10 Feb [14:46]
Rosberg a ruota libera:
“Finalmente mi godo la mia libertà”
Stefano Semeraro
Nico Rosberg parla con il Daily Mail e vuota il sacco sui motivi che l'hanno spinto a mollare la F.1 da campione in carica appena dopo l'ultima gara, rinunciando anche a un contratto da 20 milioni di euro. E in primo piano ci sono i tanti sacrifici– suoi e della moglie Vivian – e la sensazione di sentirsi un animale in gabbia.
«L'anno scorso in estate ho smesso di andare in bici per perdere un chilo. La gara successiva a Suzuka ero in pole per un centesimo di secondo. Un chilo in meno vale tre centesimi a giro. Quindi sono riuscito a prendere la pole perché avevo perso muscoli nelle gambe. E quello mi ha fruttato una vittoria. Ecco il tipo di dettagli in cui ero coinvolto. Compresa la dieta: niente zucchero, ketchup, niente alcol tranne che nei party dopo la gara».
Il ritiro non gli pesa, affatto: «Sto rovesciando completamente la mia vita, e mi godo la libertà che ho adesso. Quando correvo ero come un criceto sulla ruota – una bella ruota, per carità, e ringrazio per quello che ho avuto, rifarei tutto. Ma ora se guardo al mio calendario per marzo l'agenda è tutta vuota. Posso decidere di fare quello che voglio. Posso passare il tempo con la mia famiglia, cioè quello che mi è mancato l'anno scorso».
E c'è anche il tempo per coltivare qualche hobby: «Sto imparando a suonare la chitarra. Per farlo devi trovarti insieme al maestro. È un piccolo esempio, ma ci sono cose più importanti. Ad esempio potrei fare qualcosa con i bambini, quelli di 10 anni, un'età in cui puoi avere un impatto positivo».
Con papà Keke decidere l'addio è stato facile: «Mi ha detto: se tu sei felice, io sono felice». E felicissima della svolta è stata sicuramente Vivian. «È stata sempre lei ad occuparsi di tutto. Se nostra figlia aveva bisogno di qualcosa, lei c'era. Non ho mai dovuto fare fatica, ero sempre impegnato a combattere con il jet lag. Dormivo di giorno e vivevo di notte e Alaia sapeva che papà non poteva essere disturbato. Era così conscia di tutto che entrava in camera mia con il dito sulle labbra e diceva “ssshhh...”. Ora sto recuperando, ed è bellissimo l'amore che ti trasmette».
Per contrastare la guerra psicologica con Lewis Hamilton Rosberg ogni mattina si concedeva 20 minuti di meditazione. E mentre l'ex amico spadroneggiava sui social, Rosberg nel 2016 si è preso 5 mesi di pausa da Facebook. «Lewis è molto bravo ad arrivare al limite senza mai uscire dalla zona grigia, e questo grazie al suo talento. Io faccio fatica a lottare ruota contro ruota, per lui è naturale. Io sono un tipo più razionale, ho dovuto diventare più aggressivo per evitare che mi passasse sopra, come era successo in passato. Ho guardato e riguardato i video per migliorare».
La dieta la segue ancora, Nico, si allena, e passa tre ora al giorno in ufficio per pianificare il suo futuro. «Non ho mai voluto emulare mio padre, ma visto che è successo ho messo una riga sulla mia carriera. È l'unico papà campione che è vissuto abbastanza per vedere suo figlio diventare a sua volta campione del mondo, e sono molto orgoglioso di questo. E a Natale mia madre quando ci ha visto seduti alla tavola ha detto: sono qui con due campioni del mondo: mica male, no?».