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13 Giu [17:12]

24 Ore di Le Mans - Dopo 6 ore
Webber nelle grinfie Audi

di Marco Cortesi e Marco Minghetti

Sesta ora

Il passo gara delle Audi non perdona e la Porsche di testa, con Mark Webber alla guida, è costretta alla difensiva. Merito, soprattutto, di Filipe Albuquerque e di Benoit Treluyer che hanno impresso alla gara un ritmo vertiginoso quasi insostenibile per l’australiano ex Formula 1. Rimane comunque un generale equilibrio tra le due potenze in campo e tutto può ancora succedere. L’unica certezza al momento è la difficoltà della Toyota di difendersi dai rivali e la TS 040 meglio piazzata è quella con Conway al volante ma ormai staccata di due giri.

In LMP2 cristallizzate le prime due posizioni con la Oreca 05 di Nicolas Lapierre in testa e la Oreca di Thiriet in seconda. Al terzo posto, invece, è salita l’Alpine di Vincent Capillaire, mentre la Gibson di Hirscher è sempre ferma sul circuito con il pilota impegnato a lavorare sulla batteria.

In GTE Pro, è ora la Aston Martin di Fernando Rees a guidare il gruppetto con Jordan Taylor ad inseguire. Ma l’americano dovrà guardarsi le spalle da un arrembante Darren Turner. Le due Ferrari dell’AF Corse sono invece staccate di un giro con Vilander e due con Beretta ed è difficile prevedere una loro rimonta.

Pedro Lamy è il nuovo leader in GTE Am davanti alla Ferrari 458 di un ottimo Basov e all’altra Ferrari di Rui Aguas.

La top-10 al termine della sesta ora

1 - Bernhard-Webber-Hartley (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 93 giri
2 - Fassler-Lotterer-Treluyer (Audi R18 e-tron) - Audi - 3”188
3 - Rast-Albuquerque-Bonanomi (Audi R18 e-tron) - Audi - 11”290
4 - Dumas-Jani-Lieb (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 1 giro
5 - Hulkenberg-Tandy-Bamber (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 1 giro
6 - Di Grassi-Duval-Jarvis (Audi R18 e-tron) - Audi - 1 giro
7 - Wurz-Sarrazin-Conway (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 2 giri
8 - Beche-Heidfeld-Prost (Rebellion R-One) - Rebellion - 4 giri
9 - Davidson-Buemi-Nakajima (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 5 giri
10 - Kraihamer-Abt-Imperatori (Rebellion R-One) - Rebellion - 7 giri

Quinta ora

Non si sono risparmiati i piloti in pista in questa ora di gara. Sarà per il tanto tempo trascorso dietro la safety car, ma raramente si sono visti tanti “corpo a corpo” e giri veloci effettuati in serie. A uscire una spanna sopra tutti è stato Filipe Albuquerque che con 3’17”647 ha fatto segnare il nuovo record sul giro in gara. Purtroppo per il pilota portoghese la sosta effettuata per rifornire - avvenuta proprio allo scoccare dell’ora - lo ha retrocesso in terza posizione alle spalle del compagno Treluyer. In testa, nel frattempo, prosegue al momento tranquilla la fuga solitaria della Porsche di Brendon Hartley autore di uno stint lunghissimo.

In LMP2 prosegue immutata la gara della Oreca 05 di Nicolas Lapierre che si è presa già un bel margine sul più immediato inseguitore Thiriet, mentre la Oreca Nissan di Hirschi si è fermata sul percorso e perderà la posizione acquisita presumibilmente a vantaggio della Oreca di Karun Chandock.

In GTE Pro, la Corvette di Tommy Milner continua a doversi guardare dalla Aston Martin di Fernando Rees e dall’altra Vantage di Darren Turner. Le tre vetture sono incredibilmente racchiuse in soli dieci secondi, mentre la Ferrari 458 (#71) ha perso terreno ed ora viaggia in quinta posizione alle spalle della Porsche di Christensen.
Doppiata a 1 giro, invece la Ferrari (#51) con Fisichella al volante.
In GTE Am: continua la cavalcata della Ferrari (#72). Ora Basov ha un discreto margine sulla Aston Martin di Mathias Lauda e la Viper di Ben Keating.

