Jacopo RubinoNel 2021 sarà un rivale, in Aston Martin, ma Sebastian Vettel si sentirà sempre legato alla Ferrari e al suo immaginario. Nell'ultima intervista in rosso a Sky Sport, il tedesco ha ribadito il significato dei sei anni vissuti a Maranello, al di là dei risultati in pista: "Credo mi abbiano insegnato molto, come pilota e come uomo, nell'interagire con le persone, con la cultura italiana, sulla Ferrari e sull'Italia come paese. Conserverò tante di queste cose". Compresi le amicizie create dal 2015 in poi. "Non ho mai fatto distinzioni sulla divisa che si indossa, conta molto di più cosa c'è sotto. Quando sono arrivato era per i colori, ma ora che vado via contano le persone".
Due le figure ritenute più determinanti nel cammino ferrarista di Vettel, l'ingegnere al muretto Riccardo Adami e l'ex team principal Maurizio Arrivabene. Su Adami, con cui aveva lavorato ai tempi della Toro Rosso, ha affermato: "È stato importante averlo come pilastro perché ci conoscevamo già, mi ha capito e lo fa ancora adesso". Su Arrivabene, invece: "Credo che dall'esterno non sia stato compreso bene, non era facile lavorare con Sergio Marchionne. Metteva forte pressione e con Maurizio non è sempre stato gentile. Ma penso che Maurizio abbia davvero un grande cuore".
Il quattro volte iridato arrivò alla corte del Cavallino con una missione: ricondurlo sul tetto della Formula 1, emulando il cammino del suo idolo e mentore Michael Schumacher. L'obiettivo non è stato raggiunto, per diversi motivi, ma Vettel non ha rimpianti. "Tutto acccade per una ragione. Tornare indietro per aggiustare le cose ti potrebbe dare più vittorie, ma non l'esperienza. E nella vita l'esperienza è quella che plasma il futuro", ha sottolineato. Con questo approccio trova un senso anche il difficile 2020, in cui ha messo di aver ricevuto "critiche dall'esterno, a volte giuste e a volte no".
La stagione è nata in salita, tra una vettura sbagliata e sapendo che il contratto non sarebbe stato rinnovato. "Questo ha creato numerose domande, ma ho potuto riflettere. Ho discusso con mia moglie, con gli amici, con le persone più vicine a me, su cosa volessi fare, e come". Seb spera di dimostrare "con i risultati, ma soprattutto essendo felice", di aver tratto insegnamento da ogni aspetto.
Ora è il momento di voltare pagina, iniziando la sfida Aston Martin. "Sono emozionato, è un nuovo capitolo nella mia vita, nella mia carriera, sarà bello ricominciare da capo in una scuderia giovane. Non vedo l'ora di dare il mio contributo, anche insieme a Lance (Stroll, ndr), per aiutarlo come posso, e crescere insieme". C'è fiducia nel progetto del boss Lawrence Stroll: "Credo abbia una visione".
A causa della pandemia, Vettel non ha potuto congedarsi dai tifosi Ferrari come avrebbe sperato, con un contatto più diretto. Ad esempio nel weekend di Monza. Ma la Rete, almeno in parte, ha permesso di colmare la distanza. "Ho sentito il sostegno dei fans, in un modo così bello che mi ha sorpreso. Ci sono cose che si dimenticano, perché si guarda alla prossima gara, sempre in avanti, ma i ferraristi sono bravi a ricordare. Di questo devo essere grato, perché ho avuto il loro supporto. Questa riconoscenza è bella, mi fa sentire onorato".