Jacopo Rubino - XPB ImagesC'è la forza di un pilota, Romain Grosjean, che ha visto la morte in faccia, e ha saputo scapparne in 28 secondi. La moglie Marion lo ha definito "un supereroe", che ha trovato l'energia per uscire dall'abitacolo grazie ai suoi tre bambini che lo aspettano a casa. C'è la solidarietà dei colleghi in pista, degli addetti ai lavori, di tutti gli appassionati che hanno trattenuto il fiato, fino a che non lo hanno visto in salvo. C'è la Formula 1 che, nonostante tutto, conferma livelli di sicurezza fantascientifici: nelle monoposto, nell'equipaggiamento, nelle procedure. Restano tanti sentimenti, tanti pensieri. Sarà difficile dimenticare l'incidente al via del Gran Premio del Bahrain, uno dei più spaventosi a cui abbiamo assistito nella categoria regina da moltissimo tempo, soprattutto perché il fuoco è tornato a fare paura. L'esito è stato miracoloso, ma guai a non trarne lezione.
"L'Halo è stato fondamentale", ha confermato Ross Brawn, responsabile sportivo per Liberty Media. L'anello a protezione dell'abitacolo, adesso, ha definitivamente convinto gli ultimi scettici sulla sua utilità. Anche lo stesso Grosjean, che ha ammesso di essere stato contrario alla sua introduzione nel 2018. Senza Halo, le conseguenze dell'impatto avrebbero potuto essere tragiche, visto che la cellula di sicurezza è letteralmente penetrata nel guardrail. "Questo va analizzato", ha sottolineato Brawn. "E va anche compreso perché ci sia stato il fuoco e perché l'auto si sia spezzata in due".
La FIA ha già aperto uno studio, si raccoglieranno dati, video, immagini, ogni elemento che possa essere utile. "Vediamo cosa potremo imparare, la sicurezza è sempre in evoluzione", ha commentato il direttore di gara Michael Masi. Strepitoso anche il tempestivo intervento della medical car guidata da Alan van der Merwe, con il dottore Ian Roberts arrivato in modo fulmineo sulla scena di quel rogo. Anche i commissari in circuito, probabilmente, una situazione così drammatica non l'avevano mai dovuta affrontare. Tutti hanno fatto la propria parte.
Ma ora è pure giusto tirare un sospiro di sollievo, soprattutto pensando che il pilota francese ha rimediato "solo" ustioni alle mani e alle caviglie. La cosa più bella è vederlo sereno sui social network: non può scrivere, viste le fasciature, ma con il sorriso ringraziando "dal profondo del cuore" chi lo ha soccorso e chi gli ha dimostrato affetto e sostegno.
Romain non disputerà il GP di Sakhir di domenica, la Haas darà spazio alla riserva Pietro Fittipaldi, e forse è meglio così. Ma speriamo davvero che possa rientrare per il round di Abu Dhabi, l'ultimo della stagione 2020 e quasi certamente della sua carriera nel Circus: la squadra americana aveva già deciso di non confermarlo per il 2021, ma correndo a Yas Marina avrebbe l'opportunità di salutare degnamente.