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27 Lug [14:09]

L'incidente (non voluto) tra le due Alpine
a Budapest è l'immagine della loro stagione

Massimo Costa

Cosa c'è di peggio per un team di F1 durante un Gran Premio? Vedere le due proprie monoposto colpirsi alla prima curva del primo giro. Una mazzata terribile. E' quello che è accaduto domenica scorsa a Budapest al team Alpine. Alla prima staccata dopo la partenza, Guan Yu Zhou, scattato malissimo dalla terza fila, ha fallito il punto di frenata tamponando Daniel Ricciardo con l'Alpha Tauri il quale, a sua volta, è stato spinto contro Esteban Ocon volato sopra Pierre Gasly. Una vera carambola. Le due Alpine si sono dovute ritirare nel gelo del box anglo-francese. Senza colpe i due piloti, che invece si erano urtati per troppa foga nei due giri finali del GP di Melbourne, quello con le tre partenze e confusione totale, buttando nella immondizia punti importantissimi.

L'immagine delle due monoposto A523 eliminate alla prima curva dell'Hungaroring, racchiude perfettamente la pessima stagione della Alpine-Renault che proprio non vuole crescere. Ocon ha ottenuto un magico terzo posto a Montecarlo dopo aver conquistato la terza posizione in qualifica, ma il merito è stato tutto suo. In 11 gare, Esteban ha terminato in zona punti soltanto cinque volte, come Gasly del resto, che come miglior piazzamento vanta un settimo posto a Montecarlo, anche in questo caso grazie alla sua abilità di guida.
 
Per il resto, l'Alpine è un team che nav iga a vista e che vede gli avversari dei box vicini crescere, leggi McLaren o Aston Martin, partita a razzo, ma ora in chiaro calo. Queste due squadre sono le principali avversarie della Alpine nella rincorsa al quarto posto nel campionato costruttori, in particolare la McLaren che è stata la rivale più importante negli ultimi anni così come lo è stata la Racing Point, ora Aston Martin. Il team di Lawrence Stroll veleggia a 184 punti ed è terzo nella classifica, la McLaren ha 87 punti di cui ben 70 ottenuti negli ultimi tre appuntamenti, segnale inequivocabile della clamorosa crescita che sta avendo la MCL60.

L'Alpine è ferma a 47 punti, sesta in classifica con due zeri in casella nelle ultime due corse, Silverstone e Budapest. Ma anche Melbourne e Baku. Soltanto 12 mesi fa, dopo 11 Gran Premi, l'Alpine aveva 81 punti, gli stessi della McLaren, nel 2021 ne aveva 77 (sempre dopo 11 gare) e ben 114 nel 2020, quando ancora si chiamava Renault. E' incomprensibile come un team di un grande costruttore automobilistico quale è il gruppo francese, non riesca da anni, da quando è rientrata in F1 come squadra, a trovare la via per andare a combattere ad armi pari con Red Bull, Mercedes, Ferrari, e il suo obiettivo principale sia il quarto posto in campionato.

Alpine/Renault è l'unico costruttore che non è presente nelle vesti di motorista su altre monoposto e proprio la power unit francese è costantemente l'anello debole della catena. Da quando sono nati i propulsori ibridi, in Renault non l'hanno mai azzeccata, tanto che la Red Bull, che con la Casa francese aveva vinto quattro titoli, scelse la Honda per tornare al successo. Per il presidente Luca De Meo, che ha sempre spinto forte per il programma F1, la pochezza dei risultati raggiunti fin dal suo insediamento nel luglio del 2020 deve essere sinonimo di grande delusione. La situazione è similare a quanto sta accadendo in Ferrari, occorerebbe stravolgere lo staff tecnico tutto, dai progettisti della vettura ai motoristi. 

Ma questo significherebbe attendere altri anni per sperare di avere tutto il pacchetto in grado di poter competere per la vittoria. I piloti non si discutono, la scelta di avere due francesi è piaciuta tantissimo ai media e ai fans transalpini, ma essere costantemente esclusi dal podio, non avere obiettivi assoluti, ferisce pesantemente la "grandeur" francese. E lo stesso marchio Renault ,che come squadra, ai tempi di Alain Prost, René Arnoux sapeva vincere, e anni dopo con Fernando Alonso conquistare mondiali, mentre come motorista ha accumulato titoli a ripetizione con Williams, Benetton, Red Bull.
RS Racing