4 Feb [12:50]
Maldonado criticato dai venezuelani
Alfredo Filippone
Pastor Maldonado prende congedo, suo malgrado, dalla F.1 e lo fa con una lettera diffusa dalla stampa venezuelana che suona quasi come un addio definitivo alle gare, anche se la conclude con un enfatico “hasta pronto” (a presto). Il pilota sembra conscio della difficoltà di un rientro al massimo livello, una volta persa la cospicua sponsorizzazione governativa, sebbene non faccia alcun riforimento a queste circostanze. “Vi informo, con la massima umiltà, che non sarò sulla griglia di partenza della F.1 nel 2016”, si limita a dire, ringraziando tutti “per i messaggi di sostegno, il tifo e l’interesse per il mio futuro. Mi sento onorato del vostro appoggio e orgaglioso di quanto ho fatto”.
Nella lettera, non priva di toni melodrammatici, Pastor ripercorre la sua intera vicenda sportiva e personale: “Sono stati 23 anni nello sport più appassionante, iniziando a correre in tenera età, con l’appoggio di tutta la mia famiglia. Sono cresciuto e mi sono formato, potendo provare il sapore del trionfo, quello che ti incita ad andare sempre oltre. Poco più che adolescente, sono andato ad inseguire il mio sogno in terre lontane, senza il calore della mia gente, delle radici e della mia Venezuela. Ho capito allora che molte cose potevano allontanarmi dal mio obiettivo, ma ho tenuto duro”.
Dopo aver ricordato la ascesa dal kart sino all’”indimenticabile” titolo di GP2, prosegue: “Infine è arrivato il traguardo più atteso, quello della F.1, una categoria che mi ha dato anche l’ansiata vittoria, nel GP di Spagna 2012. Tutto ciò è stato possibile grazie al sostegno continuato dei miei familiari, della tifoseria internazionale e soprattutto del mio grande paese, di cui ho fatto ascoltare il glorioso inno e che io ho sempre portato dappertutto, con la bandiera dipinta sulla macchina e nell’anima”.
Non si può dire che il tono aulico abbia toccato il cuore dei suoi concittadini. Sui siti che abbiamo consultato, nei forum a commento della notizia, i lettori per lo più si rallegrano del fatto che i milioni spesi per far correre Maldonado potranno ora essere destinati a sanità ed opere sociali, in un paese al bordo del collasso, non appaiono impressionati dai risultati ottenuti (“catastrofici”, “disastrosi”) ottenuti e lo definiscono un “raccomandato”...