Da Montmelò - Mattia Tremolada - Foto SpeedyÈ stato un tripudio tricolore quello andato in scena a Montmelò, dove i piloti italiani sono stati grandi protagonisti del finale di stagione del Fanatec GT World Challenge Europe, giunto all’ultima tappa del campionato Endurance. Ben cinque piloti del Bel Paese sono saliti sul podio assoluto, mentre il titolo di durata, oltre a quello assoluto già messo in cassaforte a Valencia, è andato a Raffaele Marciello.
Già in odore di Hypercar, Marciello nel 2023 dovrebbe essere nuovamente al via delle principali competizioni GT con Mercedes, prima di fare il salto nel mondo dei prototipi, ma quella 2022 per lui è stata probabilmente la stagione della consacrazione. Campione assoluto (come nel 2018), endurance (per la prima volta) e vice-campione nella Sprint cup (su cui aveva messo le mani nel 2018), dove ha fatto segnare quattro pole position in cinque occasioni, pagando qualche errore del compagno di equipaggio Timur Boguslavski, Marciello è anche in testa all’ADAC GT Masters, grazie a otto podi su 12 manche.
Nel 2022 è arrivata anche la prima affermazione alla 24 ore di Spa dopo tre pole position consecutive. Il successo in una 24 ore mancava e va ad aggiungersi nel ricco palmares del pilota italiano (che da quest’anno corre con licenza svizzera) e in particolare alla FIA GT World Cup di Macao del 2019. Oggi a Montmelò la Mercedes che Marciello condivide con Jules Gounon e Dani Juncadella non è stata particolarmente veloce, accontentandosi di portare a termine la corsa in quinta piazza per assicurarsi il titolo.
Antonio Fuoco ci ha provato fino alla fine, ma non è riuscito a beffare i rivali di Stoccarda. La Ferrari di Iron Lynx ha guidato la corsa per quasi due ore di gara, prima nelle mani di Alessandro Pier Guidi, già campione endurance nel 2020 e 2021, poi con Alessio Rovera. Il pilota lombardo non è riuscito a confermarsi sul livello mostrato nel resto della stagione, vanificando i 7” di vantaggio che Pier Guidi aveva preso nei confronti di Jack Aitken e Klaus Bachler. Rovera è stato raggiunto e superato da uno scatenato Albert Costa, mentre Alessio Picariello, che era a ridosso dei due dopo essere stato accompagnato nella ghiaia da Giancarlo Fisichella nelle prime fasi del proprio stint, ha optato per rientrare ai box con un paio di giri d’anticipo nei confronti degli avversari.
La scelta strategica del team Dinamic si è rivelata fondamentale, perché ha permesso ad un eccezionale Matteo Cairoli, già velocissimo in qualifica, di effettuare un perfetto undercut ai danni di Fuoco e Bortolotti. Cairoli ha subito preso 4” di vantaggio nei confronti di Fuoco, ma il distacco si è azzerato con l’entrata in azione della safety car (e un aiuto da parte del doppiato Niklas Nielsen, che pur senza scorrettezze ha tenuto dietro per alcuni giri Cairoli favorendo il rientro di Fuoco). Alla ripartenza Cairoli ha nuovamente allungato su Fuoco, che ha chiuso staccato di soli otto decimi al termine di un confronto serratissimo. Terzo Bortolotti, al primo podio stagionale con il team Emil Frey.
WRT ha concluso i 12 anni di collaborazione con Audi con un quarto posto, con Dries Vanthoor che nel finale si è avvicinato a Bortolotti, pur senza mai riuscire ad impensierirlo per il podio. L’altra R8 Pro del team belga ha tagliato il traguardo in sesta piazza nelle mani di Frederic Vervisch, Valentino Rossi e Nico Muller. Quest’ultimo è anche stato autore di un contatto con Giorgio Roda all’ingresso della pit lane. La vettura del team Sainteloc di Legeret-Mies-Niederhauser, già vincitori a Hockenheim, ha tagliato il traguardo in settima piazza precedendo la Mercedes di GetSpeed e le migliori BMW e McLaren dei team Rowe e Jota.
