18 Set [16:23]
Singapore - Se Rosberg
si trasforma in Hamilton
Massimo Costa
Sabato aveva detto che la pole conquistata era una delle più belle della sua carriera, che il giro effettuato per ottenere quel tempo da leader era stato più che perfetto, qualcosa di irripetibile. E considerando che era la pole numero 29, deve essere stato veramente qualcosa di magico per lui. Domenica ha conquistato un Gran Premio difficilissimo, il ventiduesimo, (tenendo sempre il comando), durante il quale ha sofferto problemi con i freni e nell'ultimo stint, con gomme soft ormai consumate, ha dovuto resistere al recupero forsennato di Daniel Ricciardo. In 11 giri, gli ha recuperato 18" concludendo sotto la bandiera a scacchi ad appena 4 decimi da Rosberg.
Insomma, più che Rosberg, nel fine settimana di Singapore pareva di vedere in azione sulla Mercedes numero 6 il migliore Hamilton. Rosberg con la prestazione di sabato e domenica ha forse scalato definitivamente la collina che lo ha sempre separato dal suo compagno di squadra? La sua reazione dopo la pausa estiva e quel mese di luglio nel quale Hamilton aveva vinto quattro Gran Premi consecutivi volando in testa al mondiale, schiacciando e anche umiliando Nico, è stata strabiliante. Tre successi in fila (Spa, Monza, Singapore), due pole (Spa, Singapore) e soprattutto questo weekend esemplare.
Rosberg è tornato in vetta alla classifica generale ed ha 8 punti di vantaggio su Hamilton. L'inglese ha commesso errori per tutti e tre i giorni a Marina Bay e in gara non è stato ficcante come ci aspettavamo nonostante una partenza buona. Sempre dietro a Ricciardo, di cui non è mai riuscito a tenere il passo, e in costante lotta con Kimi Raikkonen dal quale ha anche subìto un gran sorpasso, figlio di un precedente suo errore (l'ennesimo). Alla fine, Hamilton è arrivato terzo grazie alla strategia apparsa migliore di quella Ferrari e di quella di Rosberg: l'ultimo cambio gomme (supersoft per le soft) lo ha infatti riportato davanti a Raikkonen di un soffio.
Tra le due Mercedes, un micidiale Ricciardo. L'australiano della Red Bull-Renault (iper competitiva) ha messo pressione a Rosberg per tutta la corsa. La squadra ha disegnato per lui una serie di pit-stop ottimali e quando nel finale si è fermato per montare l'ultimo treno di supersoft si è intuito che avrebbe tentato il colpaccio. Con una determinazione unica, quando mancavano 11 giri al traguardo, ha provato l'inseguimento nonostante i 18" di svantaggio da Rosberg, che iniziava a soffrire con le soft. Giro dopo giro, viaggiando in totale apnea, gli ha rosicchiato secondi su secondi concludendo come accennato sopra, ad appena 4 decimi di distacco. Ancora un giro e chissà che sarebbe accaduto.
Ricciardo è un combattente, come spesso ci ha mostrato. In qualche occasione è sembrato tirare i remi in barca, ma il suo ruolino stagionale è certamente impressionante: undici risultati consecutivi utili, quattro podi nelle ultime cinque corse. È invece clamorosamente mancato Max Verstappen, autore di un'altra partenza al rallentatore dalla seconda fila. Nonostante una Red Bull-Renault che aveva quasi il passo delle Mercedes, l'olandese nella prima parte di gara, a parità di gomme, non è riuscito a superare la Toro Rosso-Ferrari di Carlos Sainz (finché lo spagnolo non si è dovuto fermare per un pit-stop preventivo causa bandella staccatasi e pericolosamente penzolante dalla fiancata destra dopo il contatto al via con Hulkenberg), poi ha trovato Daniil Kvyat.
E qui è iniziato un vero romanzo. Kvyat non si era mai trovato Verstappen alle spalle a parità di pneumatici da quando è avvenuto lo scambio di team ed ha preparato una trappola-vendetta tutta da gustare. Verstappen ha tentato almeno quattro volte il sorpasso, affiancando totalmente la Toro Rosso, ma il russo non ha mai mollato, tenendo giù il piede, staccando oltre il limite, e sempre con correttezza ha impedito all'odiato rivale che gli ha soffiato il posto in Red Bull di finirgli davanti. Una lezione di guida fantastica e pulitissima (lo ribadiamo perché in difesa Verstappen, al contrario, gioca sempre sporco) che ha annichilito il baby olandese, incapace di avere ragione di Kvyat pur con un mezzo nettamente superiore. Verstappen al termine del GP ha concluso appena sesto a 1'11" da Rosberg. La differenza da Ricciardo è quasi traumatica e fa seguito alle deludenti prove di Spa e Monza.
