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7 Gen 2020 [13:26]

Rivoluzione a tutto gas
Arriva il closing per Penske-IndyCar

Marco Cortesi

Una lettera firmata da Roger Penske. Tutti i tifosi registrati alla serie e gli acquirenti di biglietti IndyCar, si sono trovati nella mail un messaggio del Capitano ieri mattina, con l’annuncio ufficiale del completamento dell’acquisizione di Indy e dell’IndyCar. Una comunicazione molto personale, in cui si promette una maggiore attenzione al miglioramento delle strutture e dello spettacolo. Si tratta del primo effetto visibile del "closing" avvenuto ieri. Dopotutto l’approvazione dell’acquisizione da parte delle autorità era assolutamente scontata.

Il Capitano già operativo dalle prime ore
La realtà è che il mondo dell'IndyCar ha iniziato a cambiare già dal momento esatto dell'annuncio. Dopo pochi minuti, Penske stesso si era insediato all’interno dello Speedway e si riuniva con lo staff. Non c'era un'attesa del closing, anzi, l’idea era quella di presentarsi al traguardo dell’epifania già “col piede sul gas”.

Il primo giorno, Penske aveva visitato Indy in lungo e in largo, prendendo nota delle strutture ormai datate o lasciate andare per via del poco budget a disposizione, o del materiale abbandonato. Ogni dipartimento, sin dai primi giorni, si è visto assegnare un comandante, come dal tipico stile di management del vulcanico imprenditore.

Per i dipendenti, il primo impatto è stato un po' uno shock. “In un certo senso, è stato imbarazzante. Con la scusa dei pochi soldi e dei budget, non eravamo stati attenti e orgogliosi di questo posto”, ha spiegato il responsabile della serie Mark Miles. Nei giorni successivi, l’arrivo di innumerevoli camion da discarica pronti a liberarsi di tutto ciò che c'era di vecchio. “Nel dubbio, abbiamo buttato via un po' di cose, e fatto le faccende di casa...”
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