WRT batte McLaren in Silver cupFuori dalla top-10 il duo di testa di Silver Cup, con i campioni endurance e assoluti di classe Thomas Neubauer, Benjamin Goethe e Jean-Baptiste Simmenauer che hanno suggellato una stagione impeccabile con la terza vittoria stagionale, precedendo la McLaren di Garage 59, velocissima in qualifica e 12esima al traguardo. Andrea Bertolini, Stefano Costantini e Louis Machiels hanno vinto in classe Pro-Am, mentre la Gold cup ha avuto un epilogo burrascoso.
Finale controverso in Gold cupIl successo di gara, almeno per il momento, è andato al team Winward. Il gentleman Jens Liebhauser come di consueto è stato coinvolto in diversi contatti nelle prime fasi di gara, ma nonostante lo sterzo danneggiato Lorenzo Ferrari (settimo stamane nel Q2 e miglior Mercedes) e Lucas Auer hanno recuperato alla grande. Auer ha scavalcato Arjun Maini all’inizio dell’ultimo stint, ma nel finale ha subito il rientro del pilota indiano, che ha trovato spazio per passare a dieci minuti dal termine. Auer non ha mollato e all’ultima chicane ha tentato il tutto per tutto. Maini non ha dato spazio e l’austriaco lo ha spedito senza troppi complimenti a muro, andando a tagliare il traguardo in prima posizione. L’incidente è ancora sotto investigazione.
Anche l’assegnazione del titolo di categoria non ha risparmiato colpi di scena. Una velocissima Michelle Gatting aveva preso la leadership della classifica nel corso del secondo stint, cedendo il volante a Rahel Frey con un vantaggio rassicurante. A quaranta minuti dal termine però il cambio della Ferrari 488 delle Iron Dames ha ceduto, costringendo la pilota svizzera a parcheggiare a bordo pista. A prendere il comando della gara e del campionato è così stata la McLaren di Inception, ma una foratura subita da Frederik Schandorff ha rimesso tutto in discussione, finché la Porsche di Herberth non è stata spedita in testacoda da Tommaso Mosca.
Per le Iron Dames è così sfumato un titolo meritato, con la vittoria alla 24 ore di Spa che le aveva lanciate al vertice della classifica. Altrettanto meritato il successo di Brendan Iribe, protagonista di una 24 ore personale incredibile. Il gentleman americano (inventore di Oculus ed ex fidanzato di Emma Watson) ha preso il via della Petit Le Mans a Road Atlanta, disputando le 2 ore e 30 minuti obbligatorie per un pilota bronze. Poi ha lasciato il volante a Jordan Pepper e Sebastian Priaulx che hanno completato l’opera chiudendo secondi in gara e vincendo il campionato GTD Endurance. Ad attenderlo a Barcellona c’erano invece il fido Ollie Millroy (suo driver coach fin dagli esordi nel GT Open) e Schandorff, che lo hanno scortato verso un clamoroso secondo titolo di classe nel giro di 24 ore e a sole 7236km di distanza l’uno dall’altro.
