11 Apr [16:11]
Steiner: "Ora pensiamo agli sviluppi"
La Haas viene quasi vista come un miracolo nel paddock della Formula 1. Grazie ad un approccio relativamente semplice e diretto, la compagine diretta da Guenther Steiner (nella foto Photo4 insieme a Gene Haas) ha lasciato di stucco rivali, addetti ai lavori e tifosi. Per il tecnico altoatesino si tratta anche di un importante successo personale e professionale:
Pensavate che sarebbe stato possibile raggiungere dei risultati del genere così in fretta?
“No, non pensavo fosse realistico. Abbiamo sempre detto che ci sarebbe piaciuto segnare dei punti e fare la differenza. Volevamo essere a metà gruppo, ma finire le prime due gare al sesto e quinto posto non era nei piani. Ma portiamo volentieri a casa questa soddisfazione e ne siamo felici”.
Cosa state imparando in termini di reazioni della macchina alle varie mescole?
“La situazione è sempre specifica per ogni gara. Il venerdì e il sabato vai in pista ed impari quale sarà il degrado ed il grip. In Australia abbiamo utilizzato i dati di Barcellona perché, a causa del meteo, non abbiamo girato molto. Ogni gara è diversa dalle altre, e ogni pneumatico reagisce in ogni pista in modo diverso. Certo, li dobbiamo scegliere prima: abbiamo preso buone decisioni, scegliendo i compound giusti”.
E’ stato vantaggioso fermarsi al Q2 con il formato di qualifica delle prime due gare?
“In Australia abbiamo avuto problemi in Q1, mentre in Bahrain siamo stati felici di non arrivare al Q3 perché ciò ci ha permesso di iniziare con un nuovo set di gomme, cosa che ci ha dato più grip al via”.
Dopo aver superato le aspettative nel vostro debutto, come pensate di restare al vertice con gli sviluppi da parte di tutti gli avversari tipici della Formula 1?
“Sarà molto difficile ma continueremo nello sviluppo. Proveremo in galleria del vento ed apporteremo modifiche alla vettura. Ciò ci permetterà di migliorare il nostro programma per quanto riguarda l’aerodinamica. L’obiettivo è quello di avere aggiornamenti allo stesso ritmo dei team di centro gruppo”:
Come vivete il successo ottenuto con una vettura quando al contempo occorre aiutare l’altro pilota a recuperare dopo le avversità di inizio stagione?
“In Australia ci siamo detti “Che puoi fare quando ti vengono addosso”? In Bahrain, abbiamo avuto un problema con un disco freno che stiamo ancora cercando di comprendere. Stiamo lavorando col fornitore per evitare si ripeta. Esteban comprende la situazione: dopo il Bahrain mi ha detto: “Gunther, sono cose che capitano, non potevamo farci nulla”. E’ ancor più determinato ad andare a punti”.
Perché se in Formula 1, quando c’è un problema, non può essere risolto come in NASCAR durante una corsa?
“Quando si rompe qualcosa su una Formula 1, c’è così tanta sofisticazione che serve un procedimento per capire cosa non ha funzionato. E, normalmente, non c’è tempo per risolvere il problema. In più, i meccanici sono impegnati coi pit-stop quindi non puoi prendere tre o quattro dei ragazzi per lavorare sull’inconveniente. Tentare di risolvere il guaio in pista solo per finire ultimi, sotto di 20 giri, non ha senso”.
Qual è l’obiettivo per la Cina?
“Uno dei nostri obiettivi è di portare due vetture al traguardo, perché non ci siamo ancora riusciti. Quindi il prossimo step e finire con due vetture, sperando di marcare punti con entrambe.