6 Lug [15:53]
Via le scorie del passato,
dopo la Racing Point potrà crescere
Jacopo Rubino - Photo4
La Racing Point è settima nel Mondiale di Formula 1 con 19 punti, sempre in lotta a metà schieramento, ma non sta lasciando il segno: solo una volta in top 10 negli ultimi cinque Gran Premi, con Lance Stroll nella tappa di casa in Canada, mentre il più esperto Sergio Perez, una garanzia di risultati, è a secco da Baku. La scuderia sta ancora pagando le difficoltà economiche vissute nel 2018, quando la vecchia gestione Force India si è trovata a un passo dal fallimento, prima del salvataggio orchestrato da Lawrence Stroll.
"Abbiamo iniziato il campionato con alcuni problemi di bilanciamento sulla macchina, e credo davvero che sia una conseguenza di come abbiamo finito lo scorso anno e di dove ci siamo trovati a livello aziendale", ha confermato il direttore tecnico Andrew Green. Lo sviluppo della RP19 seguirà la graduale stabilizzazione organizzativa: "Abbiamo tante modifiche in arrivo per le prossime gare, anche dopo la pausa estiva".
Quarta nel 2016 e quarta nel 2017, un doppio miracolo visti i budget a disposizione, l'ex Force India difficilmente potrà ripetere l'impresa nel 2019. McLaren, Renault, ma anche Alfa Romeo sono avversarie temibili: "Il gruppo centrale è incredibilmente compatto, basta pochissimo per passare dalla cima al fondo. Noi dobbiamo fare progressi maggiori dei nostri rivali, è molto dura, ma l'atmosfera nel team è davvero positiva". In Racing Point questa è vissuta come una semplice fase di transizione: "Il futuro della squadra è incredibilmente luminoso", ha sottolineato Green, "e anche se adesso stiamo un po' faticando, non dimentichiamo cosa ci attende più avanti lungo la nostra strada. È un periodo emozionante, lo è sul serio, come mai era avvenuto".
Tornando al presente, il prossimo round è quello di Silverstone, a due passi dalla sede che verrà totalmente rinnovata. Perez e Stroll nel frattempo sperano di ritrovare la fatidica top 10, dopo un weekend in Austria avaro di soddisfazioni. "Abbiamo dato tutto, ma la zona punti era fuori portata", aveva raccontato il messicano, undicesimo al traguardo. "È sempre frustrante chiudere in questa posizione, ma riflette la nostra attuale competitività".