Michele Montesano
Non poteva essere altrimenti nel penultimo appuntamento stagionale del WEC, il successo della 6 Ore del Bahrain è stata una questione fra le due Toyota Hypercar. A tagliare per primi il traguardo, per la terza volta consecutiva, il trio Kamui Kobayashi, Mike Conway e José Maria Lopez i quali hanno allungato anche in ottica campionato (ora a 15 punti di vantaggio sui compagni di squadra). Nulla da fare per il poleman Brendon Hartley e i team mate Sebastien Buemi e Kazuki Nakajima, la loro GR010 Hybrid è stata afflitta da un maggior consumo degli pneumatici e da ritardi nei pit-stop. Grazie alla doppietta però, il Toyota Gazoo Racing Team ha matematicamente conquistato il titolo riservato ai costruttori.
Per entrambe le vetture è stata decisa la medesima strategia: sostituzione ad ogni sosta delle sole gomme sul lato sinistro, più sollecitato sulla pista di Sakhir, e doppio stint per gli pneumatici del lato destro. Inoltre, fino a metà gara, dal muretto box hanno provato anche in diverse occasioni l’inversione della posizione di vertice. Le Toyota sono state semplicemente di un altro pianeta, l’Alpine inizialmente ha provato a tenere il ritmo delle vetture nipponiche per poi allentare la presa. Dapprima un contatto con la Porsche di Khaled al Qubaisi e poi una perdita di potenza, hanno relegato il prototipo francese nella terra di nessuno del terzo posto assoluto. Per l’Alpine tale risultato ha matematicamente estromesso l’equipaggio composto da André Negrão, Nicolas Lapierre e Matthieu Vaxivière dalla lotta per il titolo piloti.
È continuata la striscia positiva per il Team WRT (nella foto sotto). Dopo aver conquistato la 24 Ore di Le Mans e il titolo della ELMS, la compagine di Vincent Vosse ha ottenuto un meritatissimo successo in Bahrain che l’ha rilanciato anche nella lotta di campionato LMP2. Scattati dalla sesta posizione di classe, Robin Frijns, Charles Milesi e Ferdinand Habsburg hanno impresso un ritmo forsennato nell’arco dell’intera gara. Dopo un continuo avvicendamento della posizione di testa, il team belga è uscito sulla distanza grazie all’ottima visione di gara e strategia, oltre "all'aiuto" di due Full Course Yellow arrivate al momento propizio. La prima allo scoccare della seconda ora, quando sull’Aston Martin del D’Station Racing è volato il lunotto posteriore della Vantage, l’altra a metà gara per colpa dello pneumatico posteriore destro mal fissato sull’Oreca del DragonSpeed.
Con la pole di ieri in tasca il team Jota sembrava il grande favorito, ma un pessimo avvio ha relegato le due LMP2 a centro gruppo. Dopo un continuo recupero, Sean Gelael, Stoffel Vandoorne e Tom Blomqvist hanno conquistato il secondo gradino del podio. Il tutto è avvenuto nell’ultima ora di gara ai danni di Felipe Albuquerque, costretto a scontare una penalità di 10 secondi per aver tamponato Renger Van der Zande. Il portoghese dello United Autosports, a 15 minuti dalla fine, ha perso anche il terzo posto venendo superato dell’alfiere Jota Antonio Felix Da Costa.
L'ottimo avvio di gara aveva portato in testa il Racing Team Nederland. Al termine della corsa Frits Van Eerd, Giedo Van der Garde e Job Van Uitert però si sono dovuti accontentare del quinto posto che gli è valso il successo in classe ProAm. A seguire il Richard Mille Racing Team che per l’occasione ha visto Gabriel Aubry, al posto di Tatiana Calderon impegnata in Super Formula, affiancare Sophia Floersch e Beitske Visser. Sfortunati i ragazzi dell’Inter Europol Competition, dopo aver militato in prima posizione un problema alla portiera sinistra del prototipo li ha costretti dapprima ad una lunga sosta ai box e dopo al relativo Stop & Go.
Non c’è stata storia in LMGTE Pro con le Porsche che hanno facilmente dominato dallo spegnimento dei semafori fino al calare della bandiera a scacchi (nella foto sopra). A comandare la doppietta della casa di Stoccarda Kevin Estre e Neel Jani seguiti, per meno di 7 decimi, da Gianmaria Bruni e Richard Lietz. Il tandem delle due 911 RSR ha proseguito a distanza ravvicinata per tutte le 6 ore di gara con l’italiano che, in più di un’occasione e invano, ha cercato strada dal muretto box. A decidere l’ordine delle posizioni è stata la classifica generale, vincendo Estre e Jani hanno limato a un solo punto il distacco dalla Ferrari di Alessandro Pier Guidi e James Calado, terzi e mai in gara per colpa di un BoP (Balance of Performance) decisamente iniquo. Quarta e ultima di classe la 488 GTE di Miguel Molina e Daniel Serra. Il team AF Corse, seppur per una sola lunghezza, ha mantenuto la leadership della classifica costruttori rimandando il verdetto alla settimana prossima con la 8 Ore del Bahrain.
