchine e conti salatissimi
La conseguenza di questo controllo su costi e prestazioni, e del fatto che si corra su ovali, sono performance molto simili tra una macchina e l'altra con distacchi microscopici. Ciò rende fondamentale la ricerca su ogni dettaglio. Anche se una vettura può costare meno di 300.000 dollari, il budget delle squadre di vertice è intorno ai 15 milioni di dollari a pilota l'anno.
Altro elemento fondamentale sono le livree, spesso colorate e fantasiose, e oggetto di un vero culto. Con vetture così grandi, i designer hanno la libertà di creare, e i risultati sono i più disparati.
Le tre case automobilistiche supportano alcune delle squadre con contributi economici e anche ingegneristici (ad esempio offrendo i loro simulatori). E' possibile correre anche senza un legame, comprando i vari pezzi, ma è molto difficile essere competitivi in questo modo. Le strutture di vertice hanno oltre 500 dipendenti (in basso, la sede del team Hendrick), strutture enormi, spostano i membri del team con jet privati.
Ogni team (inteso come pilota/numero di gara) può avere fino a sette vetture contemporaneamente tra cui scegliere per il suo pilota. Alcune vengono pre-ottimizzate, ad esempio per gli stradali, o gli ovali corti, ma restano di fatto la stessa macchina. In teoria, si potrebbe usare una sola auto in tutto l'anno, anche se non sarebbe la scelta più comoda. Fino a qualche anno fa, ogni pilota poteva avere più di 15 vetture disponibili contemporaneamente, e c'erano importanti differenze tra una tipologia e l'altra (ad esempio per stradali e ovali corti). Anche questo aspetto è stato calmierato per ridurre i costi.
A parte quelli dedicati alle gomme o richiesti dall'organizzazione, i test sono vietati.