Jacopo RubinoUn gioco, un esercizio di stile, ma chissà che non sia davvero così il futuro della Formula 1. Al salone automobilistico di Shanghai, Renault ha svelato il concept della R.S. 2027, che come indica il nome stesso cerca di immaginare l'evoluzione della categoria regina fra dieci anni. La casa francese ha scelto di rende omaggio al suo quarantennale in F1, con l'esordio avvenuto nel lontano 1977.
Le caratteristiche della R.S. 2027? Potenza da 1 megawatt (ossia, 1341 cavalli) fornita da un piccolo propulsore V6 turbo abbinato a una parte ibrida cinque volte più prestante di oggi; la capacità del serbatoio dimezzata, grazie ai progressi compiuti in materia di efficienza, e la possibilità di usare la sola energia elettrica per transitare in corsia box. 600 chilogrammi di peso, per un rapporto peso/potenza superiore a 1:2, valore mai visto nella storia della F1. E poi trazione integrale, quattro ruote sterzanti, aerodinamica mobile, un cupolino in policarbonato per proteggere l'abitacolo, display a LED con cui fornire informazioni in tempo reale agli spettatori.
"Vogliamo generare un dibattito fra gli appassionati grazie a questo prototipo, che riflette le nostre idee e desideri", ha raccontato il direttore generale Cyril Abiteboul. Tra questi, anche la volontà di dare maggior risalto alle gesta del pilota: per questo la Renault immagina cockpit e casco addirittura trasparenti.
Ma seguendo lo sviluppo dell'industria automotive, la Renault prevede anche l'implementazione di sistemi di guida autonoma per gestire ad esempio le fasi di safety-car e di bandiere gialle, programmando il divieto di sorpassi e il rispetto dei limiti fissati di velocità. Oppure, in favore della sostenibilità ambientale, l'adozione delle tecnologie di stampa 3D per la costruzione della scocca, con materiali più semplici da riciclare rispetto agli attuali compositi. Il costruttore transalpino si è però spinto oltre, pensando all'utilizzo di componenti standard per limitare i costi (tutto ciò che non incide sulle prestazioni), a limitazioni per l'aerodinamica con poche aree selezionate su cui lavorare, e tre configurazioni omologate da alternare durante la stagione.
E infine, a livello sportivo, la Renault ipotizza modifiche al format del weekend per adeguarsi all'evoluzione del pubblico. Il Gran Premio spezzato in due, con una prima parte da circa 250 chilometri (oggi sono 300), e una seconda più breve chiamata "Final Sprint". E in più, una gara riservata venerdì sera ai rookies.