7 Set [15:52]
A Monza gara-no per la Mercedes,
Wolff filosofico: "Ha vinto lo sport"
Jacopo Rubino
Anche all'armata Mercedes capita qualche domenica storta: quella del Gran Premio d'Italia rientra nella casistica. Dopo le qualifiche sembrava tutto pronto per assistere all'ennesima doppietta, in barba all'abolizione del "party mode" sulle power unit, invece Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno terminato soltanto settimo e quinto. Il risultato del britannico è stato peggiore, ma la situazione tutto sommato gli ha sorriso, vista l'opaca prova del compagno di squadra che non ha recuperato terreno significativo nel Mondiale F1.
"Sono partito male e al primo giro ho avuto un piccolo contatto: credevo ci fosse una foratura, ma non era così. Avevo un grosso sottosterzo e la macchina tirava da un lato", ha spiegato il finlandese, quinto al traguardo. "Poi ho patito problemi di surriscaldamento del motore, stando nel traffico. Non c'era molto che potessi fare, ogni volta che mi avvicinavo a qualcuno dovevo alzare il piede per prendere aria, senza poter sfruttare la scia".
Dopo la bandiera rossa "è andata un po' meglio", ha raccontato Bottas, ma la sua gara era nata sotto una cattiva stella. Non quella di Hamilton, che solo più tardi ha pagato a caro prezzo l'ingresso in pit-lane non consentito, dopo lo stop della Haas di Kevin Magnussen. "Non ho visto i pannelli che segnalavano la corsia box chiusa, stavo seguendo le indicazioni sul ritmo da tenere sotto safety-car. Mi prendo la responsabilità dell'errore, sarà di lezione", ha sottolineato il campione del mondo in carica. "Lo stop and go è stato lungo, dovevo recuperare 26 secondi dalla prima macchina davanti a me. Ho dato tutto, in quel momento non mi sarei aspettato di chiudere settimo e siglare il giro più veloce". Che vale un punto extra e in classifica lo aiuta a tenere Bottas a -47, mentre Max Verstappen, costretto al ritiro, arretra a -54.
Per la prima volta quest'anno, la Mercedes non ha portato almeno un alfiere sul podio: quando accade, dall'inizio del dominio datato 2014, è sempre una notizia. Il boss Toto Wolff la prende con filosofia: "È una sconfitta per noi e per i grandi team, ma è una vittoria per lo sport. È stato molto divertente vedere i giovani lottare là davanti". Specialmente perché non erano avversari diretti...