Jacopo Rubino - Photo4Dopo Mercedes e Renault, si attendeva una posizione anche (e soprattutto) da parte della Ferrari sulla proposta di FIA e FOM per i motori 2021 di Formula 1. E Sergio Marchionne, presidente della casa di Maranello, non si è tirato indietro fino a minacciare una possibile uscita di scena dal Circus. "La F.1 è parte del nostro DNA sin da quando siamo nati, ma se cambiamo il prodotto fino a renderlo irriconoscibile non voglio più partecipare", ha dichiarato il manager italo-canadese in occasione della conference call per discutere dei risultati finanziari. Parole che, quindi, suonano come una bocciatura al quadro tecnico disegnato, così come all'ipotesi di introdurre un tetto ai budget.
Nella storia del Cavallino, comunque, non è la prima volta che viene prospettato uno scenario così drastico: basti pensare al celebre caso del 1986, quando sotto la guida di Enzo Ferrari venne costruita una potenziale monoposto di Formula Indy, qualora non fossero cambiate le condizioni in F1. Cosa che puntualmente avvenne.
I piani di Liberty Media prevedono una semplificazione delle odierne power unit rimuovendo innanzitutto la MGU-H, il sistema di recupero dell'energia generata dal calore del turbo, con l'obiettivo di contenere i costi e favorire l'ingresso di altri fornitori. "Ci sono buone intenzioni in tutto questo", ha riconosciuto Marchionne, "ma ora stiamo discutendo in termini strategici. Questo sport nel 2021 potrebbe cambiare rotta, e potrebbe costringerci ad alcune decisioni. Capisco la visione di Liberty, ma se il risultato non fosse positivo per il nostro marchio e per il mercato, la Ferrari non ci sarà".
È scontro? Non ancora, perché il capo della galassia FCA tende la mano alla vigilia di martedì, quando è in programma il meeting dello Strategy Group a Ginevra: "Non avrò pregiudizi, andremo con i migliori propositi. Vediamo dove si arriverà". Ma Marchionne avverte: "Le conseguenze economiche di una scelta errata sarebbero piuttosto significative per la Ferrari".
Marchionne ha inoltre speso qualche parola sulla stagione 2017 della Rossa, in cui il sogno Mondiale si è infranto contro la Mercedes. "Se un anno fa avessi detto dove saremmo stati oggi, nessuno mi avrebbe creduto", ha però sottolineato. "Ci dispiace non aver fatto meglio, ma la macchina era competitiva e nel 2018 saremo molto più forti. È stato doloroso, ma abbiamo imparato tanto".