Marco Cortesi
Ritomo Miyata è, ma lo sarà per poco, il nuovo campione di riferimento del sol levante. Il ventiquattrenne del team Tom's ha conquistato nello stesso anno il campionato GT e la SuperFormula, un'impresa riuscita a pochi, ma è pronto a passare al WEC in pianta stabile con la Lexus in GT3 prima e magari con la Hypercar poi. Arrivato alle corse dopo un'infanzia non facile, caratterizzata dalla diagnosi di autismo e da difficoltà di inserimento a scuola, ha trovato nel motorsport la familiarità di cui aveva bisogno, con risultati subito eccezionali.
Addio Michelin, per Nismo arriva Bridgestone?
Con un secondo posto a Motegi saluta la classe GT500 anche il marchio Michelin. Il gommista francese ha deciso di uscire dal SuperGT dopo anni di alto livello, segnati dai titoli conquistati con Ronnie Quintarelli, Tsugio Matsuda e Masataka Yanagida in un rapporto solidissimo con Nissan. Così, per la squadra ufficiale di Yokohama si tratterà ora di aprire un nuovo capitolo che probabilmente sarà con Bridgestone. Il motivo addotto, la "chiusura" in trermini di motorsport del Giappone, con gare relativamente corte, senza componenti ibridi, e grandi costi di sviluppo. Dopotutto, il SuperGT si sta orientando più verso il link con la produzione, sempre di più verso l'alto livello di competizione.
Salutano Honda NSX e Tachikawa
A testimonianza di ciò anche la scelta da parte di Honda di pensionare la NSX e introdurre il nuovo modello Civic. Sotto la pelle non cambierà nulla. Da fuori, debutta una vettura che nella versione stradale è tutt'altro che una GT, ma permette di offrire un link con un modello più "popolare". Addio anche Yuji Tachikawa ha deciso di appendere il casco al chiodo dopo una carriera incredibile. A 48 anni, ha corso per 27 stagioni consecutive nel massimo campionato giapponese, 25 dei quali con la stessa squadra, il team Cerumo, e 26 con Toyota. Per lui sembra probabile un futuro da dirigente o testimonial nella casa delle tre ellissi.
Torna alla vittoria il team JLOC
In GT300 ha trionfato un'altra storia di grande tradizione. Nell'appuntamento di Motegi è arrivato un nuovo successo per il team JLOC e il marchio Lamborghini. L'attesa è stata lunga, sin dal trionfo di Couto-Takahashi-Fujinami del 2019 a dispetto della passione sempre dimostrata dal gruppo fondato da Isao Noritake. Diventato famoso in Europa per le partecipazioni, purtroppo non fortunate, alla 24 Ore di Le Mans, il Japan Lamborghini Owners Club ha debuttato nel 1984 con una Lamborghini Countach, passando poi negli anni a Diablo, Murcielago, Gallardo e infine Huracan GT3.
Dal concessionario al titolo GT300
La GT300 ha regalato anche la grande storia del titolo vinto dal team Saitama Toyopet. La scuderia della città a nord di Tokyo rappresenta un gruppo di concessionari Toyota, con parte dello staff che, nella settimana, lavora nell'assistenza delle vetture per i clienti. La Supra che viene schierata è realizzata sul regolamento JAF GT300, quello più tradizionale del SuperGT, con le vetture che sono di fatto "silhouette", e che coesiste con le regole GT3.