Da Monza - Michele Montesano - XPB
Nella 6 Ore di Monza è proseguito il duello tra Ferrari e Toyota. Così come avvenuto in occasione della 24 Ore di Le Mans, la prima metà di gara ha visto un’intensa sfida tra gli uomini del Cavallino Rampante e il team nipponico. Allo scoccare della terza ora è Josè Maria Lopez a comandare le danze della tappa italiana del FIA WEC incalzato dalle 499P di Nicklas Nielsen e Alessandro Pier Guidi.
Il caldo torrido di Monza ha accolto il Mondiale Endurance. Ma a innalzare ulteriormente le temperature sugli spalti, colmi di tifosi e appassionati, ci hanno pensato le trentasei vetture al via. Il primo colpo di scena è avvenuto già allo spegnimento dei semafori. Arrivato lungo alla staccata della prima variante, Sebastien Buemi ha urtato l’incolpevole Antonio Giovinazzi mandandolo in testacoda. Sanzionato di 10” da scontare al primo pitstop, lo svizzero si è ripetuto poche tornate dopo spedendo contro il muro, all’ingresso dell’Ascari, l’Aston Martin Vantage di Satoshi Hoshino. Indispensabile l’ingresso della safety car per consentire di spostare la vettura e ripristinare le barriere, mentre Buemi è stato punito con uno stop & go di un minuto.
Il periodo di neutralizzazione ha permesso a diversi team di diversificare le strategie, il primo ad approfittarne è stato il box Ferrari AF Corse che ha effettuato il refueling a Giovinazzi bravissimo nel recuperare posizioni dopo essere scivolato a centro gruppo. Al restart a uscire allo scoperto è stato Mikkel Jensen. Il danese ha confermato l’ottimo stato di forma della Peugeot 9X8 sorpassando dapprima la Ferrari di Miguel Molina e poi il leader Mike Conway. Saldamente al comando, Jensen ha addirittura doppiato Buemi.
Sfruttando le soste incrociate, nel corso della seconda ora le Porsche sono riuscite a salire nelle posizioni di vertice. Conway ha infatti faticato non poco a tenere a bada sia Molina che, soprattutto, uno scatenato Michael Christensen al volante della 963 LMDh. L’inglese ha poi ceduto il volante della Toyota a Lopez che, a suon di giri veloci, ha allungato sui diretti inseguitori prima del secondo ingresso della vettura di sicurezza, a seguito dell’incidente avvenuto tra la Vector Sport di Gabriel Aubry e la Prema di Bent Viscaal. Non hanno mollato le due Ferrari capitanate da Nielsen, subentrato a Molina, bravo a tenere il passo dell’argentino.
Allo scoccare della terza ora, United Autosports sta comandando la classifica in LMP2. Nonostante qualche sbavature nel corso della prima metà di gara, Oliver Jarvis mantiene il primo posto seppur con un margine di soli otto secondi sul portacolori del WRT Robin Frijns. Terzo posto per l’Oreca del Team Jota, con Oliver Rasmussen lesto ad approfittare del contatto tra Phil Hanson e la Ferrari 488 GTE di Luis Perez Companc.
Si sta profilando una doppietta Porsche in LMGTE Am. La punta del Dempsey-Proton Racing Mikkel Pedersen precede la 911 RSR delle Iron Dames. Virtualmente sul gradino più basso del podio la Corvette C8.R, costretta a recuperare dopo aver ricevuto un drive through per eccesso di velocità nella corsia box. Da segnalare l’innocua uscita di pista di Simon Mann proprio nel corso della terza ora.
Domenica 9 luglio 2023, classifica parziale dopo la 3ª ora di gara (top 10)
1 - Conway-Kobayashi-Lopez (Toyota GR010) - Toyota - 97 giri
2 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 16"072
3 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 52"343
4 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 56"455
5 - Cameron-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 1'13"224
6 - Estre-Lotterer-Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1'25"143
7 - Dumas-Pla-Berthon (Glickenhaus 007) - Glickenhaus - 2'05"824
8 - Bruni-Tincknell-Jani (Porsche 963) - Proton - 3'01"228
9 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 3'08"756
10 - Bamber-Lynn-Westbrook (Cadillac V-LMDh) - Cadillac -3'25"871