13 Ott [9:05]
Mercedes, sesto mondiale,
Vettel salva il bilancio Ferrari
Massimo Costa
E sono sei. Tanta roba. Dal 2014 al 2019, la Mercedes ha vinto consecutivamente sei mondiali costruttori. Un dominio accecante culminato a Suzuka con la vittoria di Valtteri Bottas che ha ribaltato i pronostici del dopo qualifica, quando le due Ferrari avevano monopolizzato la prima fila. Toto Wolff non può che essere orgoglioso di quello che ha costruito in questi anni. I punti ottenuti in Giappone con il primo posto di Bottas e il terzo di Lewis Hamilton, hanno proiettato la Mercedes a quota 612 dopo 17 corse. Lo scorso anno, il totale punti del team con sede a Brackley è stato di 655 con 21 gare disputate (e una Ferrari che l'aveva impegnata notevolmente), limite che sarà facilmente superato questa stagione. Così come sarà superato quello del 2017, 668 punti totali in 20 Gran Premi, altro campionato svoltosi con un lungo testa a testa con la Ferrari. In precedenza, Mercedes non impegnata a fondo dagli avversari, aveva vinto il mondiale con 765 punti (21 gare) nel 2016, 703 punti (19 corse) nel 2015, 701 punti nel 2014 (19 gare).
Bottas è stato il pilota perfetto del weekend ed ha meritato la vittoria. Fin dalle prove libere è sempre stato più rapido di Hamilton e grazie ad una partenza eccezionale dalla seconda fila è balzato subito al comando del Gran Premio. Complice anche un piccolo pasticcio del poleman Vettel: al tedesco, con ancora i semafori rossi accesi, è "partita" la vettura per una frazione di secondo. L'ha subito fermata, evitando anche la penalizzazione, ma subito dopo è stato dato il via e Vettel ha perso lo spunto in partenza accodandosi a Bottas. Anche Charles Leclerc non è scattato bene, venendo a sua volta passato da Bottas, attaccato da Hamilton sul rettifilo (ma lo ha tenuto dietro) e affiancato all'esterno della prima curva da Max Verstappen, scattato come una molla dalla terza fila.
Bottas si è quindi trovato nella posizione migliore possibile ed ha subito allungato su Vettel gestendo poi bene la corsa. Perfetta anche la strategia su due soste, con il primo pit-stop anticipato di 4 giri rispetto a Hamilton. Per i due piloti Mercedes, stessa scelta di gomme: dalle soft con cui sono partiti sono passati alle medie, poi nuovamente le soft. Bottas ha avuto un brivido quando Hamilton, al comando della corsa dopo il suo secondo pit-stop, lasciava intendere che non si sarebbe fermato e che avrebbe tentato di arrivare a fine gara con una sola sosta. Ma il dubbio è presto volato via quando lo stesso pilota inglese ha imboccato la via dei box lasciando via libera a un Bottas imprendibile.
Niente da fare per Vettel, il quale probabilmente anche senza quella piccola incertezza al via avrebbe faticato a portare la SF90 al primo posto alla bandiera a scacchi. No, la SF90 in gara si è dimostrata più debole della W10 e soltanto un grande Vettel ha impedito che la Mercedes raccogliesse una doppietta come a Sochi. Il tedesco negli ultimi cinque giri è stato attaccato forte da Hamilton, ma lui ha saputo chiudere ogni varco alla perfezione. Sebastian è stato superiore al compagno Leclerc nell'arco del weekend. Al monegasco va imputato l'errore nell'avere centrato l'incolpevole Verstappen e al momento in cui scriviamo, ancora non è stato deciso se la direzione gara lo penalizzerà. Leclerc ha concluso sesto e dopo la terza sosta ai box si è ritrovato con 8"100 su Daniel Ricciardo. Nella sua rimonta dal fondo, il giovane pilota Ferrari è stato impeccabile.
Ancora una gara di alto profilo per Alexander Albon, quarto con l'unica Red Bull-Honda in pista dpo il ritiro di Verstatppen per le conseguenze del crash con Leclerc. L'anglo-thailandese ha portato a termine la missione nel miglior modo possibile vincendo sulla distanza il confronto con un gigantesco Carlos Sainz, quinto con la McLaren-Renault. Buon recupero dei piloti Renault dopo la disastrosa qualifica. Daniel Ricciardo ha avuto un gran ritmo terminando settimo mentre Nico Hulkenberg è risultato decimo. Gagliarda la corsa di Pierre Gasly, ottavo con la Toro Rosso-Honda. In difficoltà Alfa Romeo e Haas. Peccato per Lando Norris, costretto subito ai box dopo un contatto con Albon alla variante. L'inglese è rimasto fuori dai punti.
Un giro in meno
C'è poi stato un episodio curioso che ha portato la corsa a finire un giro prima, 52 anziché 53. Si è trattato di un errore che ha permesso a Sergio Perez di conservare la nona posizione nonostante fosse finito contro le barriere mentre lottava con Pierre Gasly per l'ottavo posto.
Domenica 13 ottobre 2019, gara
1 - Valtteri Bottas (Mercedes) - 52 giri
2 - Sebastian Vettel (Ferrari) - 11"376
3 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 11"786
4 - Alexander Albon (Red Bull-Honda) - 1'01"152
5 - Carlos Sainz (McLaren-Renault) - 1'09"081
6 - Charles Leclerc (Ferrari) - 1 giro
7 - Daniel Ricciardo (Renault) - 1 giro
8 - Pierre Gasly (Toro Rosso-Honda) - 1 giro
9 - Sergio Perez (Racing Point-Mercedes) - 1 giro
10 - Nico Hulkenberg (Renault) - 1 giro
11 - Lance Stroll (Racing Point-Mercedes) - 1 giro
12 - Daniil Kvyat (Toro Rosso-Honda) - 1 giro
13 - Lando Norris (McLaren-Renault) - 1 giro
14 - Kimi Raikkonen (Alfa Romeo-Ferrari) - 1 giro
15 - Romain Grosjean (Haas-Ferrari) - 1 giro
16 - Antonio Giovinazzi (Alfa Romeo-Ferrari) - 1 giro
17 - Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) - 1 giro
18 - George Russell (Williams-Mercedes) - 2 giri
19 - Robert Kubica (Williams-Mercedes) - 2 giri
Ritirato
Max Verstappen
Il campionato piloti
1.Hamilton 338; 2.Bottas 274; 3.Leclerc 223; 4.Verstappen, Vettel 212; 6.Sainz 76; 7.Gasly 73; 8.Albon 64; 9.Ricciardo 40; 10.Hulkenberg, Perez, Norris 35; 13. Kvyat 33; 14.Raikkonen 31; 15.Magnussen 20; 16.Stroll 19; 17.Grosjean 8; 18.Giovinazzi 4; 19.Kubica 1.
Il campionato costruttori
1.Mercedes 612; 2.Ferrari 435; 3.Red Bull-Honda 323; 4.McLaren-Renault 111; 5.Renault 75; 6.Toro Rosso-Honda 59; 7.Racing Point-Mercedes 54; 8.Alfa Romeo-Ferrari 35; 9.Haas-Ferrari 28; 10.Williams-Mercedes 1.