Massimo Costa - XPB ImagesUna vittoria sofferta, ancora una volta, per Max Verstappen che come a Montreal ci ha messo tanto, tantissimo, del suo per contenere una McLaren-Mercedes, guidata da Lando Norris, che oramai sembra essere più competitiva della Red Bull-Honda. Dopo il guizzo iniziale di un George Russell assai combattivo, Verstappen ha presto le redini della corsa e non le ha più mollate. Ma che fatica.
Norris era velocissimo e senza quella piccola sbavatura al via, che lo ha portato a difendersi da Verstappen, in maniera piuttosto rude, e a farsi sorprendere da Russell, probabilmente il finale sarebbe stato diverso. Norris ha perso tanto tempo con Russell, bellissimo il loro duello nella parte centrale della corsa, cosa che ha giocato a favore di Verstappen. Se al via Norris più che sull'olandese si fosse concentrato sull'inglese della Mercedes, difendendo la seconda posizione e attaccandosi all'ala posteriore della Red Bull, lla classifica finale poteva essere diversa.
Norris era molto deluso a motori spenti, non ha nascosto che aveva la monoposto per vincere, ma ha mancato per quel via non perfetto l'appuntamento con la vittoria. Che invece ha centrato il solito Verstappen, al settimo successo stagionale su dieci gare, il 61esimo in carriera, su quel circuito che gli portò il primissimo primo posto nel 2016 nel suo primo weekend con la Red Bull in cui rimpiazzò, per volere di Helmut Marko, Daniil Kvyat.
Red Bull e McLaren sono decisamente le vetture più performanti del Mondaie, quelle che stanno ottenendo risultati di alto livello con continuità. Non lo si può ancora dire per la Mercedes, più convincente in qualifica piuttosto che in gara dove poi tende a perdere il passo, anche se a Montreal, in condizioni meteo bizzarre, Russell ha gettato via la vittoria con una serie di errori da mal di testa. Ed è questa la parola chiave in questa fase del campionato: errori. Quelli, decisivi, che commettono Russell e Norris, ma non Verstappen che di conseguenza riesce a prendersi la coppa del vincitore.
La Mercedes se l'è comunque giocata bene in Spagna, Russell è stato brillantissimo, questa volta non è stato falloso, ma la scelta di montargli le gomme hard nel secondo pit-stop lo ha penalizzato finendo così quarto. E una bella corsa l'ha offerta Lewis Hamilton, che pareva un giovanotto per come affrontava con durezza i sorpassi, vedi quello su Carlos Sainz. Hamilton nel finale aveva le gomme soft che gli hanno permesso di arrivare alle spalle di Russell, superarlo e prendersi il terzo posto. Per il team di Toto Wolff è il secondo podio stagionale e per di più consecutivo: Russell terzo a Montreal, Hamilton terzo a Montmelò. Segnali incoraggianti insomma.
Meno incoraggiante invece il quinto e sesto posto della Ferrari con Charles Leclerc e Carlos Sainz. La terza fila ottenuta in qualifica è stata rispettata in gara come risultato finale. Poteva andare meglio se Leclerc non avesse sbagliato il giro di qualifica? Forse sì. Ma il passo non era quello di Red Bull, McLaren e Mercedes. Inizialmente, Sainz ha superato Leclerc, c'è stato anche un lieve contatto. Il monegasco ai microfoni di Sky ha piagnucolato, lo spagnolo ha praticamente risposto siamo piloti, se vado più forte lo supero, non capisco la polemica. Come del resto ha chiosato Frederic Vasseur. C'era da prendere Hamilton, Sainz aveva più "sprint" e si è lanciato. Rimane il fatto che la Ferrari sembra essersi plafonata dopo la crescita primaverile che aveva portato podi e le vittorie a Melbourne e Monte Carlo.
Chi ha deluso questo weekend sono state le due seconde guide di Red Bull e McLaren. Sergio Perez è sempre più avulso dalla sua RB20 e pare che guidi una Haas. Siamo davanti alla solita crisi estiva che colpisce il messicano da quando è alla Red Bull? Se si pensa che lo hanno confermato fino al 2026, viene da sorridere, e anche molto. Ma è chiaro che tenere Perez ancora per due anni è stata una delle chiavi per accontentare Verstappen e non farselo scappare via. L'altro che ha disatteso le attese, scusate il gioco di parole, è Oscar Piastri. Malissimo in qualifica, con due errori nei due push in Q3, in gara ha raccolto un poco convincente settimo posto. Si rifarà.
Risultato più che soddisfacente per la Alpine-Renautl, che ha ripetuto quanto ottenuto a Montreal: nono Pierre Gasly, decimo Esteban Ocon. Risultati che portano fiducia per un futuro che sembra alquanto incerto, benché ora sia arrivato Flaviio Briatore a portare la sua esperienza. Disastrosa prestazione della Aston Martin-Mercedes, fuori dalla zona punti e dietro alla Haas-Ferrari di un sempre brillante Nico Hulkenberg. Crollo verticale di Racing Bulls-Honda e Williams-Mercedes, meglio del solito la Sauber-Ferrari.
Domenica 23 giugno 2024, gara 1 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 66 giri
2 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 2"219
3 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 17"790
4 - George Russell (Mercedes) - 22"320
5 - Charles Leclerc (Ferrari) - 22"709
6 - Carlos Sainz (Ferrari) - 31"028
7 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 33"760
8 - Sergio Perez (Red Bull-Honda) - 59"524
9 - Pierre Gasly (Alpine-Renault) - 1'02"025
10 - Esteban Ocon (Alpine-Renault) - 1'11"889
11 - Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) - 1'19"215
12 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 1 giro
13 - Guan Yu Zhou (Sauber-Ferrari) - 1 giro
14 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 1 giro
15 - Daniel Ricciardo (Racing Bulls-Honda) - 1 giro
16 - Valtteri Bottas (Sauber-Ferrari) - 1 giro
17 - Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) - 1 giro
18 - Alexander Albon (Williams-Mercedes) - 1 giro
19 - Yuki Tsunoda (Racing Bulls-Honda) - 1 giro
20 - Logan Sargeant (Williams_Mercedes) - 1 giro
Il campionato piloti1.Verstappen 219; 2.Norris 150; 3.Lelerc 148; 4.Sainz 116; 5.Perez 111; 6.Piastri 87; 7.Russell 81; 8.Hamilton 70; 9.Alonso 41; 10.Tsunoda 19; 11.Stroll 17; 12.Ricciardo 9; 13.Bearman, Hulkenberg 6; 15.Gasly 5; 16.Ocon 3; 17.Albon 2; 18.Magnussen 1.
Il campionato costruttori 1.Red Bull-Honda 330; 2.Ferrari 270; 3.McLaren-Mercedes 237; 4.Mercedes 151; 5.Aston Martin-Mercedes 58: 6.Racing Bulls-Honda 28; 7.Alpine-Renault 8; 8.Haas-Ferrari 7; 9.Williams-Mercedes 2.