Jacopo Rubino - Photo4È stato un bluff, verrebbe da dire a caldo. Dal profilo basso tenuto nei test invernali, in maniera che appariva quasi esagerata, la Mercedes ha mostrato la sua vera forza a Melbourne, nel primo weekend stagionale di Formula 1. Le prove libere hanno suonato la sveglia alla concorrenza, in primis alla Ferrari, le qualifiche hanno lasciato quasi a bocca aperta: a separare il poleman Lewis Hamilton e Sebastian Vettel ci sono sette decimi, praticamente come nel 2017 e nel 2018, e pure l'altra W10 di Valtteri Bottas, unico a impensierire il campione del mondo in Q3.
"Sono certamente sorpreso, come tutti credo. Probabilmente lo sono anche loro", ha ammesso Vettel. "Oggi è andata meglio rispetto a ieri, ma il distacco è rimasto simile. Dobbiamo indagare. Continuo a pensare che abbiamo una grande macchina e possiamo essere più avanti di così. Domani avremo un quadro più chiaro". Almeno in Australia, la SF90 sembra pagare dazio in particolare "nelle curve lente".
La Mercedes era davvero in ritardo, quindi, nel precampionato? Hamilton insiste su questa tesi: "Sapevamo di avere un buon pacchetto, ma di essere dietro. Da allora non abbiamo cambiato la macchina, l'abbiamo solo capita di più, facendo grandi progressi con l'assetto negli ultimi giorni. Ieri la Ferrari era al nostro livello, questa mattina hanno perso terreno, non me lo aspettavo, ma può essere dovuto a vari elementi. Il circuito è impegnativo e con tanto sporco".
Anche il compagno Bottas è rimasto stupito dal vantaggio Mercedes: "Nessuno lo avrebbe immaginato, però è domani il giorno che conta". Di sicuro il finlandese stava accarezzando l'idea del colpaccio, trovandosi in testa dopo il primo giro in Q3. "Di sicuro avrei preferito essere in pole, ma stare in prima fila è comunque positivo".
E Charles Leclerc? Nell'ultimo segmento il monegasco è mancato all'appello, alla prima qualifica da "big" della F1. Il neo-ferrarista in chiusura si è visto anche sfilare la quarta casella da Max Verstappen con l'unica Red Bull superstite, vista l'eliminazione in Q1 di Pierre Gasly. "Non sono soddisfatto di me stesso. In Q1 e Q2 penso di aver guidato bene, ma in Q3 non sono stato all'altezza. Nel secondo run ho commesso un errore, bloccando in curva 1, e poi l'intero giro è stato impreciso", ha raccontato con onestà. "Si poteva stare nei primi tre, nei primi due no. Ma lavoreremo".