11 Nov [10:44]
Red Bull, in Turchia la 300esima gara:
fra certezze e qualche nodo da sciogliere
Jacopo Rubino
A Istanbul la Red Bull celebra le 300 presenze in Formula 1: un viaggio iniziato al Gran Premio d'Australia 2005, dopo l'acquisto dell'ex Jaguar (e ancor prima Stewart) da parte della multinazionale austriaca. 15 anni dopo il team è indiscutibilmente fra i "top" del Circus, ruolo che in realtà ha assunto abbastanza in fretta, e nella stagione 2020 è destinato a chiudere al secondo posto in classifica generale.
È stata proprio la Red Bull ad aggiudicarsi l'ultima gara fin qui disputata in Turchia, nel 2011. Al volante Sebastian Vettel, già campione in carica, che giusto un anno prima, sullo stesso circuito, era stato protagonista di uno fra gli episodi più celebri nella storia della scuderia di Milton Keynes: l'incidente "fratricida" con il compagno Mark Webber, mentre erano in lotta per la vittoria. Il tedesco ebbe la peggio, ritirandosi, l'australiano si dovette accontentare del gradino più basso del podio, con Lewis Hamilton e Jenson Button, coppia McLaren, ad approfittarne per piazzare la doppietta. Ma ormai il ciclo Red Bull si stava aprendo, culminando nel 2013 in un poker iridato. Non senza qualche altro momento teso fra Vettel, futuro quadricampione, e Webber.
Gli attuali portacolori, invecem non hanno praticamente mai incrociato le armi in pista. Da un lato c'è Max Verstappen, velocissimo, granitico e sempre più maturo. Sfortunato nel ritiro di Imola, l'olandese adesso è l'unico vero faro contro lo strapotere Mercedes, che quest'anno ha spezzato vincendo il GP del 70° Anniversario e inserendosi quando possibile fra Hamilton e Valtteri Bottas. Dall'altra parte c'è Alex Albon, che fatica a lasciare il segno, specialmente in qualifica. Il thailandese continua a essere supportato dai vertici, persino dal severo consulente Helmut Marko, ma la trasferta nell'ex Costantinopoli potrebbe essere davvero l'ultimissima spiaggia per garantirsi la conferma nel 2021. Altrimenti potrebbero partire la telefonata decisiva a Nico Hulkenberg o a Sergio Perez, e per Albon c'è il rischio concreto di restare fuori dalla F1.
La Red Bull ha poi un altro grattacapo da risolvere per il futuro, quello della power unit: Honda, si sa, ha deciso di lasciare al termine del prossimo Mondiale. L'ipotesi preferita è di assumere la gestione dei motori giapponesi, magari con l'aiuto di una struttura esterna, abbinata al congelamento delle specifiche. La Mercedes, attraverso il team principal Toto Wolff, ha dato il benestare all'idea, non Ferrari e Renault, desiderose di migliorare i rispettivi V6 turbo-ibridi. Anche la FIA non vuole bloccare gli sviluppi: l'obiettivo per il 2023 è di introdurre carburanti sintetici al 100%. Un nuovo fronte tecnologico che per la F1 può significare moltissimo, ma che complica i disegni Red Bull.