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9 Ago [8:10]

Nashville - Gara
Il festival delle caution premia Ericsson

Marco Cortesi

E’ stata la gara degli opposti quella dell’IndyCar a Nashville. Nella Music City del Tennessee, la serie ha fatto un lavoro clamoroso dal punto di vista della promozione, portando sugli spalti un pubblico straordinario, ma purtroppo ha mancato un po' il colpo su quello che normalmente è il suo punto forte, la qualità della parte sportiva. Nelle parti più strette della pista, troppo strette, sono arrivati un contatto dopo l’altro, spesso evitabili, incluse due bandiere rosse, una delle quali per un “big one” innescato da un nervosissimo Will Power. Alcuni hanno detto con un pizzico di cattiveria che quella di Nashville non è stata una gara, ma una festa, una parata. Più probabilmente, è stato un esperimento in parte riuscito. Tutto ciò che non è stato racing, l’ambientazione, il fascino e la promozione sono state fenomenali, di livello mondiale e degne dei tempi d'oro con oltre 70.000 persone in tribuna. La speranza è che il fututo porti i correttivi necessari anche per tutto il resto.

Partendo dalla fine, a prevalere è stato Marcus Ericsson. Anche per lui vale il discorso degli opposti. Nelle prime fasi, una grave distrazione l’ha visto centrare Sebastien Bourdais, decollando paurosamente in quello che sembrava un ritiro scontato. Invece, il team Ganassi ha cambiato il muso dell’indistruttibile Dallara, senza nemmeno fargli perdere il giro, riempiendogli poi nuovamente il serbatoio. Quegli stop anticipati sono stati la mossa vincente. Ericsson è riuscito a recuperare via via che gli altri rientravano per il loro primo cambio, e a concludere la corsa con una sola altra sosta, al giro 45.



Il tutto grazie ad un festival di caution che hanno ricompattato il gruppo più e più volte, favorendo nettamente chi anticipava i pit-stop. Colton Herta, che aveva dominato le prime fasi, si è trovato beffato in uscita dai box proprio dallo svedese al giro 33, per pochi millesimi, e la cosa si è ripetuta al giro 52, da parte di diversi piloti che avevano capito il gioco, anticipando la sosta certi che una safety sarebbe prima o poi arrivata.

Per Herta si è passati dal dominio all'incubo. Prima le lamentele in radio, perché pensava di essere transitato davanti ad Ericsson, poi due forzate rimonte dopo ogni sosta che l’hanno alla fine portato nel muro. Al re-start del giro 56, l’ottavo della corsa, l’americano ha forzato troppo: passato da sesto a secondo con la cattiveria di chi vedeva sfumare una vittoria coltivata dalle libere, ma è andato nelle barriere quando Ericsson era ormai alla portata, con poco carburante. Alla fine, Scott Dixon si è piazzato secondo, anticipando la seconda sosta, e lo stesso vale per gli altri piloti della top-9, che si sono tutti fermati al giro 45 e sono stati favoriti indipendentemente da cosa era loro accaduto in gara. James Hinchcliffe ha così concluso con un improbabile terzo posto, seguito da Ryan Hunter-Reay, Graham Rahal ed Ed Jones (addirittura penalizzato con un drive-through per contatto evitabile).

Alex Palou si è piazzato settimo dopo essere stato a lungo bloccato durante il marasma del giro 20, davanti a Felix Rosenqvist e Helio Castroneves, con Josef Newgarden andato a chiudere la top-10 con un braccetto dello sterzo piegato in una toccata iniziale con Takuma Sato. Se Palou ha aumentato il suo vantaggio in classifica, e vede alle sue spalle Dixon, Pato O’Ward è stato protagonista di un contatto evitabile prendendosi una penalità, la seconda della giornata dopo un errore in uscita box. Ma la lista dei disastri include soprattutto Power, che ha centrato due compagni di squadra, prima Simon Pagenaud causando la bandiera rossa, e poi Scott McLaughlin. Da dimenticare (tra le tante) anche la gara di Rinus VeeKay, prima coinvolto nel contatto multiplo iniziale, e poi a muro da solo in curva 1. La strategia ha invece punito Romain Grosjean, che si è fermato tardissimo, e Alexander Rossi, che ha provato a cambiare tattica facendo tre soste. In nessuno dei due casi ha funzionato, facendoli finire sedicesimo e diciassettesimo rispettivamente.

Ma nella serata di Nashville c’è stato anche spazio per una perdita d'acqua in curva 3 durante una caution, e una squalifica per “non mantenimento di una velocità competitiva” affibbiata a Cody Ware. Sicuramente, se il pubblico cercava spettacolo, l’ha avuto.

Domenica 8 agosto 2021, gara

1 - Marcus Ericsson - (Dallara-Honda) - Ganassi - 80 giri
2 - Scott Dixon - (Dallara-Honda) - Ganassi - 1"5596
3 - James Hinchcliffe - (Dallara-Honda) - Andretti - 2"3918
4 - Ryan Hunter-Reay - (Dallara-Honda) - Andretti - 2"8015
5 - Graham Rahal - (Dallara-Honda) - RLL - 4"0833
6 - Ed Jones - (Dallara-Honda) - Coyne - 4"7715
7 - Alex Palou - (Dallara-Honda) - Ganassi - 5"5333
8 - Felix Rosenqvist - (Dallara-Chevy) - AMSP - 5"9667
9 - Helio Castroneves - (Dallara-Honda) - Shank - 6"7874
10 - Josef Newgarden - (Dallara-Chevy) - Penske - 7"5286
11 - Santino Ferrucci - (Dallara-Honda) - RLL - 8"4929
12 - Conor Daly - (Dallara-Chevy) - ECR - 8"832
13 - Pato O’Ward - (Dallara-Chevy) - AMSP - 9"1207
14 - Will Power - (Dallara-Chevy) - Penske - 9"5956
15 - Jack Harvey - (Dallara-Honda) - Shank - 11"0919
16 - Romain Grosjean - (Dallara-Honda) - Coyne - 12"2761
17 - Alexander Rossi - (Dallara-Honda) - Andretti - 16"5295
18 - Max Chilton - (Dallara-Chevy) - Carlin - 24"8453

Ritirati
75° giro - Colton Herta
71° giro - Cody Ware
69° giro - Simon Pagenaud
68° giro - Scott McLaughlin
38° giro - Dalton Kellett
25° giro - Rinus VeeKay
20° giro - Takuma Sato
19° giro - Jimmie Johnson
5° giro - Sebastien Bourdais

Il campionato
1. Palou 410; 2. Dixon 368; 3. O'Ward 362; 4. Newgarden 335; 5. Ericsson 331.