Domenica 2 ottobre 2022, gara 1 - Bachler-Picariello-Cairoli (Porsche) - Dinamic - 97 giri in 3h01’26”201
2 - Rovera-Pierguidi-Fuoco (Ferrari) - Iron Lynx - 0”873
3 - Bortolotti-Aitken-Costa (Lamborghini) - Emil Frey - 9”098
4 - D.Vanthoor-Feller-Weerts (Audi) - WRT - 9”670
5 - Marciello-Juncadella-Gounon (Mercedes) - ASP - 22”168
6 - Vervisch-Müller-Rossi (Audi) - WRT - 26”517
7 - Legeret-Mies-Niederhauser (Audi) - Sainteloc - 26”870
8 - Engel-Schothorst-Stolz (Mercedes) - GetSpeed - 31”325
9 - Yelloly-Eng-Farfus (BMW) - Rowe - 48”555
10 - Kirchhofer-Wilkinson-Bell (McLaren) - Jota - 48”961
11 - Simmenauer-Goethe-Neubauer (Audi) - WRT - 49”310
12 - Maldonado-Macdonald-Kjaergaard (McLaren) - Garage 59 - 53”155
13 - Harper-Verhagen-Hesse (BMW) - Rowe - 55”920
14 - Lappalainen-Wishofer-White (Lamborghini) - Emil Frey - 57”746
15 - Al Zubair-Jefferies-Schiller (Mercedes) - Al Manar by HRT - 58”572
16 - Gazeau-Baert-Panis (Audi) - Sainteloc - 1’00”564
17 - Zug-Schöll-Aka (Audi) - Attempto - 1’01”848
18 - Beretta-Nemoto-Hites (Lamborghini) - VSR - 1’06”234
19 - Baud-Eriksen-Kingsley (Mercedes) - Getspeed - 1’06”781
20 - Nielsen-Fisichella-Molina (Ferrari) - Iron Lynx - 1 giro
21 - Stevenson-Drouet-Mosca (Mercedes) - ASP - 1 giro
22 - Patrese-Valente-Vermeulen (Audi) - Tresor by Car Collection - 1 giro
23 - Liebhauser-Ferrari-Auer (Mercedes) - Winward - 1 giro
24 - Walkinshaw-Perez Companc (Mercedes) - Madpanda - 1 giro
25 - Paverud-Moulin-Cola (Lamborghini) - VSR - 1 giro
26 - Fittje-Valente-Love (Mercedes) - Haupt - 1 giro
27 - Blazek-Siedler-Krupinski (McLaren) - JP Motorsport - 1 giro
28 - Tomita-A.Robin-M.Robin (Audi) - WRT - 1 giro
29 - Cooke-Leitch-Tutumlu (Lamborghini) - Leipert - 1 giro
30 - Bohn-A.Renauer-R.Renauer (Porsche) - Herberth - 1 giro
31 - Gomar-Cabirou-Parisy (Lamborghini) - AGS - 1 giro
32 - Baumann-Pierburg-Loggie (Mercedes) - SPS - 1 giro
33 - Eteki-Ojjeh-Lessenes (Audi) - Boutsen - 1 giro
34 - Malykhin-Guven (Porsche) - Allied - 1 giro
35 - Millroy-Iribe-Schandorff (McLaren) - Inception - 1 giro
RitiratiMaini-Haupt-Scholze (Mercedes) - Haupt
Cheever-Froggatt- Hui (Mercedes) - GruppeM
Klien-Abril-Lind (McLaren) - JP Motorsport
Costantini-Machiels-Bertolini (Ferrari) - AF Corse
West-Ramos-Chaves (McLaren) - Garage 59
Pedersen-Nakken-Roda (Porsche) - Dinamic
Haase-Drudi-Ghiotto (Audi) - Tresor by Car Collection
Frey-Bovy-Gatting (Ferrari) - Iron Dames
Delacour-Sbirrazzuoli-Balzan (Ferrari)
Witt-Dorlin-MacDowall (Lamborghini) - Barwell
Schramm-Winkelhock-Marschall (Audi) - Attempto
Roussel-Rougier-Altoè (Lamborghini) - Emil Frey
Hutchison-Menchaca-Proctor (Audi) - WRT
Il campionato Endurance 1.Juncadella-Gounon-Marciello 89 punti; 2.Fuoco 87; 3.Serra-Rigon 68; 4.Bachler 54; 5.Stolz-Schothorst 53; 6.Cairoli 48; 7.Engel 44; 8.Picariello 40; 9.D.Vanthoor-Weerts 39; 10.Molina-Nielsen 37.
Il campionato assoluto 1.Marciello 187 punti; 2.Vanthoor-Weerts 148,5; 3.Gounon 130,5; 4.Boguslavskiy 98; 5.Juncadella 89.