Jacopo Rubino - XPB ImagesLa stagione 2022 della W Series finisce qui. Anzi, è finita a Singapore il 2 ottobre: le difficoltà economiche degli organizzatori,
emerse da due settimane, hanno portato alla cancellazione delle ultime due trasferte in programma a Austin e Città del Messico. Di conseguenza, Jamie Chadwick viene già proclamata campionessa, per la terza volta in tre edizioni. Ma questa, ovviamente, è da considerarsi falsata dalla chiusura anticipata.
"Rimaniamo ottimisti per il futuro a lungo termine", ha assicurato l'amministratrice delegata Catherine Bond-Muir, anche se al momento sembra difficile crederle. Ma cosa è accaduto? A fine 2021 era stato accumulato un passivo di quasi 8,5 milioni di euro, ma c'era la speranza di sistemare le cose grazie all'accordo con un nuovo investitore. "Per circostanze fuori dal nostro controllo", ha sottolineato la Bond-Muir, il supporto previsto è però venuto meno.
"Abbiamo lavorato duramente per ottenere i finanziamenti con cui concludere la stagione. Purtroppo non è stato possibile per le tempistiche ristrette", ha aggiunto, citando come cause la congiuntura globale. Adesso si punta a ripartire nel 2023: "Non siamo ancora nella posizione di fare un annuncio formale, ma sono in corso molte conversazioni positive. Stiamo facendo tutto il possibile per garantire il futuro a lungo termine della nostra attività".
Si potrà però discutere che l'idea di una categoria tutta al femminile (peraltro utilizzando le monoposto italiane Tatuus-Autotecnica di Formula Regional), abbia fallito l'obiettivo con cui era stata creata nel 2019: la W Series non si è rivelata un trampolino di lancio, ma un "parcheggio" dorato che dal 2021 ha goduto della ribalta della Formula 1.
Nessuna delle protagoniste ha compiuto passi avanti nella scalata ai vertici dell'automobilismo, e la stessa Chadwick, considerata la "star" della griglia, in questo 2022 ha dovuto ripiegare su un ulteriore anno di partecipazione: il terzo titolo non ha aggiunto nulla di concreto al suo curriculum, e dopo non essere riuscita a passare in F3 e F2 si indirizzerà quasi certamente nella Indy Lights in America.
Anche la mossa di affiancare i Gran Premi di F1, dopo il 2019 nei weekend del DTM e il 2020 a motori spenti per la pandemia, ha portato ad un aumento dei costi, peraltro con trasferte parecchio impegnative al di là dell'Oceano, complice anche il poco spazio a disposizione nei round europei del Circus, con F2 e F3 ad avere priorità. Nel 2023 capiremo se il mercato avrà bocciato definitivamente questo progetto, nato comunque da un intento nobile: dare un'opportunità in più alle ragazze per emergere nel motorsport. Ma forse la strada giusta sarà un'altra.