13 Mag [17:47]
Un errore non confermare Vettel
e puntare tutto su Leclerc?
Nel 2020 la difficile gestione piloti
Massimo Costa
La scelta Ferrari di non confermare Sebastian Vettel per due stagioni, 2021-2022, come chiedeva il pilota tedesco, apre scenari alquanto imprevedibili per il team diretto da Mattia Binotto. Vettel ha dichiarato che non è stata una questione di soldi, ma oggi alcuni giornali hanno lasciato trapelare che John Elkann, presidente Ferrari, si sia indispettito sul fatto che il quattro volte campione del mondo non avesse accettato una offerta al ribasso e per di più un solo anno di contratto. Una "rappresaglia" per gettare tutte le colpe sul pilota? Non ci sarebbe da meravigliarsi.
Probabilmente, Elkann non conosce ancora, come del resto ha già dimostrato, i meccanismi del motorsport, i pensieri dei piloti, il loro orgoglio, le loro motivazioni. Un contratto di una sola stagione è quello che la Mercedes offre ogni 12 mesi a Valtteri Bottas. Proporlo a Vettel è parso piuttosto offensivo. Se ci si aggiunge il ribasso del compenso economico, Vettel ha sentito chiaramente venire a mancare ogni tipo di fiducia, considerazione, attenzione. Trattato come un pivello, come un pilota di cui il team non si fida. Come poteva accettarlo?
Il mondo Ferrari gli rimprovera i diversi errori grossolani commessi nel 2018, costati la conquista del Mondiale, ma si preferisce dimenticare che con una monoposto non competitiva quanto la Mercedes, nel 2017 Vettel era in piena corsa per il titolo, ma una serie di problemi tecnici nelle ultime gare vanificarono ogni possibilità. Meglio accusare il pilota allora, tra l'altro protagonista anche nel 2019, ma con una macchina modesta, di alcuni errori. Vettel è anche stato ritenuto colpevole del contatto con il compagno di squadra Charles Leclerc a San Paolo, quando le immagini hanno invece evidenziato un cinquanta e cinquanta. Ma si dimentica lo sgarbo, grave, di Leclerc a Vettel nella qualifica di Monza.
Ma oramai, la Ferrari ha messo il paraocchi e vede solo Leclerc. Il contratto di un anno proposto a Vettel era da leggere in tal senso. Nessuno devo ostacolare il monegasco, motivo per cui non è stato preso Daniel Ricciardo, un pilota che sarebbe venuto in Ferrari per vincere, non per fare da tutor a Leclerc, come toccherà a Carlos Sainz, sempre che poi non si riveli veloce quanto lui, e allora saranno guai.
Perdere Vettel, tutta la sua immensa esperienza, è un errore non da poco e che mette con le spalle al muro l'intera dirigenza Ferrari. Che punta tutto su un Leclerc certamente bravo, certamente in crescita, certamente un futuro campione, ma che ancora non ha dimostrato granché. Lo scorso anno ha commesso errori pure lui ed ha evidenziato spesso di non sapere gestire a dovere le gomme in gara. Tra l'altro, il folgorante periodo estivo in cui Charles ha segnato pole e vinto gare, è stato clamorosamente offuscato dalle polemiche riguardanti il motore, con la stessa FIA imbarazzata. Leclerc dopo la "stretta", da Austin non ha più avuto un guizzo.
Sarà anche la prima volta dal 1996 che la Ferrari non annovera tra i propri piloti un campione del mondo. L'assalto a Lewis Hamilton non ha avuto un seguito, non si sa perché. Errori nella gestione della trattativa? Incapacità nel convincere il sei volte iridato a trasferirsi a Maranello? Gli avranno prospettato di fare il secondo a Leclerc? (ora stiamo scherzando). In ogni caso, un mistero.
Tornando a Vettel, si da per scontato che il pilota tedesco sia completamente "bollito", irrecuperabile. Una decisione al buio. La storia ci racconta di sportivi che sanno ricostruirsi, uscire dal tunnel, tornare al successo. L'idea di Binotto era quella di verificare la tenuta di Vettel nelle prime gare iridate 2020, dopo di che ci si sarebbe seduti davanti a un tavolo per discutere il da farsi. La tragedia del Coronavirus ha impedito di attuare questo piano e in Ferrari hanno avuto, inspiegabilmente, fretta. Perché non aspettare il mese di luglio, le prime gare, per valutare Vettel? Mistero anche qui.
Ora, la Ferrari per la breve stagione 2020 schiererà il pupillo Leclerc e il defenestrato Vettel, che si sentirà libero come non mai di fare quello che gli pare. Proprio come fece Kimi Raikkonen a Monza 2018 quando, avvertito nel weekend del GP italiano che non faceva più parte dei piani Ferrari futuri dall'intempestivo Elkann (ancora lui...), si divertì a mettersi di traverso su Vettel. Un classico per chi non sa come agiscono i piloti. Dunque, cosa dobbiamo aspettarci da Vettel? In Ferrari devono augurarsi che la SF1000 non sia competitiva, perché se lo sarà, se viaggerà quanto la Mercedes, pensate che Seb farà il paggetto di Leclerc? O si giocherà tutte le carte possibili per vincere? Ma ci pensate se Vettel dovesse aggiudicarsi il campionato del mondo? No, non sarà possibile...