La Ferrari ha sfiorato il podio con un Raikkonen formato mondiale che se l'è giocata fino all'ultimo con Hamilton. Non ha sbagliato nulla il finlandese, peccato per quella chiamata ai box tardiva che lo ha privato del terzo posto. Strabiliante la rimonta di Sebastian Vettel, da ventunesimo a quinto. Non si era mai visto nulla del genere su questo tracciato cittadino. Il tedesco ha compiuto un numero esagerato di sorpassi, alcuni molto complicati come quello doppio su Sainz e Gutierrez. Gran gara la sua che non fa che aumentare i rimpianti per l'assurda qualifica.
Tra chi sorride, Fernando Alonso, ottimo settimo con la McLaren-Honda che ha però visto il ritiro di Jenson Button, in affanno costante su una pista così complicata. Punti per Sergio Perez, ottavo con la Force India-Mercedes che ha superato nuovamente nella classifica costruttori la Williams-Mercedes per il quarto posto. Perez ha fatto un solo pit-stop montando unicamente gomme soft. Peccato per il suo compagno Nico Hulkenberg, velocissimo in qualifica, ma pericolosamente KO al via per il contatto con Sainz.
Nona piazza per il redivivo Kvyat che finalmente ha abbattuto i fantasmi che lo hanno accompagnato da maggio a oggi mentre l'ultimo punto lo ha ottenuto grazie ad un GP fantastico, Kevin Magnussen, decimo con la Renault. Il danese ha tenuto un ritmo inaspettato, viaggiando sempre attorno all'ottava piazza, mostrando che merita ampiamente la riconferma. Al contrario, in difficoltà il suo compagno Jolyon Palmer, lontanissimo dalle prestazioni di Magnussen. Inesistenti le Williams di Valtteri Bottas (ritiratosi) e Felipe Massa.
Domenica 18 settembre 2016, gara
1 - Nico Rosberg (Mercedes W07) - 61 giri
2 - Daniel Ricciardo (Red Bull RB12-Renault) - 0"488
3 - Lewis Hamilton (Mercedes W07) - 8"038
4 - Kimi Raikkonen (Ferrari SF16-H) - 10"219
5 - Sebastian Vettel (Ferrari SF16-H) - 27"694
6 - Max Verstappen (Red Bull RB12-Renault) - 1'11"197
7 - Fernando Alonso (McLaren MP4/31-Honda) - 1'29"198
8 - Sergio Perez (Force India VJM09-Mercedes) - 1'51"062
9 - Daniil Kvyat (Toro Rosso STR11-Ferrari) - 1'51"557
10 - Kevin Magnussen (Renault RS16) - 1'59"952
11 - Esteban Gutierrez (Haas VF16-Ferrari) - 1 giro
12 - Felipe Massa (Williams FW38-Mercedes) - 1 giro
13 - Felipe Nasr (Sauber C35-Ferrari) - 1 giro
14 - Carlos Sainz (Toro Rosso STR11-Ferrari) - 1 giro
15 - Jolyon Palmer (Renault RS16) - 1 giro
16 - Pascal Wehrlein (Manor MRT05-Mercedes) - 1 giro
17 - Marcus Ericsson (Sauber C35-Ferrari) - 1 giro
18 - Esteban Ocon (Manor MRT05-Mercedes) - 2 giri
Ritirati
Jenson Button
Valtteri Bottas
Nico Hulkenberg
Non partito
Romain Grosjean
Il campionato piloti
1.Rosberg 273; 2.Hamilton 265; 3.Ricciardo 179; 4.Vettel 153; 5.Raikkonen 148; 6.Verstappen 129; 7.Bottas 70; 8.Perez 66; 9.Hulkenberg 46; 10.Massa 41; 11.Alonso 36; 12.Sainz 30; 13.Grosjean 28; 14.Kvyat 25; 15.Button 17; 16.Magnussen 7; 17.Wehrlein, Vandoorne 1.
Il campionato costruttori
1.Mercedes 538; 2.Red Bull-Renault 316; 3.Ferrari 301; 4.Force India-Mercedes 112; 5.Williams-Mercedes 111; 6.McLaren-Honda 54; 7.Toro Rosso-Ferrari 47; 8.Haas-Ferrari 28; 9.Renault 7; 10.Manor-Mercedes 1.