23 Apr [14:28]
Un giro F1 virtuale a Miami:
il nuovo circuito non entusiasma
Jacopo Rubino
Nei giorni scorsi la Formula 1 ha ufficializzato il Gran Premio sulle strade di Miami per il 2022, dopo quasi quattro anni di tentativi e di resistenze locali da superare. Ora è stato diffuso il video di un giro onboard al simulatore, e viene da dire: tutto qui? Il tracciato da 5,41 chilometri e 19 curve, con una media prevista di 223 chilometri orari, non sembra distinguersi così tanto da quello di Sochi, uno dei meno apprezzati, o da quello ormai scomparso nel porto di Valencia, o da quello abortito sul nascere in Vietnam.
Miami, nell'immaginario collettivo, è... Miami: ma il timore di un evento entusiasmante solo per location ed estetica, pur senza vista mare, al momento è forte. Questa volta, va detto, non c'è la firma di Hermann Tilke, architetto di fiducia della F1, ma dello studio britannico Apex. Il layout disegnato nell'area dell'Hard Rock Stadium, dove giocano i Miami Dolphins della NFL, è il risultato di ben 75 configurazioni proposte. Ovviamente quando si progetta un circuito cittadino ci sono molti più limiti da considerare, e a Miami non sono stati pochi, come l'evitare interferenze con la viabilità ordinaria.
"Non è un compromesso, sono sono sicuro che la pista che vedrete sarà fantastica", ha assicurato Stefano Domenicali, ora presidente di Liberty Media. La proprietà americana del Circus ha coltivato il sogno Miami praticamente appena si è insediata al vertice.
C'è invece il rischio che la trasferta in Florida tolga un posto ad una in Europa, e in bilico potrebbe esserci Barcellona: dopo l'edizione 2021, a porte chiuse, gli organizzatori spagnoli dovranno rinnovare il contratto. "Bisogna essere realisti, non si possono avere 52 weekend di F1", ha ammesso Domenicali. Peraltro, a Miami si andrà probabilmente in un weekend fra maggio e giugno, in abbinamento alla tappa di Montreal, così da facilitare la logistica.
Si cercherà invece il giusto stacco temporale con l'altro round statunitense di Austin, presente dal 2013: "Avere due gare negli USA significa che abbiamo preso la direzione giusta per il futuro. Le terremo separate per dare a entrambe lo spazio corretto, e questo è fondamentale", ha sottolineato Domenicali. Austin si è rivelata un'ottima aggiunta per il Mondiale, anche a livello di pilotaggio, su Miami il giudizio resta sospeso.