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3 Giu 2021 [19:49]

Sainz piace e convince:
ecco i suoi cinque segreti

Massimo Costa - XPB Images

38 punti, appena 2 in meno di Charles Leclerc. Dopo cinque Gran Premi, il bilancio di Carlos Sainz nel suo nuovo team Ferrari è più che positivo . Tra i piloti che hanno cambiato squadra, lo spagnolo è senza dubbio colui che meglio si è adeguato all'ambiente tutto da scoprire che ha trovato e alla monoposto conosciuta soltanto per un giorno e mezzo nei test pre campionato.

Sergio Perez, in casa Red Bull, sta soffrendo più del previsto Max Verstappen e il divario di punti tra i due piloti di Christian Horner è di 61 lunghezze. In McLaren, Lando Norris ha 56 punti, Daniel Ricciardo meno della metà, 24. Sainz, invece, come detto in apertura, si ritrova a sole due caselle dal compagno di squadra. Qual è il suo segreto? Formula1.com, ha scovato cinque punti molto interessanti.

1 - Carlos ha l'abitudine di trasferirsi sempre in zona team. Lo ha fatto con la Toro Rosso, spostandosi a 1 ora da Milton Keynes, base del gruppo Red Bull, e lì rimanendo quando si è trasferito in Renault, la cui sede è a Enstone. Quando poi Sainz ha firmato per la McLaren, ha preso un appartamento proprio a Woking, la cittadina dove si trova la base della squadra di Zak Brown. E adesso, ha preso casa dalle parti di Maranello. Un modo intelligente per stare sempre vicino alla squadra, ai meccanici, ai tecnici, integrarsi completamente col personale che sempre gradisce quando un pilota li affianca giorno dopo giorno.

2 - La regola del punto 1 ci porta al punto 2, al legame molto forte che si è instaurato con gli uomini che si occupano della sua monoposto. Lo si è intuito dal calore che i meccanici gli hanno riservato prima di salire sul podio di Montecarlo. Ma su tutti, c'è il rapporto con l'ingegnere di pista Riccardo Adami, già con Sebastian Vettel. Tra loro due si è creata immediatamente una speciale alchimia che fa ricordare quella tra Sainz e Tom Stallard, suo ex ingegnere di pista in McLaren. Come detto in precedenza, tutto merito del gran tempo che Carlos trascorre nella sede della Ferrari. Lo spagnolo è un gran lavoratore: quando era un pilota Junior Red Bull e gareggiava in GP3 o World Series Renault, ha trascorso tanto tempo, e anche notti, nel simulatore Red Bull per contribuire allo sviluppo della vettura campione del mondo con Vettel. E quando il tedesco ha lasciato Milton Keynes per Maranello, ha scritto una lettera a Carlos per ringraziarlo personalmente del contributo prezioso fornito. Cose non da tutti...



3 - Il pochissimo tempo per adattarsi alla Ferrari SF21 ha certamente pesato, ma Sainz quanto meno ha avuto la possibilità di guidare a Fiorano la Ferrari 2018 per qualche giro. Non che abbia cambiato granché, ma è pur sempre stato qualcosa in più rispetto agli altri piloti che hanno cambiato squadra. Sainz, ha poi messo in campo tutta la sua esperienza nel cercare di adattarsi rapidamente a un nuovo team. Nel suo periodo in F1 iniziato nel 2015, ha infatti gareggiato per Toro Rosso, Renault, McLaren e ora Ferrari. Quanto basta per conoscere bene le problematiche insite nell'affrontare una nuova avventura, nel saper riconoscere i desideri, le abitudini di ogni ambiente in cui entra a far parte. Sainz non si è messo pressione addosso e anche questo a contribuito a mantenere una certa calma in questo avvio di stagione, procedendo con regolarità e trovando la fiducia pian piano nel capire la vettura contribuendo alla sua crescita.

4 - Quello che impressiona di Sainz è il passo gara. A parte il Portogallo, dove il team ha commesso un errore strategico, lo spagnolo ha mostrato tutta la sua solidità, soprattutto a Montecarlo. La qualifica è un punto in cui deve ancora migliorarsi e lui stesso ne è consapevole. Ecco quindi, che ha basato questa prima parte di campionato nel passo gara costante e incisivo, che gli ha permesso di chiudere in zona punti in quattro Gran Premi su cinque.

5 - Il rapporto con Leclerc è eccellente. Sainz non ha avuto problemi nei due anni con Lando Norris in McLaren, e con Nico Hulkenberg in Renault. Ma qualche tensione si era creata in Toro Rosso con Max Verstappen, ma chi non ha avuto da dire con l'olandese nei suoi primi cinque anni di F1? Con Leclerc, il buon rapporto va oltre i circuiti: i due ferraristi giocano insieme a paddle, a scacchi e a golf, e hanno rispetto l'uno dell'altro. Sainz sa che Leclerc riesce a sfruttare al 100 per cento la SF21 in qualifica, cosa che a lui ancora non riesce, ma non ne fa un dramma. Anzi, questo lo porta ad alzare la propria asticella e sta cercando di studiare i punti dove Charles è superiore.

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