Jacopo Rubino - XPB ImagesBudget cap, introiti meglio ripartiti fra tutte le scuderie. I dettagli del nuovo Patto della Concordia hanno spinto Gene Haas a confermare la sua squadra in Formula 1 per il periodo 2021-2025, proseguendo l'avventura iniziata nel 2016. Una bella notizia, che
qualche mese fa non era affatto scontata: l'imprenditore americano si era riservato del tempo per capire il da farsi, anche in base ai risultati in pista. La stagione in corso non sta regalando particolari soddisfazioni, ma le condizioni messe sul tavolo da Liberty Media si sono rivelate comunque convincenti.
"Gene ha valutato che la F1 è ancora un ottimo strumento per il marchio della sua azienda nel mondo. Funziona, altrimenti non farebbe tutto ciò, e ama questo sport", ha commentato il team principal Gunther Steiner. E sul prossimo assetto commerciale, c'è fiducia: "Il budget cap andrà a livellare il gruppo, magari non al primo anno, ma sicuramente a medio termine. I pagamenti più distribuiti daranno alle piccole scuderie entrate superiori".
"L'obiettivo di una competizione deve essere che chiunque, un giorno, abbia l'opportunità di vincere. Ci vorrà un po' prima che possa accadere in Formula 1, ma è stato fatto un grande passo nella direzione giusta". Il manager altoatesino ha infatti speso parole d'elogio per la proprietà del Circus: "Liberty ha compiuto uno splendido lavoro nell'adattarsi al periodo, e nell'apportare cambiamenti quando necessario". Con una sottolineatura, forse relativa all'era di Bernie Ecclestone: "Serviva qualche anno fa, ma meglio tardi che mai".
Ora in casa Haas si guarda avanti con più tranquillità. "Al momento non siamo competitivi, ma lavoriamo tutti insieme, Gene crede nella squadra. Sicuramente siamo tutti felici di continuare, ora che l'accordo è stato firmato", ha spiegato Steiner. Oggi la compagine statunitense è però penultima in classifica, con un solo punto ottenuto da Kevin Magnussen in Ungheria. Per la Haas, del resto, è un campionato di transizione: per risparmiare risorse dopo le incertezze dovute all'emergenza Coronavirus si è preferito bloccare gli sviluppi alla VF-20. "Dobbiamo capire questa macchina, e lavorare su ciò che abbiamo. Potremo poi risolvere i problemi di quest'anno per un 2021 migliore", ha chiarito Steiner.
Per altre incursioni in top 10, quindi, ci vorrà fortuna e un po' di fantasia strategica: come quella mostrata proprio a Budapest, chiamando subito ai box i due piloti, o nel GP Gran Bretagna quando Romain Grosjean non ha effettuato il pit-stop in regime di safety-car, viaggiando a lungo quinto. Con questo spirito, un altro piccolo colpo potrebbe anche andare a segno.