Quarta ora

Solo diciotto minuti di gara vera nell’ultima ora a Le Mans. I commissari hanno dovuto riparare in tutta fretta il rail danneggiato dall’uscita di Loic Duval con l’Audi #8 e poi risolvere il problema dell’olio lasciato in chicane dalla Porsche #88.
Al restart lotta incredibile tra Porsche e Audi con la e-tron di Treluyer che frega sul tempo le vetture rivali, ma è Brandon Hartley a passare a condurre nel primo giro “tirato”. Certo è che la battaglia in pista tra i due squadroni tedeschi è incredibile e la Toyota è costretta alle posizioni di rincalzo e a tutti i protagonisti non è concesso sbagliare nemmeno una virgola.
In LMP2 prosegue la leadership della Oreca 05 di Nicolas Lapierre, imbattibile sin dalle prime prove libere. A seguire Ludovic Badey con l’altra Oreca del Thiriet by TDS e la Gibson di Gary Hirschi.
Ma è tra le vetture GTE Pro, che lo spettacolo raggiunge vette incredibili con la Corvette di Tommy Milner che ha preso il comando e con tanta grinta ha resistito agli attacchi portati dalla Aston Martin di Fernando Rees e dalla Ferrari 458 di Davide Rigon. Prosegue invece più tranquilla la gara di Victor Shaytar in GTE Am: il pilota dell’SMP Racing ha ben 11” di vantaggio sulla Aston Martin di Paul Dalla Lana.

Terza ora

È una foratura a fermare Andre Lotterer in un momento difficile per l'Audi a Le Mans. Il tedesco, dopo gli spettacolari sorpassi che l'avevano portato per due volte a condurre, si è dovuto arrendere due giri dopo il suo terzo pit-stop, rientrando e cedendo il volante a Benoit Treluyer, subito protagonista di una pericolosa uscita sulla via di fuga.

Poco dopo, Loic Duval è finito contro le barriere. A causa di un rallentamento di diverse GT tra cui la Corvette Larbre di Gianluca Roda, si è innescato contatto a catena. Marc Lieb ne è uscito per miracolo con la Porsche, mentre nel disperato tentativo di evitare la vettura Duval si è lanciato sulla destra, strisciando contro Giancarlo Fisichella e finendo a muro.

La causa, il fatto che mentre sui display era annunciata una slow-zone, i commissari nella parte precedente della pista avevano dato bandiera verde. Chi l'aveva vista (tra loro Duval), si è trovato così a piombare sul gruppo di GT ancora lento.

Incredibilmente, l'Audi numero 2 non solo è rientrata ai box, ma ne è anche uscita con appena un giro di distacco. Al comando attualmente, in fase di Safety-Car, c'è Brendon Hartley seguito da Marco Bonanomi e Marc Lieb. Il lecchese è atteso ad un re-start chiave che, a causa di un danno alla barriera colpita da Duval, sarà piuttosto ritardato.

In classe LMP2, Oreca e il team KCMG al top con Nicolas Lapierre, mentre continua ad inseguire la Ligier-Honda del team Thiriet: da ricordare che proprio la scuderia di Hong-Kong aveva "prestato" il telaio di scorta montato dai francesi prima della corsa. In casa Nissan, non procede al meglio invece l'assalto alla... classe inferiore. Le due GT-R Nismo di punta sono al momento al 19° e 20° posto assoluto.

Aston Martin al vertice in GTE-Pro con Darren Turner, mentre la Ferrari di punta è stata costretta a perdere posizioni per il contatto con Duval. A coprire gli spazi ci ha pensato però la seconda 458 con Davide Rigon al volante, mentre anche la Corvette ufficiale ha recuperato bene. La safety-car ha dato un break importante alla vettura leader della GTE-Am, ovvero la Viper del team Riley. Con il calo della Ferrari SMP (con Viktor Shaitar al volante) è infatti emerso Jeroen Bleekemolen che, davanti a tutto il gruppo delle vetture Gran Turismo, dovrà però a breve fermarsi.

Seconda ora

La sfida è già lanciata nella 24 Ore di Le Mans 2014 anche se mancano 22 ore al termine. Dopo aver studiato i rivali al re-start dalla situazione di safety-car, André Lotterer ha mostrato appieno la sua classe assoluta e le possibilità dell'Audi R18, passando alle curve Dunlop entrambe le Porsche 919 di Timo Bernhard e Neel Jani. Una dimostrazione di qualità pesantissima la sua, che gli ha dato il la per allungare ulteriormente.

A sorpresa però, le Audi si sono trovate a doversi fermare un giro prima delle Porsche per le soste: un elemento inatteso considerate le caratteristiche più "esplosive" della vettura di Stoccarda. Nel tempo che hanno avuto a disposizione, i piloti Porsche si sono riportati al top, ma Lotterer ha messo un'altra zampata, portandosi prima al secondo posto e poi, approfittando del traffico, ancora al top a Mulsanne. C'è da dire che se è vero che le Porsche consumano meno, solo in Audi si sembra in grado di completare 4 stint con un treno di gomme.

