3 Ott [14:34]
Marchionne, furia fredda
dopo il flop: «Stiamo intervenendo»
Stefano Semeraro
Sta probabilmente saltando qualche testa fra i fornitori della Ferrari, e forse a fine anno cambierà anche qualcosa nei quadri dirigenziali, fra spostamenti e bocciature. Sergio Marchionne lo ha fatto capire commentando il flop del GP di Malesia. A Monza il Presidente Ferrari era sbottato contro i 'sorrisi' dei colleghi e avversari della Mercedes, a Singapore aveva abbozzato davanti alla sventatezza di Vettel e Raikkonen; stavolta l'ira del boss è stata più fredda, ma è facile capire che un doppio fallimento tecnico come quello di Sepang non può che essere una ferita profonda in chi vede nella Ferrari, oltre che la scuderia più amata del mondo, anche un'azienda che deve vendere automobili.
«In Malesia e a Singapore potevamo battere tutti», ha detto Marchionne nel giorno della sua laurea honoris causa all'università di Trento. «E queste sono cose sicure. Il problema con i due propulsori ha a che fare con due cose: la nostra è una squadra molto giovane e la qualità della componentistica non è a un livello necessario per un'auto da corsa. Stiamo intervenendo. È stata quasi una fortuna che non ci sia capitato nulla fino ad ora. Ora stiamo riguardando tutta la filiera e facendo dei cambiamenti organizzativi. Se ti succede di spaccare sul banco prova un motore, vabbè, ma ad avere una macchina in seconda posizione e non vederla in griglia c'è da tirarsi i capelli».
Non c'è dubbio che li avrà tirati anche ad altri. La scelta di puntare su una squadra di tecnici italiani e giovani del resto è tutta sua, giusto che se ne assuma le responsabilità e apporti i correttivi che servono. Anche se stupisce che da tanti, troppi anni, la colpa di fallimenti tecnici imbarazzanti finisca sempre per cadere sul famoso “pezzo da 10 euro” che si rompe nel momento meno opportuno. Per un team come la Ferrari, che ha alle spalle una storia unica e dispone di un budget elevatissimo, non è una situazione accettabile.