Michele Montesano
Dopo il test di agosto, svoltosi sull’
Autodromo di Imola, la Ferrari aveva fatto sparire le tracce della sua LMH. Quasi sicuramente gli uomini di Maranello hanno continuato a sviluppare segretamente l’Hypercar in giro per i tracciati d’Europa, oltre che in fabbrica. Ma a Portimão la Ferrari è uscita nuovamente allo scoperto portando, assieme al prototipo, anche la 296 GT3 in vista del debutto agonistico della prossima stagione.
Con i suoi saliscendi, il circuito portoghese è da sempre considerato un ottimo banco di prova per mettere alla frusta le vetture. Così è stato, e nella tre giorni in Algarve gli uomini della Ferrari hanno portato a termine diverse tornate potendosi concentrare sulle diverse configurazioni di assetto della LMH. Inoltre, le condizioni meteo variabili, hanno permesso alla vettura di girare sia in condizioni di asciutto che di bagnato. Ad alternarsi al volante della Ferrari sono stati i campioni in carica di classe LMGTE Pro del FIA WEC Alessandro Pier Guidi e James Calado, oltre ad Antonio Fuoco, Davide Rigon e Miguel Molina.
Parallelamente alla LMH, Ferrari ha fatto girare sul circuito di Portimão anche la 296 GT3 che dal prossimo anno raccoglierà il testimone della 488, la GT più vincente nella storia del Cavallino Rampante. I lunghi rettilinei e le curve tecniche hanno permesso a piloti e ingegneri di testare a fondo le qualità dinamiche e l’efficienza aerodinamica della vettura. A differenza dell’Hypercar, i ritmi di collaudo della nuova Gran Turismo di Maranello sono decisamente più serrati. Infatti solamente 4 mesi separano la 296 GT3 dal debutto agonistico, che avverrà in occasione della 24 Ore di Daytona (del 28-29 gennaio) primo appuntamento dell’IMSA SportsCar Championship. Anche in questo caso ad alternarsi sono stati i piloti ufficiali del reparto Competizione GT Daniel Serra, Pier Guidi, Rigon e Molina, i quali hanno potuto fornire informazioni utili ai tecnici che, dal muretto box, hanno monitorato la progressione della vettura.