Come da tradizione la LMGTE Am è stata la classe più combattuta e ricca di duelli. Al termine delle 6 ore a svettare è stata l’Aston Martin del TF Sport (nella foto sotto) con Felipe Fraga, Ben Keating e Dylan Pereira. Il successo è maturato grazie alla Full Course Yellow di metà gara, permettendo al team inglese di allungare sui diretti rivali. Ci ha provato fino alla fine Matt Campbell a ricucire il divario dall’Aston Martin. Alla fine, per soli 6 secondi, il pilota del Dempsey-Proton Racing ha dovuto accettare la piazza d’onore. Ancora una volta Matteo Cairoli ha strabiliato nel suo stint, l’italiano nelle ultime due ore ha imposto un ritmo indiavolato strappando il terzo posto all’Aston Martin di Augusto Farfus.
Quinto posto ricco di amarezza per Alessio Rovera, François Perrodo e Nicklas Nielsen. La Ferrari griffata AF Corse occupava la prima posizione quando la seconda Full Course Yellow gli ha rovinato la strategia. Fortunatamente la leadership di campionato è rimasta intatta. Settima posizione per l’altra Ferrari AF Corse di Giancarlo Fisichella, Thomas Flohr e Francesco Castellacci, con quest’ultimo arrivato ai ferri corti nelle prime fasi di gara con il poleman Rino Mastronardi. Nonostante un primo stint lento, causa pressione errata degli pneumatici, e un assetto non proprio azzeccato il Cetilar Racing è riuscito ad ottenere la top-10 di classe.
Sabato 30 ottobre 2021, gara
1 - Conway/Kobayashi/Lopez (Toyota GR010-Hybrid) - Toyota - 185 giri
2 - Buemi/Nakajima/Hartley (Toyota GR010-Hybrid) - Toyota - 51"401
3 - Negrão/Lapierre/Vaxiviere (Alpine A480-Gibson) - Alpine - 1 giro
4 - Frijns/Habsburg/Milesi (Oreca 07-Gibson) - WRT - 5 giri
5 - Gelael/Vandoorne/Blomqvist (Oreca 07-Gibson) - Jota - 5 giri
6 - Gonzalez/Da Costa/Davidson (Oreca 07-Gibson) - Jota - 5 giri
7 - Hanson/Scherer/Albuquerque (Oreca 07-Gibson) - United Autosports - 5 giri
8 - Van Eerd/Van Der Garde/Van Uitert (Oreca 07-Gibson) - R. T. Nederland - 7 giri
9 - Visser/Floersch/Visser (Oreca 07-Gibson) - Richard Mille - 7 giri
10 - Garcia/Duval/Nato (Oreca 07-Gibson) - Realteam - 7 giri
11 - Kubica/Fjordbach/Andersen (Oreca 07-Gibson) - High Class - 7 giri
12 - Smiechowski/Van der Zande/Brundle (Oreca 07-Gibson) - Inter Europol - 10 giri
13 - Estre/Jani (Porsche 911 RSR) - Porsche GT Team - 11 giri
14 - Bruni/Lietz (Porsche 911 RSR) - Porsche GT Team - 11 giri
15 - Pier Guidi/Calado (Ferrari 488 GTE Evo) - AF Corse - 11 giri
16 - Serra/Molina (Ferrari 488 GTE Evo) - AF Corse - 11 giri
17 - Keating/Pereira/Fraga (Aston Martin Vantage AMR) - TF Sport - 13 giri
18 - Ried/Evans/Campbell (Porsche 911 RSR) - Dempsey-Proton - 13 giri
19 - Perfetti/Cairoli/Pera (Porsche 911 RSR) - Project 1 - 13 giri
20 - Dalla Lana/Farfus/Gomes (Aston Martin Vantage AMR) - AMR - 13 giri
21 - Konopka/Maini/Webb (Ligier JSP217-Gibson) - ARC Bratislava - 13 giri
22 - Perrodo/Nielsen/Rovera (Ferrari 488 GTE Evo) - AF Corse - 13 giri
23 - Wainwright/Barker/Gamble (Porsche 911 RSR) - GR Racing - 14 giri
24 - Flohr/Castellacci/Fisichella (Ferrari 488 GTE Evo) - AF Corse - 14 giri
25 - Frey/Bovy/Legge (Ferrari 488 GTE Evo) - Iron Lynx - 14 giri
26 - Kimura/Jensen/Andrews (Ferrari 488 GTE Evo) - Kessel - 15 giri
27 - Lacorte/Sernagiotto/Fuoco (Ferrari 488 GTE Evo) - Cetilar - 15 giri
28 - Hoshino/Fujii/Watson (Aston Martin Vantage AMR) - D'Station - 16 giri
29 - Mastronardi/Piccini/Cressoni (Ferrari 488 GTE Evo) - Iron Lynx - 16 giri
30 - Hedman/Montoya/Hanley (Oreca 07-Gibson) - DragonSpeed - 19 giri
31 - Al Qubaisi/De Leener/Andlauer (Porsche 911 RSR) - Dempsey-Proton - 19 giri
Giro più veloce: Brendon Hartley 1'47"049
Il campionato
1.Conway/Kobayashi/Lopez 145 punti; 2.Buemi/Nakajima/Hartley 130; 3.Negrão/Lapierre/Vaxiviere 105; 4.Westbrook/Dumas 53; 5.Mailleux 39; 6.Briscoe 38; 7.Derani/Pla 24.