7 Gen [16:38]
Motori 2021, parla Brawn
Porta aperta alle realtà indipendenti
Jacopo Rubino - Photo4
Ross Brawn, responsabile sportivo della Formula 1 per conto di Liberty Media, ha lo sguardo proiettato in avanti: il pacchetto tecnico del 2021 è già un tema caldo, con la bozza regolamentare diffusa a fine ottobre dalla FIA per rivedere le attuali power unit introdotte nel 2014. "Con i motori 2021 abbiamo l'opportunità di ripartire da capo, di imparare da ciò che abbiamo oggi e dal passato", ha dichiarato il manager inglese in una intervista a Sky Sports F1. Ma ci vorrà un lungo lavoro di diplomazia per accontentare tutti i soggetti coinvolti.
"Stiamo capendo quali sono gli obiettivi da seguire, parliamo con i costruttori per individuare le soluzioni con cui metterli in pratica. Siamo molto aperti, ma è semplice: i propulsori dovranno essere più economici, più rumorosi, devono poter essere realizzati anche da un fornitore indipendente", ha messo in chiaro Brawn. Oltre a colossi come Ferrari, Mercedes, Renault e Honda, la speranza è che in futuro possano scendere in campo aziende come Cosworth o Ilmor. "Non dico che avremo di sicuro un motorista indipendente, ma ci deve essere una base tecnica che possa consentirlo", sottolinea il manager inglese. "Si tratta di un metro molto significativo, perché se ci riuscissimo vorrà dire che avremo indovinato sia a livello tecnico che economico".
La questione dei budget richiesti è cruciale: "Un motore oggi costa di per sé un milione di sterline, prezzo che basta solo per l'acquisto e non include lo sviluppo, la progettazione e altri aspetti. Sono cifre troppo alte che dobbiamo abbassare", dice Brawn, che non trascura la componente ludica del sound: "Sappiamo che gli appassionati amano il rumore, e vogliamo dimostrare di ascoltare le loro richieste".
Motori più semplici, sì, ma che dovranno restare coerenti ai trend del settore automobilistico, sempre più orientato verso l'ibrido e l'elettrificazione. "Tornare agli aspirati sarebbe un passo troppo indietro", taglia corto Brawn di fronte ai nostalgici dei vecchi V12, V10 o V8. "Le Case hanno speso tanto in tecnologia, lo rispettiamo e non vogliamo distruggere questo patrimonio: avremo sempre un sei cilindri, con turbo e con il recupero dell'energia, ma questo dovrà avvenire in modo interessante. Per il pilota dovrà essere una variabile strategica".
Magari cercando pure di risolvere la piaga delle penalità in griglia, un male necessario che in alcuni Gran Premi è però arrivato a produrre esiti assurdi: "Con i nuovi propulsori speriamo di non averne più bisogno. Il pubblico capisce perché esistono, ma le odia. Abbandonarle è una priorità".