Jacopo RubinoVedi la Mercedes più indietro del previsto e l'istinto fa sospettare che sia un bluff, che i dominatori della Formula 1 abbiano voluto nascondersi. Non questa volta: nei test di Sakhir, la nuova W12 ha faticato sul serio. La macchina non è stata efficace al pronti-via come si poteva immaginare, ed è quella che durante i tre giorni ha percorso meno giri di tutte, 304. Dentro la corazzata della Stella qualche campanello d'allarme è suonato, e non si sottovaluta la situazione. Anche perché al Mondiale mancano meno di due settimane.
Andrew Shovlin, il capo degli ingegneri di pista, è stato sincero: "Vedendo i dati raccolti sul passo gara, non siamo veloci come la Red Bull. Con serbatoio scarico il quadro è più confuso, non abbiamo guadagnato abbastanza e dobbiamo rivedere il nostro approccio: troppe macchine ci sono davanti". La tre-giorni di prove in Bahrain è cominciata subito con il piede sbagliato, visto il problema al cambio che nella prima mattina ha permesso a Valtteri Bottas di compiere appena 6 tornate. Paradossalmente il finlandese è però apparso più a suo agio di Lewis Hamilton, autore di varie sbavature, come il testacoda di sabato o quello nel finale del turno di ieri.
Proprio Bottas (comunque il più veloce del secondo giorno) ha puntato il dito sul retrotreno, definito nervoso e poco propenso a perdonare gli errori. Per il momento, quindi, passa in secondo piano il fondo "ondulato" immortalato venerdì mattina: una soluzione, presente pure sulla cugina Aston Martin, che a motori spenti faceva pensare alla solita Mercedes capace di alzare l'asticella, in questo caso per recuperare il carico perduto con le modifiche regolamentari. Magari sarà comunque così, ma il pacchetto va capito e messo a punto nel suo complesso. Ci si chiede, semmai, se non sia stato un azzardo evitare uno shakedown alla vigilia, effettuato da tutte le squadre avversarie: qualche guaio di gioventù, forse, sarebbe emerso in anticipo. La Mercedes svolgerà il suo filming day domani, sempre a Sakhir, ma ovviamente con il tetto di 100 chilometri e l'uso di pneumatici Pirelli demo.
"Abbiamo fatto qualche progresso nel bilanciamento con il serbatoio più carico e la vettura era più prevedibile", ha intanto raccontato Shovlin a fine test. Impressione anche visiva, rispetto all'inizio, ma come detto più quando nell'abitacolo c'era Bottas. "Non siamo ancora dove vorremmo. Non posso indicare qualcosa di particolare, la sensazione è di dover migliorare in tutto il giro", ha affermato il compagno di box Hamilton, insistendo: "Siamo tutti sulla stessa barca, vinciamo e perdiamo insieme".
"Abbiamo già avuto qualche problema nei test invernali degli scorsi anni e siamo riusciti a migliorare prima del campionato", ha ricordato Shovlin, "ma questa volta potremmo avere un bel daffare. Non manca molto prima della gara, abbiamo stilato un programma per capire alcuni problemi e non lasceremo nulla di intentato, per recuperare nei prossimi dieci giorni". La capacità di reazione mostrata dalla scuderia regina in F1 dal 2014, di fronte ai (rari) momenti difficili, è fuori discussione. E probabilmente sarà ancora d'aiuto: ma basterà per ripartire subito da leader, tenendo a bada la minaccia Red Bull?