Jacopo RubinoÈ il suo miglior risultato della carriera in F1, ma rimane un pizzico di amaro nel secondo posto di Carlos Sainz a Monza: lo spagnolo avrebbe potuto conquistare la sua prima vittoria. E sarebbe stata anche la prima della McLaren a otto anni dal Gran Premio del Brasile 2012. Sainz è arrivato nella scia dell'AlphaTauri di Pierre Gasly, seppur troppo tardi per attaccare, ma l'episodio determinante è stato quello della bandiera rossa dopo l'incidente di Charles Leclerc alla Parabolica.
Il madrileno infatti si è ritrovato sesto, alla ripartenza, dovendo poi superare gli avversari che hanno avuto in regalo il cambio gomme durante l'interruzione. Con la sola safety-car chiamata dallo stop di Kevin Magnussen, Sainz sarebbe invece diventato il leader, non appena Lewis Hamilton avesse scontato lo stop and go per l'ingresso in corsia box non consentito. Terzo in qualifica, Sainz era infatti diventato subito secondo superando l'altra Mercedes di Valtteri Bottas, e ha poi tenuto con autorità la posizione.
"È impossibile essere delusi, ma questa vittoria la volevo", ha ammesso Carlos, che già aveva chiarito le sue intenzioni in radio con il proprio ingegnere di pista Tom Stallard. "Sapendo della penalità a Lewis ho creduto di avere la mia opportunità per vincere. Poi, c'è stata la bandiera rossa. In quel momento ero abbastanza arrabbiato, ho ripensato alla sfortuna avuta in questa stagione e sapevo che ripartire con la mescola media usata sarebbe stato difficile. Ma mi sono messo a testa bassa per recuperare e raggiungere Gasly. Probabilmente è mancato giusto un giro, ma sono comunque super felice. Non abbiamo lasciato nulla per strada".
Una cosa, però, va sottolineata: la piazza d'onore di Sainz è un risultato da outsider, difficile da prevedere alla vigilia, ma di sicuro non fortunoso. Sia per quando mostrato al sabato sia per il passo-gara. Lo conferma anche la quarta posizione del compagno Lando Norris. "Avevamo un ritmo incredibile", ha ricordato il futuro ferrarista. I tifosi della Rossa forse hanno trovato un po' di consolazione in lui, in una domenica altrimenti "nera". E Carlos ha festeggiato il suo primo podio a caldo, visto che quello del 2019 in Brasile (curiosamente, ancora dietro a Pierre Gasly) maturò solo a tavolino. Sfruttando una penalità a... Hamilton.