Alla rincorsa ora Bernhard, Jani e Hulkenberg che sono insidiati dalle altre due R18. Toyota per il momento "fuori partita" anche se non ancora doppiate, ed è anche da registrare un testacoda di Alex Wurz in fase di safety-car.

La LMP2 ha regalato diversi testacoda (Ed Brown e Tracy Krohn, poi venuti anche a contatto tra loro, oltre a Jacques Nicolet) mentre al comando c'è l'Oreca-Nissan di Richard Bradley che ha avuto la meglio du Tristan Gommendy. Da segnalare un principio d'incendio in pit-lane per la Ligier numero 26 di Canal-Bird-Rusinov.

In GTE-Pro l'Aston Martin di Nicki Thiim continua a condurre, staccando progressivamente la Ferrari di Gimmi Bruni che ha ceduto il volante a Giancarlo Fisichella. La battaglia nella categoria è sempre spettacolare, e peril quarto posto si sono confrontati direttamente Oliver Gavin, Richie Stanaway e James Calado un un duello a tre. Andrea Bertolini continua a dominare in GTE-Am davanti alla Porsche del team di Patrick Dempsey.

Prima ora

La fine della prima ora a Le Mans porta in pista la safety-car. La Porsche 991 ufficiale di Patrick Pilet è infatti finita a fuoco per la rottura del motore. Sull'olio lasciato in pista in staccata sull'Hunaudieres la Rebellion di Alexandre Imperatori è arrivata così lunga, finendo insabbiata dopo aver centrato la Dome LMP2 del team Strakka con Jonny Kane.

Davanti a tutti, dopo le prime soste, si è confermata la Porsche di Timo Bernhard, seguita da vicino dall'esemplare gemello di Neel Jani nonostante un breve fuoripista durante un doppiaggio. Terzetto Audi in pieno attacco con Loic Duval, André Lotterer e Marco Bonanomi davanti alla 919 di Nico Hulkenberg. Staccate, ma ampiamente a pieni giri, le Toyota.

In LMP2, un ottimo recupero da parte di Tristan Gommeny ha portato l'Oreca Thiriet, ricostruita dopo la qualifica, al comando della classifica grazie a due sorpassi su Sam Bird e Richard Bradley. Ancora stellare il confronto in GTE-Pro con Gianmaria Bruni ancora secondo alle spalle dell'Aston di Nicki Thiim. Poco lontana dalla vetta anche la Corvette superstite di Olly Gavin Gavin, mentre in GTE-Am Andrea Bertolini ha preso la vetta con la Ferrari SMP davanti a Pedro Lamy.

Da registrare i problemi elettrici del team vincitore nel 2014, il Jota Sport, e la... portiera aperta della Nissan GT-R di Lucas Ordonez.

Partenza

Partenza a razzo per le Audi a Le Mans. Mentre al comando si è issato Timo Bernhard, con la Porsche numero 17, Neel Jani, al secondo posto, è già sotto attacco dell'Audi R18 di Loic Duval. Il gruppo è comunque piuttosto ravvicinato, con le vetture di Ingolstadt e quelle di Weissach in meno di 10" dopo 15 minuti di gara. La partenza è comunque sotto inchiesta perché lo schieramento non era perfettamente formato.

Polesitter al top in LMP2 (KCMG) e GTE-Am (Aston Martin) mentre in GTE è già iniziata una battaglia stellare tra il costruttore inglese e la Ferrari: protagonisti già di diversi sorpassi Gianmaria Bruni, Nicki Thiim e Richie Stanaway: al comando è passato il secondo.

Già da subito si sono verificati diversi problemi per alcuni dei protagonisti: la Ferrari di Raffaele Giammaria ha rallentato nel giro di ricognizione ed è a fondo gruppo, mentre la Porsche numero 67 si è vista affibbiare uno stop&go di 5 minuti per aver sostituito il motore dopo l'incendio in qualifica. Se la Corvette di Roda-Ruberti-Poulsen è presente grazie al gran lavoro della scuderia francese e del team ufficiale Pratt&Miller, a mancare è stata una Nissan, la numero 23 di Mardenborough-Pla-Chilton, fermata nei box da un problema alla frizione e partita con 5 giri di ritardo.

Penalità per partenza anticipata a José Ibanez per l'omonimo team che vede al via anche Ivan Bellarosa.