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28 Ago [12:19]

Marciello vince la 10H di Suzuka
In mostra l'Italia che piace

Marco Cortesi

Raffaele Marciello ma non solo. La 10 Ore di Suzuka ha messo in luce le qualità del pilota casertano, che è stato protagonista assoluto con la Mercedes GruppeM dell'appuntamento dell'Intercontinental GT Challenge svolto sul classico tracciato giapponese. Passato alle competizioni Gran Turismo, non avendo trovato la strada per rimanere nelle ruote coperte, Marciello ha incontrato un costruttore che ha creduto in lui, probabilmente sin da quando, nel 2013, aveva distrutto gli avversari nella Formula 3 europea. Un'annata incredibilmente prolifica, non in termini di passaggio alla Formula 1, ma per il numero di piloti presenti che poi sono diventati professionisti o ufficiali in varie categorie. Da Rosenqvist a Lynn, Auer, Tincknell, Blonqvist, Derani, Muller, Sims...

Oltre al trionfo delle AMG-GT3, che si sono dimostrate ancora le vetture più consistenti e bilanciate del panorama GT, si sono comunque messi in mostra gli altri italiano "raccolti" dalle ruote coperte. Delle qualità di Andrea Caldarelli si sapeva. Non si entra a caso in un programma come quello Toyota per la F1, e non sorprende vederlo tra le prime scelte in Lamborghini. Viceversa Marco Mapelli, altro nome di indubbia qualità, è passato sempre "sottotraccia" nel mondo delle formule ma sembra aver trovato una sua ottima dimensione anche internazionale, impressionando nel Super GT giapponese col team JLOC.

Le due vetture della scuderia del sol levante, adornate con livree ispirate ai robot dei leggendari cartoni animati "Neon Genesis Evangelion", non hanno avuto molta fortuna. Pochissima ne ha avuta anche David Fumanelli. Un altro che per avere un meritato riconoscimento ha dovuto attendere gli inglesi. Un guaio al cambio l'ha costretto a dichiarare subito forfait. La speranza è che possa trovare ancora più spazio, considerando anche l'ottima prova di Spa alla 24 Ore in classe Pro-Am.

Caso più unico che raro poi quello di Edoardo Liberati, che dopo aver lavorato bene con Lamborghini in Asia, è stato portato a bordo da una "powerhouse" di Hong Kong come KCMG che l'ha messo su una Nissan GT-R, insieme agli ufficiali del marchio di Yokohama risultandone anche il migliore in qualifica.

La poca fortuna degli italiani (Marciello a parte) si è completata col ventiquattresimo posto di Davide Rigon, che si era piazzato terzo in griglia sulla Ferrari HubAuto.