Rally

Land Rover pronta all’assalto
della Dakar 2026 con il Defender

Michele Montesano Se i protagonisti della 47ª edizione della Dakar oggi si stanno godendo il meritato riposo, Land Rover aff...

Leggi »
formula 1

Pilota per pilota, la stagione '24
Jack Doohan - Apprendista

E' stato proiettato nel Mondiale in occasione dell'ultimo Gran Premio 2024, ad Abu Dhabi. Una occasione da non perder...

Leggi »
formula 1

Cowell nuovo team principal
Aston Martin, Krack in altro ruolo

Andy Cowell, CEO del team Aston Martin, sarà il nuovo team principal e ricoprirà entrambi i ruoli. Mike Krack, che è stato il...

Leggi »
formula 1

Doohan già a rischio con l'Alpine
Che punta dritta su Colapinto

La posizione di Jack Doohan nel team Alpine è già a rischio. L'australiano ha disputato l'ultimo Gran Premio del 2024...

Leggi »
Rally

Dakar – 5ª tappa
Quintero vince, Al-Attiyah che beffa

Michele Montesano Dalla gioia della vittoria alla beffa della sconfitta per un solo secondo, capita anche questo nella Dakar...

Leggi »
formula 1

Pilota per pilota, la stagione '24
Daniel Ricciardo - Sfiduciato

Non ne aveva più. E lo si era capito ampiamente già quando correva per la McLaren. Daniel Ricciardo aveva perso lo smalto bri...

Leggi »
7 Set [11:22]

Sainz a Monza poteva davvero vincere:
"Dopo la bandiera rossa ero arrabbiato"

Jacopo Rubino

È il suo miglior risultato della carriera in F1, ma rimane un pizzico di amaro nel secondo posto di Carlos Sainz a Monza: lo spagnolo avrebbe potuto conquistare la sua prima vittoria. E sarebbe stata anche la prima della McLaren a otto anni dal Gran Premio del Brasile 2012. Sainz è arrivato nella scia dell'AlphaTauri di Pierre Gasly, seppur troppo tardi per attaccare, ma l'episodio determinante è stato quello della bandiera rossa dopo l'incidente di Charles Leclerc alla Parabolica.

Il madrileno infatti si è ritrovato sesto, alla ripartenza, dovendo poi superare gli avversari che hanno avuto in regalo il cambio gomme durante l'interruzione. Con la sola safety-car chiamata dallo stop di Kevin Magnussen, Sainz sarebbe invece diventato il leader, non appena Lewis Hamilton avesse scontato lo stop and go per l'ingresso in corsia box non consentito. Terzo in qualifica, Sainz era infatti diventato subito secondo superando l'altra Mercedes di Valtteri Bottas, e ha poi tenuto con autorità la posizione.

"È impossibile essere delusi, ma questa vittoria la volevo", ha ammesso Carlos, che già aveva chiarito le sue intenzioni in radio con il proprio ingegnere di pista Tom Stallard. "Sapendo della penalità a Lewis ho creduto di avere la mia opportunità per vincere. Poi, c'è stata la bandiera rossa. In quel momento ero abbastanza arrabbiato, ho ripensato alla sfortuna avuta in questa stagione e sapevo che ripartire con la mescola media usata sarebbe stato difficile. Ma mi sono messo a testa bassa per recuperare e raggiungere Gasly. Probabilmente è mancato giusto un giro, ma sono comunque super felice. Non abbiamo lasciato nulla per strada".

Una cosa, però, va sottolineata: la piazza d'onore di Sainz è un risultato da outsider, difficile da prevedere alla vigilia, ma di sicuro non fortunoso. Sia per quando mostrato al sabato sia per il passo-gara. Lo conferma anche la quarta posizione del compagno Lando Norris. "Avevamo un ritmo incredibile", ha ricordato il futuro ferrarista. I tifosi della Rossa forse hanno trovato un po' di consolazione in lui, in una domenica altrimenti "nera". E Carlos ha festeggiato il suo primo podio a caldo, visto che quello del 2019 in Brasile (curiosamente, ancora dietro a Pierre Gasly) maturò solo a tavolino. Sfruttando una penalità a... Hamilton.




RS Racing